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Massimo Moratti, Adriano Galliani e Giovanni Cobolli Gigli: ospiti illustri oggi alla Gazzetta dello Sport, per la presentazione dell'antologia completa di tutte le reti di Inter, Milan e Juventus. Cobolli Gigli: "E' vero, ogni volta che si parla di scudetto la mia Juve finisce per perdere punti. Ma non c'è un problema psicologico. E sono molto soddisfatto di quanto fatto finora dalla squadra. Non assegno voti numerici, ma il giudizio su Ranieri e sui giocatori è più che positivo. Dite che siamo una squadra vecchia? Le stelle hanno qualche annetto, ma la rosa è di 26 giocatori ed è ampia, con più di qualche giovane di valore. Il mio parere sulla raccolta dei gol storici della Juve? I gol da Boniperti in poi li ho visti dal vivo allo stadio. Ma rivederli in dvd è un godimento in più. Queste iniziative andrebbero fatto più spesso, servono anche ai dirigenti per valutare il proprio operato. Ma soprattutto ai giovani, che possono capire meglio il significato del gol, il momento più bello del calcio". Galliani: "I risultati positivi del Milan nelle ultime partite di campionato e Coppa mi hanno rasserenato, ma non posso dire di essere mai stato preoccupato. Sì, siamo pronti a giocarci il derby perché la squadra è in netta crescita, dopo gli inevitabili problemi iniziali. Come stanno Sheva e Ronnie? Non siamo preoccupati, si stanno riprendendo, faranno come Crespo tre anni fa. I dvd con i gol storici? Bellissimi. Partono dalla stagione 1953-54, sono un'emozione in più, per me che sono un uomo di televisione. I gol cui sono più affezionato? Quelli delle finali di Champions, pure quelle perse..." Moratti: "Il derby? Sono tranquillo. Ci pensa Mourinho, quindi siamo in buonissime mani. Sono partite in cui soffro sempre tanto, è un retaggio della mia infanzia, quando avevo una paura matta di Nordahl. Se preferisco vincere il derby giocando male o non vincerlo dando una dimostrazione di forza? Vincere, anche giocando malissimo. Ronaldinho in campo? Se sta in panchina è meglio, perché è un grandissimo giocatore. Le voci sulla Saras? Sono sereno, perché so la verità".