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La voce di Roberto Scarpini

Emozioni targate storia del derby

 
 

 

L'Inter vince il derby

Post n°45 pubblicato il 16 Febbraio 2009 da intermilan.paolo

L’INTER VINCE IL DERBY


 


Un’Inter davvero bella vince il debry contro il Milan per 2 a 1. I gol portano le firme di Adriano e Deki Stankovic. Da segnalare la prestazione opaca dei rossoneri che ora vanno a – 11, mentre la Juventus – l’altra possibile antagonista – è a -9. Conquistando i tre punti ieri la Beneamata ha mosso un importante pssao verso la conquista del tricolore. Per l’Inter si è trattata di una buona prova colettiva, con uomini che hanno giocato meglio e chi ha giocato magari un pochino peggio, ma la prova è stata buona. In particolare evidenza un Adriano in grande spolvero, pronto a corre e guadagnarsi palloni, ad essere pericoloso, oltre che ad impegnarsi così tanto; anche Stankovic ha giocato bene; un’altra prova impeccabile di Julio Cesar, bene anche i difensori Samuel-Chivu. Da dire che alcune buone occasioni di Stankovic e Adriano non soo state concretizzate. Inter-Milan è il derby numero 270: è il primo di Davide Santon, il secondo di José Mourinho sulla panchina nerazzurra, il 35esimo di capitan Zanetti, il 56esimo e ultimo di Paolo Maldini; è la partita dello stadio 'G.Meazza' tutto esaurito e dell'intero pianeta sintonizzato sul grande match. Inter-Milan, stasera, è semplicemente una serata di spettacolo e la prova di carattere di una grande Inter. PRIMO TEMPO - Dopo le tre giornate di squalifica, accanto a Ibrahimovic, stasera, torna Adriano. Dietro il tandem offensivo c'è sempre Dejan Stankovic, centrocampo affidato a Zanetti, Cambiasso e Muntari. Maicon non rinuncia al derby e, con Santon sulla fascia sinistra e Samuel e Chivu come coppia centrale, forma la difesa nerazzurra. Tra i pali Julio Cesar. Inter pericolosa a pochi minuti dall'inizio del match con un calcio di punizione per fallo su Ibrahimovic: sulla palla ci va Cambiasso e lo svedese, lasciato tutto solo in area, stacca di testa ma la palla va sopra la traversa. Il Milan si fa vedere al minuto 7: con un recupero di Beckham che permette a Zambotta un tiro in rovesciata che non impensierisce Julio Cesar. Al 10' calcio d'angolo dalla sinistra per i nerazzurri: Maicon batte un pallone a giro, toccano Adriano e Samuel ma nulla di fatto. Tre minuti dopo (13') Ibra stoppa di petto e serve Muntari che lancia il sinistro dal limite ma la palla finisce alla destra di Abbiati. Traversone di Jankulovski per Pato che colpisce di testa ma alza sopra la traversa. Al 18' palla gol per l'Inter: Stankovic, servito in modo perfetto da Cambiasso, si trova solo davanti ad Abbiati ma aspetta troppo a provare la conclusione in porta e si fa anticipare da Ambrosini che salva in angolo. Intervento prodigioso di Julio Cesar al 21' su una girata di esterno destro di Pato, smorzata da Santon.  Il vantaggio dell'Inter arriva al minuto 29 e segna il ritorno al gol di Adriano: da un cross perfetto di Maicon, il pallone cade letteralmente sulla testa del 10 nerazzurro, rimbalza involontariamente sul suo braccio per poi finire in rete per l'1-0. Adriano ci riprova al 41' con un sinistro dalla distanza che costringe Abbiati a distendersi per bloccare la palla. Al 43' gol d'autore di Dejan Stankovic e raddoppio nerazzurro: su assist perfetto di Ibraimovich, Stankovic s'inserisce centralmente e con un destro potente e imparabile sul primo palo non lascia scampo ad Abbiati. Dopo 1 minuto di recupero, il primo tempo si chiude sul 2-0 per l'Inter. SECONDO TEMPO - La ripresa si apre senza sostituzioni. Al 2' Adriano sfiora il tris nerazzurro: sfruttando un errore di Kaladze, si ritrova solo davanti ad Abbiati ma calcola male il rimbalzo del pallone e di sinistro manda fuori. Pochi istanti dopo, Ibrahimovic approfitta di un altro errore ancora di Kaladze, serve perfettamente il compagno brasiliano che, però, non riesce ad agganciare per un soffio(4'). Il Milan prova a reagire al 7' con Seedorf che calcia al volo, di destro, ma non trova la porta. All'11' Maicon lanciato a rete viene atterrato al limite dell'area da Ambrosini che, già ammonito, è graziato da Rosetti. Al 14' altro fallo, questa volta su Ibrahimovic e punizione battuta da Adriano: il pallone sbatte sulla barriera rossonera ma è ancora il brasiliano a ripescarlo e a provare la conclusione di sinistro. Al 15' dialogo perfetto tra Adriano e Ibrahimovic: assist del brasiliano per lo svedese che calcia un diagonale sinistro e costringe Abbiati a un colpo di reni per salvare in angolo. L'Inter assedia la porta rossonera: prima con una girata spettacolare di Adriano che manda in delirio i tifosi nerazzurri (16'), poi con un tiro di Muntari che sfiora la traversa (17'). Minuto 22: Maicon si beve la difesa milanista e sgancia un sinistro potentissimo che termina alla destra di Abbiati. Al 24' Chivu salva il risultato indovinando il tempo perfetto per togliere la palla dai piedi di Seedorf ed evitare il tiro a pochi passi da Julio Cesar. Il Milan accorcia le distanze al 26': Ronaldinho lancia Jankulovski, il ceco serve Pato che, di piatto destro, appoggia in rete. Adriano non ci sta e al 29' si fa vedere in tutta la sua forma, in velocità brucia Maldini, col sinistro punta il primo palo ma Abbiati respinge. Dopo un gol annullato a Inzaghi per fuorigioco nettissimo, al 34' è provvidenziale Julio Cesar che, con i piedi, respinge una conclusione di Pato. Minuto 40: traversone di Maicon che Abbiati salva dalla rete con la punta delle dita. Miracolo di Julio Cesar, al 45', che respinge la conclusione di Inzaghi con la punta del piede.
L'Inter vince ancora e porta a 11 punti, il vantaggio dai rossoneri, e a 9 quello sulla Juventus prima delle inseguitrici.

 
 
 

Inter, tra i convocati c'è Maicon

Post n°44 pubblicato il 15 Febbraio 2009 da intermilan.paolo

MAICON CE LA FA



Viene da chiedersi se non sia stata solo pretattica, in quanto da un guaio muscolare non se ne esce in così poco tempo – un paio di giorni – ma meglio così, per lo spettacolo della partita e soprattutto per l’Inter: Maicon è stato convocato. Da vedere se giocherà subito oppure no. Maicon o non Maicon, questo era il dilemma. L’allarme è stato lanciato dopo l’allenamento di venerdì, amplificato a tal punto da far pensare addirittura che il terzino brasiliano, reputato in questo momento il migliore al mondo nel suo ruolo, potesse saltare non solo il derby, ma anche la gara d’andata di Champions League con il Manchester United a causa di un problema muscolare. Il nome di Maicon, però, appare regolarmente nella lista dei convocati.


Gli esami della vigilia hanno dato esito negativo e il giocatore si sente pronto per giocare. José Mourinho è convinto che il numero 13 sarà così regolarmente sul binario della fascia destra per macinare chilometri e sfornare cross. Il laterale è una pedina fondamentale del gioco nerazzurro, capace di trasformarsi nell’uomo in più in fase offensiva. Non a caso in questa stagione ha già messo 5 volte la sua firma sul tabellino marcatori. Pretattica o reale allarme? Difficile da chiarire. Normale che quando si ferma un giocatore così a 48 ore da un big match ci sia tutta la preoccupazione del caso e che solo dopo gli esami si sia potuto tirare un sospiro di sollievo in casa Inter. Se poi questo ha contribuito di riflesso a dare qualche dubbio tattico agli avversari, non avrà di certo fatto dispiacere allo Special One.

 
 
 

Milan - Il Derby

Post n°43 pubblicato il 15 Febbraio 2009 da intermilan.paolo

Ancelotti: il derby...


Il derby per giocarsi le residue speranze di scudetto, e forse uno spicchio di futuro personale. Contro José Mourinho e l'Inter, domani Carlo Ancelotti si mette in gioco. Tra le frecciatine di Adriano Galliani e la corte di Chelsea e Real Madrid, il tecnico rossonero vive una vigilia di simile a quella di sei anni fa, quando si presentò sulla graticola al derby che valeva una finale di Champions League. Tuttavia l'allenatore emiliano assicura che non sarà la sua ultima stracittadina sulla panchina rossonera. "Le pressioni le leggo sui giornali, ma non le sento. E poi nel 2003 non avevamo alle spalle le coppe che abbiamo oggi", ribatte. "Per quello che penso io ci sono zero possibilità di andare via, per quanto riguarda la società chiedete a loro", taglia corto.

 "Ho un anno e tre mesi per chiedere il rinnovo del contratto (scade a giugno 2010, ndr), non è questa la priorità ora" spiega. Ma per scacciare l'ombra di Leonardo o altri dal timone del Milan sembra serva altro. Ad esempio, uno scudetto vinto in rimonta. Ancelotti sa che l'obiettivo "passa inevitabilmente da questo derby". E confida di poterlo ancora conquistare, "perché la squadra ha trovato continuità di gioco". Rispetto all'andata, però, sarà una partita diversa. Innanzitutto per l'assenza di Kakà, che spinge a investire molto su Ronaldinho, tornato a Milanello carico fisicamente e psicologicamente dopo aver battuto l'Italia con il Brasile. Ma anche perché di fronte avrà un'Inter diversa, con otto punti di vantaggio e in campo senza ali. "Non ci sono favoriti in un derby, ma - osserva - noi dovremo giocare con intelligenza e, come all'andata, puntando sui loro difetti: sappiamo come metterli in difficoltà, dobbiamo solo farlo". Il Milan cede centimetri e chili nelle sfide fisiche e dovrà stare attento ai calci da fermo ma, sottolinea Ancelotti, "la coppia d'attacco Ronaldinho-Pato è efficace quanto quella composta da Ibrahimovic e Adriano".

Al Meazza si assisterà dunque a una partita a scacchi tra i due tecnici, preceduta da un duello dialettico tutto da gustare. Se il portoghese non esclude un giorno di trasferirsi sulla panchina rossonera, Ancelotti è tassativo sull'ipotesi di un futuro interista. "L'ambizione di Mourinho di allenare una grande squadra mi sembra normale e legittima - sorride - ma io non posso più allenare l'Inter perché sarebbe andare contro la mia storia, che è bella e io ci tengo". E ancor più parco di complimenti è quando gli chiedono cosa abbia portato il tecnico di Setubal al calcio italiano: "Un contributo che non è visibile a tutti perché riguarda una diversa interpretazione dei programmi di allenamento e un diverso modo di lavorare". Figurarsi poi quando gli riferiscono che ad Appiano Gentile Mourinho si è detto preoccupato che Maldini, al suo ultimo derby, possa godere di un trattamento privilegiato. "Può stare tranquillo - allarga le braccia - perché Rosetti è il miglior arbitro in Europa". In attesa di dare la svolta alla stagione, Ancelotti deve prendere atto che non è cambiato il trend degli infortuni. Shevchenko si è fermato per un guaio muscolare. Borriello è finito sotto i ferri per togliere una cisti spuntata vicino alla cicatrice di un infortunio muscolare alla coscia e starà fermo almeno un altro mese. Ma è soprattutto la schiena di Alessandro Nesta a subire una ricaduta che rischia di metterne a rischio non solo la stagione, ma anche la carriera. Senza contare l'acciaccato Kakà e il convalescente Gattuso. Senza di loro il Milan ha sempre perso quest'anno. "Infatti - chiude il tecnico - li porteremo con noi a bordo campo..." .

 
 
 

Inter - Il Derby

Post n°42 pubblicato il 15 Febbraio 2009 da intermilan.paolo

Mourinho: il derby...


Con un bluff degno dei casinò di Las Vegas, quel gran genio della comunicazione di José Mourinho lascia con un palmo di naso una folla multinazionale di giornalisti ed evita di fornire qualsiasi notizia sulla formazione dei nerazzurri nel derby. Alla prima, ovvia domanda circa il recupero di Maicon, che figura tra i 22 convocati (e che sicuramente sarà domani al suo posto in campo dal primo minuto), il tecnico portoghese si gioca la sua mano di poker. "Vi do la formazione per domani sera, il modulo e il sistema - propone - ma poi andiamo tutti a mangiare, così risparmiamo tempo. Vi do 3 minuti per pensarci. Volete votare, o fate decidere al più anziano?".

Ma i minuti passano e allora si resta a parlare, e a lungo, dopo un silenzio durato tutta la settimana. "Per me non è cambiato niente, io parlo solo alla vigilia" spiega Mourinho. "La squadra che voi avete rifiutato di sapere è già decisa - spiazza tutti il tecnico nerazzurro rimanendo però nel vago -, ho qualche dubbio solo sulla panchina e per questo ho convocato tanti giocatori (sono 22, ndr) e non mi interessa neanche di sapere se a Milanello hanno fatto il miracolo di recuperare Kakà". L'Inter domani sera dovrebbe scendere in campo con un 4-4-2 dove Maicon e Santon (sempre che il tecnico ritenga il baby pronto per un derby, altrimenti Maxwell o Chivu) sono gli esterni, Cordoba e Samuel gli interni, Cambiasso, Zanetti, Stankovic e Muntari il rombo, Ibrahimovic e Adriano le punte. Uno spicchio di derby - assicura il tecnico - toccherà anche al rientrante Vieira. E in quel momento si potrebbe rivedere il 4-5-1 sperimentato trionfalmente a Lecce. Mourinho comunque non firmerebbe per un pari ("ma firmerei invece per vincere lo scudetto, sono i titoli che fanno la storia, piuttosto che un derby") e indica la strada per non ripetere l'errore della partita di andata.

 "La percentuale di realizzazione rispetto alle occasioni - che in un derby non sono molte - deve essere alta. E dietro ci vuole più concentrazione, non si può sbagliare una transizione difensiva dove ci eravamo trovati cinque contro uno e Ronaldinho ha segnato". Piuttosto, secondo il tecnico di Setubal, che si è detto convinto di vincere lo scudetto ("anche se ci sono grandi difficoltà"), la vera differenza col derby dell'andata è che alla fine del campionato mancano 15 partite mentre allora ne mancavano 34, e ora si contano i punti che mancano al traguardo. Mister Mou teme le 'furbate' di gente di grande esperienza come Clarence Seedorf, che vorrebbe dedicare il derby al 'monumento' Paolo Maldini, per il quale la sfida dovrebbe essere l'ultima. "L'importante - dice - è che per i 90' di gioco Maldini prenda il giallo se fa fallo da giallo, il rosso o il rigore contro, se li merita, esattamente come tutti gli altri giocatori". Per carità, "Rosetti è un grande arbitro e io non ho mai pensato che qualcuno di questi arbitri sia senza qualità. E' che, così come i giocatori, anche gli arbitri qualche volta sbagliano e qualche volta mi sembra strano. Se volete, la prossima settimana vi faccio vedere un filmato con le decisioni contro di noi, senza alcun commento".

Difficile trascinare Mourinho in una polemica contro il Milan oggi. E non si scompone neanche quando qualcuno prova a fargli immaginare di andare ad allenare i cugini rossoneri: "Come si dice in italiano? Mai dire mai...", risponde. "Io ho ancora davanti 15 anni come allenatore e le squadre di primo livello nel mondo non sono poi tante. L'unica cosa certa è che non passerei direttamente dall'Inter ad un'altra squadra italiana".

 
 
 

i MATCH DEL WEEK END

Post n°41 pubblicato il 14 Febbraio 2009 da intermilan.paolo

PARTITE E ARBITRI


 


Questo il programma con gli arbitri e gli assistenti della 24.a giornata di Serie A:


 


SABATO
Lazio-Torino (ore 18): Saccani di Mantova (Petrella-Grilli; IV Velotto)
Napoli-Bologna (ore 20.30): Banti di Livorno (Carrer-Carretta; IV Tozzi)
DOMENICA
Atalanta-Roma: Morganti di Ascoli Piceno (Copelli-Lion; IV Giannoccaro)
Cagliari-Lecce: Stefanini di Prato (M. Bernardoni-Masotti; IV Ciampi)
Chievo-Catania: Bergonzi di Genova (Di Fiore-Franzi; IV Mazzoleni)
Genoa-Fiorentina: Rizzoli di Bologna (Romagnoli-Nicoletti; IV Romeo)
Juventus-Sampdoria: Orsato di Schio (Stefani-Faverani; IV Gervasoni)
Reggina-Palermo: Ayroldi di Molfetta (Pugiotto-Cariolato; IV Celi)
Siena-Udinese: Pinzani di Empoli (Biasutto-Perri; IV Pierpaoli)
Inter-Milan (ore 20.30): Rosetti di Torino (Calcagno-S. Ayroldi; IV Trefoloni)

 
 
 
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