Creato da Just_for_today il 16/08/2011

Dangerous Liaisons

...OGNI PECCATO E' IL RISULTATO DI UNA COLLABORAZIONE...

 

 

 

 

 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

 

Il Visconte di Valmont alla Marchesa di Merteuil

Post n°54 pubblicato il 04 Settembre 2011 da Just_for_today
Foto di Just_for_today


Ebbene, Marchesa, come vi sentite dopo i piaceri della notte scorsa? Siete un po' stanca? Ammettete che Danceny è straordinario. Fa dei veri progressi quel ragazzo! Questo non ve lo aspettavate da lui vero? Via, voglio essere giusto; un simile rivale meritava davvero che io gli fossi sacrificato. Sul serio è pieno di buone qualità. Ma soprattutto che amore! Che costanza, che sensibilità! Ah, vi amasse come ama Cécile, non avreste da temere rivali. Ve ne ha dato prova stanotte. Può darsi che, a furia di piccole civetterie, un'altra donna potrà strapparvelo un istante: un giovanotto non sa mai rifiutarsi a delle provocanti lusinghe, ma una parola dell'oggetto amato, basta, come vedete, per dissipare questa illusione, non vi manca quindi che essere questo oggetto per essere perfettamente felice.
Certo non vi sbagliate mai! Siete troppo intelligente, perché io possa anche solo temerlo. Tuttavia l'amicizia che ci unisce, così sincera da parte mia quanto corrisposta da parte vostra, mi ha fatto desiderare per voi la prova di questa notte. È opera del mio zelo, ed è riuscita; ma bando ai ringraziamenti; non ne vale la pena: del resto niente di più facile.
Infatti che cosa mi è costato? Un piccolo sacrificio e un po' di abilità. Ho acconsentito a dividere col giovanotto i favori della sua amante; ma egli aveva tanto diritto quanto me, e a me non importava niente. La lettera che la ragazzina gli ha scritto, sono stato io a dettargliela; ma è stato solo per guadagnar tempo, perché avevamo modo di impiegarlo meglio. Quella che ho aggiunto io, oh, non era niente; qualche riflessione d'amico per guidarlo nella scelta della nuova amante: se non che, parola d'onore, eran consigli inutili; bisogna dire la verità, non ha avuto un momento di incertezza. E poi nel suo candore oggi verrà a raccontarvi tutto; e sicuramente il suo racconto vi farà un gran piacere! Vi dirà: «Leggete nel mio cuore»; me lo ha detto lui stesso: e come vedete tutto si aggiusta. Spero che leggendo nel suo cuore ciò che lui vorrà, vi leggerete anche che gli amanti troppo giovani possono esser pericolosi; e anche che è meglio avermi per amico che come nemico. Addio, Marchesa, fino alla prossima occasione.

Parigi, 6 dicembre 17...


IL VISCONTE DI VALMONT AL CAVALIER DANCENY


Sono passato due volte da casa vostra, mio caro Cavaliere, ma da quando avete abbandonato il ruolo di innamorato, per quello di uomo di successo, siete naturalmente introvabile. Il vostro domestico mi ha assicurato, comunque, che rientrerete stasera, e che aveva l'ordine di aspettarvi, ma io che sono informato dei vostri programmi ho capito benissimo che non sareste tornato che per un attimo, il tempo di indossare il vestito di circostanza e subito avreste ripreso la vostra corsa vittoriosa. E va bene, non mi resta che applaudirvi; ma forse per stasera sarete tentato di cambiare rotta. Voi conoscete solo una metà delle vostre faccende, bisogna mettervi al corrente dell'altra metà; e poi deciderete. Concedetevi dunque il tempo di leggere la mia lettera; non vi distrarrà dai vostri piaceri, anzi al contrario essa non ha altro scopo che di permettervi di scegliere tra essi. Se avessi avuto la vostra piena fiducia, se mi aveste confidato anche quei segreti che mi avete lasciato indovinare, sarei stato informato in tempo e il mio zelo sarebbe adesso meno inopportuno, e non ostacolerebbe, oggi, il vostro cammino. Ma partiamo dal punto in cui siamo. Qualsiasi decisione prendiate, alla peggio farà comunque la felicità di qualcuno. Voi avete un appuntamento per stanotte, vero? E con una donna affascinante che adorate; difatti, alla vostra età, quale donna non si adora? Almeno i primi otto giorni. Lo scenario dell'appuntamento contribuirà ad accrescere il vostro piacere: una casetta deliziosa che è stata presa solo per voi addolcirà la voluttà col fascino del sentirsi liberi e del mistero. Tutto è pronto, siete atteso e bruciate dal desiderio di andare. Ecco ciò che entrambi sappiamo, benché non mi abbiate mai detto niente. Ecco adesso quello che non sapete e che è necessario vi dica.
Dopo il mio ritorno a Parigi mi sono dato molto da fare per riavvicinarvi a Mlle de Volanges, ve l'avevo promesso; e anche l'ultima volta che ve ne ho parlato, ho avuto modo di giudicare dalle vostre risposte, potrei dire dal vostro entusiasmo, che mi stavo occupando della vostra felicità. Non potevo riuscire da solo in questa impresa abbastanza difficile; e dopo averne preparato i mezzi ho affidato il resto allo zelo della vostra innamorata. Lei ha trovato nel suo amore le risorse che mancavano alla mia esperienza; insomma, per vostra disgrazia ci è riuscita.
Da due giorni, tutti gli ostacoli sono superati e la vostra felicità non dipende che da voi.
Da due giorni si illudeva di potervi dare lei stessa la notizia, e, malgrado l'assenza di sua madre, sareste stato ricevuto, ma voi, voi, semplicemente non vi siete nemmeno presentato. E per esser sincero fino in fondo, la ragazzina mi è sembrata un po' seccata di questa mancanza di premura da parte vostra. Alla fine ha trovato il sistema di ricevermi e mi ha fatto promettere di consegnarvi, al più presto possibile, la lettera che aggiungo a questa. Dalla fretta che mi ha fatto, credo, si tratti di un appuntamento per questa sera. Comunque sia, io ho promesso sul mio onore e sulla mia amicizia che avreste avuto la tenera missiva entro la giornata di oggi; e non voglio, né posso, mancare di parola.
Adesso giovanotto che cosa pensate di fare? Tra la civetteria e l'amore, tra il piacere e la felicità, quale sceglierete? Se parlassi al Danceny di tre mesi fa, ma che dico, a quello di una settimana fa, sicurissimo come ero del suo cuore, altrettanto lo sarei delle sue azioni; ma il Danceny d'oggi, conteso dalle donne, tutto dedito alle avventure, divenuto, secondo la moda, un po' scellerato, preferirà una ragazzina timida che non ha da offrire che la sua bellezza; la sua innocenza, e il suo amore, al fascino di una donna estremamente navigata? Quanto a me, mio caro amico, mi sembra che anche con i vostri nuovi principi, che, confesso, sono un po' anche i miei, le circostanze mi indurrebbero a scegliere l'innamorata giovane. Intanto è una di più, poi è una novità, inoltre c'è il timore di perdere il frutto di tutte le vostre cure, trascurando di coglierlo; e sotto questo punto di vista sarebbe una vera e propria occasione mancata e l'occasione non sempre ritorna, soprattutto quando si tratta di una prima debolezza: spesso in questi casi, basta un momento di cattivo umore, un sospetto di gelosia o meno ancora per impedire il più bel trionfo.
La virtù che sta per affogare, si aggrappa ai rami e una volta scampata al pericolo, sta in guardia e non è facile sorprenderla.
Al contrario, dall'altra parte cosa rischiate? Nemmeno una rottura, al massimo un bisticcio nel quale potete anche acquistare, con un po' di malizia, il piacere di una riappacificazione. A una donna che ha ceduto che cosa resta se non l'indulgenza? Che cosa ci guadagnerebbe mostrandosi severa? Niente; perderebbe i suoi piaceri senza nessun profitto per la sua gloria. Se, come suppongo, sceglierete la via dell'amore, che mi sembra anche quella della ragione, io credo sia prudente non giustificarvi per il vostro mancato appuntamento; lasciate semplicemente che vi aspetti; se vi arrischiate a motivarlo, forse le verrà la tentazione di verificare se è vero. Le donne sono curiose e ostinate; tutto si può scoprire, come io stesso vi ho recentemente dimostrato. Ma se lasciate la speranza, questa, sostenuta dalla vanità, cadrà solo molto tempo dopo passata l'ora delle informazioni. Allora domani potrete scegliere l'insormontabile contrattempo che vi avrà trattenuto: una malattia, la morte se necessario, o qualsiasi altra cosa di cui siete disperato, e tutto si aggiusterà.
Del resto, qualunque decisione prendiate, vi prego di informarmene; e siccome io non ho alcun interesse in questa storia, troverò che in ogni caso avrete scelto bene.
Addio, mio caro amico. Aggiungo soltanto che rimpiango molto Mme de Tourvel; sono disperato di esser separato da lei; pagherei metà della mia vita la felicità di consacrarle l'altra. Ah, credetemi, solo l'amore rende felici!

Parigi, 5 dicembre 17...

CLVI • CÉCILE DE VOLANGES AL CAVALIER DANCENY
(acclusa alla precedente)


Come mai, mio caro amico, non vi si vede più, quando invece lo desidero molto? Non avete più tanta voglia quanta ne ho io? Ah, adesso sì, che sono triste, più triste di quando eravamo separati del tutto. Il dolore che prima provavo a causa degli altri, ora lo provo per voi; e mi fa soffrire di più.
Da qualche giorno Maman non è mai in casa, e voi lo sapete; speravo che avreste cercato di approfittare di questo periodo di libertà; ma voi non pensate affatto a me; sono ben disgraziata! Dicevate che ero io che amavo meno! Sapevo bene che era proprio il contrario, ed eccone la prova. Se foste venuto per vedermi mi avreste visto davvero; perché io non sono come voi, penso solo a quello che ci può riunire. Meritereste che non vi dicessi niente di tutto quello che ho fatto per ottenere questo, e che mi è costato tanta fatica; ma vi voglio troppo bene e ho tanta voglia di vedervi che non posso impedirmi di dirvelo. E poi vedrò bene se mi amate davvero. Ho fatto tanto che adesso il portiere è dalla nostra parte e mi ha promesso che tutte le volte che voi verrete, vi lascerà sempre entrare, come se non vi vedesse: possiamo proprio fidarci di lui perché è un uomo onesto. Si tratta dunque solo di impedire che qualcuno vi veda in casa, e questo è facile dato che non verrete che di sera, quando non ci sarà più niente da temere. Per esempio da quando Maman esce tutti i giorni, va a letto ogni sera alle undici; così potrete avere tutto il tempo che vorrete.
Il portiere mi ha detto che quando vorrete venire, invece di bussare alla porta, non avrete che da picchiare alla sua finestra; e lui aprirà subito; poi troverete subito la scaletta; siccome non potrete avere un lume, io lascerò la porta della mia camera socchiusa, così potrete vedere un po'. Starete attento a non far rumore, soprattutto passando davanti alla porta di Maman. Per quella della mia cameriera è uguale, perché mi ha promesso che non si sveglierà; è proprio una brava ragazza. E per andarsene sarà la stessa cosa. Adesso vedremo se venite.
Dio mio, perché mi batte tanto il cuore mentre vi scrivo? Mi deve succedere qualche disgrazia o è la speranza di vedervi che mi turba così? Quello che so di certo è che non vi ho mai amato così e che non ho mai desiderato tanto dirvelo. Venite dunque, amico mio, mio caro amico; che vi possa ripetere cento volte che vi amo, che vi adoro, e che non amerò mai altri che voi.
Ho trovato il sistema di dire a M. de Valmont che avevo qualche cosa da dirgli; lui, che è davvero mio amico, verrà sicuramente domani; e lo pregherò di farvi avere la mia lettera subito. Così vi aspetterò domani sera e voi verrete di sicuro, se non volete che la vostra Cécile sia tanto infelice.
Addio, mio caro amico; vi abbraccio con tutto il cuore.

Parigi, 4 dicembre 17... la sera

CLVII • IL CAVALIER DANCENY AL VISCONTE DI VALMONT


Non dubitate, mio caro Visconte, né del mio cuore, né della mia scelta. Come posso resistere a un desiderio della mia Cécile? Ah, è lei, lei sola che amo, che amerò sempre! La sua ingenuità, la sua tenerezza hanno un fascino per me, dal quale ho forse potuto aver la debolezza di lasciarmi distogliere, ma che niente cancellerà mai. Sedotto da un'altra avventura, senza quasi essermene accorto, spesso il ricordo di Cécile è venuto a turbarmi perfino anche nel momento del massimo piacere, e forse il mio cuore non le ha mai reso un omaggio più sincero, come nel momento in cui le ero infedele.
Perciò, amico mio, cerchiamo di aver riguardo della sua sensibilità e nascondiamole i miei torti; non per ingannarla ma per non addolorarla.
La felicità di Cécile è il mio voto più ardente e non mi perdonerò mai un errore che le fosse costato una lacrima.
Capisco che merito di esser preso in giro per quelli che voi chiamate i miei nuovi principi; ma dovete credermi: non sono essi a guidarmi in questo momento, e da domani, sono deciso a darvene la prova. Andrò ad accusarmi a colei che ha causato il mio smarrimento e che l'ha condiviso; e le dirò: «Leggete nel mio cuore; troverete per voi l'amicizia più tenera; l'amicizia unita al desiderio somiglia tanto all'amore!... Entrambi ci siamo sbagliati; ma se sono passibile di errore, non sono capace di malafede.» Conosco la mia amica, è tanto indulgente quanto onesta, non solo mi perdonerà, ma mi approverà. Lei stessa si rimproverava spesso di aver tradito l'amicizia, spesso la delicatezza del suo animo spaventava il suo amore; più saggia di me renderà più forti nel mio animo quei provvidenziali scrupoli che io temerariamente cercavo di soffocare nel suo. Le dovrò di esser diventato migliore come debbo a voi di essere più felice. Oh, amici miei! Dividete tra di voi la mia riconoscenza. L'idea di dovere a voi la mia felicità, ne aumenta il pregio.
Addio, mio caro Visconte. L'eccesso della mia gioia non mi impedisce affatto di pensare alle vostre sofferenze e di parteciparvi. Perché non posso esservi utile? Mme de Tourvel resta, dunque, sempre inesorabile? Si dice anche che sia molto malata. Mio Dio, come vi compiango! Possa rimettersi in salute ed essere più indulgente e fare così per sempre la vostra felicità. Questo è l'augurio dell'amicizia, oso sperare che sarà esaudito dall'amore.
Vorrei parlare più a lungo con voi, ma il tempo stringe e forse Cécile mi sta già aspettando.

Parigi, 5 dicembre 17...

 
 
 

 

 

 

 

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963