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La voce di Roberto Scarpini

Emozioni targate storia del derby

 
 

 

Post N° 35

Post n°35 pubblicato il 17 Ottobre 2008 da intermilan.paolo

Ecco le designazioni arbitrali della settima giornata di andata del campionato di Serie A. Fiorentina - Reggina (18/10, ore 18.00), arbitro: Orsato di Schio (Altomare-G.Rubino); Napoli - Juventus (18/10, ore 20.30), arbitro: Saccani di Mantova (Ayroldi-Lanciano); Bologna - Lazio, arbitro: Tagliavento di Terni (Lanciani-De Santis); Catania - Palermo, arbitro: Rocchi di Firenze (Niccolai-Papi); Chievo - Atalanta, arbitro: Valeri di Roma (De Luca-Petrella); Genoa - Siena, arbitro: Ayroldi di Molfetta (Ferrandini-Galloni); Lecce - Udinese, arbitro: Gervasoni di Mantova (Romagnoli-Nicoletti); Milan - Sampdoria, arbitro: Damato di Barletta (Grilli-Giachero) Torino - Cagliari, arbitro: Banti di Livorno (D'Agostini-Rossomando); Roma - Inter (19/10, ore 20.30), arbitro: Rizzoli di Bologna (Calcagno-Griselli).

 
 
 

Post N° 34

Post n°34 pubblicato il 03 Ottobre 2008 da intermilan.paolo

ECCO GLI ARBITRI DELLA SESTA GIORNATA DI SERIE A delle partite del fine settimana

Lazio-Lecce (sabato ore 18,00) Pierpaoli
Inter-Bologna (sabato ore 20,30) Ciampi

Atalanta-Sampdoria: Girardi
Chievo-Fiorentina: Banti
Genoa-Napoli: Dondarini
Juventus-Palermo: Tagliavento
Reggina-Catania: Trefoloni
Siena-Roma: De Marco
Udinese-Torino: Bergonzi

Cagliari-Milan (domenica ore 20,30) Rosetti

 
 
 

Post N° 33

Post n°33 pubblicato il 29 Settembre 2008 da intermilan.paolo

Ronaldinho decide il derby e infligge la prima sconfitta italiana allo "special-one". Un gol di testa del brasiliano al 36' del primo tempo risolve la stracittadina numero 171, rilancia un Milan comunque al terzo successo consecutivo, ferma l'Inter di Mourinho e consente alla Lazio, capolista solitaria con 12 punti, di guardare tutti dall'alto. Si parte con Ancelotti sceglie il tridente tutto brasiliano schierando Kaka' e Ronaldinho alle spalle di Pato.
  Sheva in panchina. Mourinho preferisce Burdisso a Cordoba, in avanti Mancini e Quaresma sono gli attaccanti esterni, Ibrahimovic la punta centrale. All'11' Abbiati si salva con i piedi sul tiro-cross di Ibrahimovic, al 14' replica Zambrotta con un gran sinistro che sfiora la traversa. Ancora Ibrahimovic, al 16', ma Abbiati e' bravo ad anticiparlo in uscita. Al 25' Julio Cesar si supera sul sinistro di Ronaldinho, 10 minuti dopo e' Abbiati a respingere il destro di Ibrahimovic. Al 36' Milan in vantaggio: Kaka' va via a destra e mette in mezzo, Ronaldinho svetta e di testa batte Julio Cesar per l'1-0 rossonero. Dubbia la posizione di Kaka', ma se fuorigioco c'e', e' comunque millimetrico. Nessun cambio nella ripresa. Al 14' Mourinho prova a dare una scossa ai suoi e osa: dentro Cruz e Adriano, fuori Materazzi e Mancini per un 4-2-3-1 abbastanza sbilanciato. Derby acceso, Morganti lo tiene in pungo distribuendo cartellini. Al 26' doppia chance per l'Inter, ci provano Cruz e Ibrahimovic. Al 32' espulso Burdisso per doppia ammonizione. Milan in superiorita' numerica, ma l'Inter non molla, al 36' ci provano Stankovic e Adriano, l'azione sfuma e subito dopo viene espulso dalla panchina Materazzi per proteste a causa di un dubbio contrasto Flamini-Adriano. Finisce 1-0 per il Milan che si porta a 9 punti, uno in piu' ne ha l'Inter che resta a 10.

 
 
 

Post N° 32

Post n°32 pubblicato il 29 Settembre 2008 da intermilan.paolo

"Ladies and Gentlemen...questa sera Milano è lieta di presentarvi...", recitava il mega striscione della Curva Nord nerazzurra. Idea azzeccata, ma solo per il Milan. Proprio così, lieta di presentare il primo gol italiano di Ronaldinho in un'azione tutta brasiliana. Derby infuocato, con l'espulsione di Burdisso nella ripresa e quella di Materazzi dalla panchina. Successo meritato perché più cercato dai rossoneri molto più organizzati e propensi al sacrificio.

SUPERPOTENZE - Forze d'urto a confronto. La cavalleria leggera del Milan contro quella pesante dell'Inter. L'intraprendenza di Ancelotti contro la razionalità di Morinho. Kakà-Ronaldinho-Pato contro Mancini-Ibrahimovic-Quaresma. Il tecnico rossonero conferma tutto, mentre quello nerazzurro fa un cambio in difesa: Burdisso al posto di Cordoba.
TATTICISMI - Il primo affondo è del Milan. Ed è una dichiarazione di guerra. Bello lo scambio veloce fra Pato e Kakà che si allunga la palla in area per poi crossare dentro, ma Julio Cesar non si fa gabbare. Mancini replica al 3' con un rasoterra che Abbiati lascia scorrere a lato. Il Milan la mette sulla velocità, l'Inter sul pressing asfissiante. I rossoneri si adeguano. Ma i campioni d'Italia hanno già impresso sulla pelle il marchio di Mourinho: possesso palla e tendenza a far addormentare la gara, per colpire al cuore quando meno te lo aspetti. Come all'11': scambio veloce e tocco dentro di Ibra dalla destra, respinto con un piede da Abbiati. Il Milan gioca molto alto e la sua propensione offensiva, al 14', mette Zambrotta nella condizione di tirare dai 30 metri: alto, ma di poco. Ma sono tentativi frutto di un tatticismo esasperato.
MAICON - Molto eloquente, invece, l'affondo di Maicon al 17' che mette in area per Ibra, stoppato dalla tempestiva uscita di Abbiati. Arriva la replica di Pato al 19', il cui tiro viene respinto con il corpo da Burdisso. L'Inter dà però la sensazione di essere più squadra: autorevole e autoritaria quando occorre. Maicon, per esempio, ha spesso via libera sulla destra e con le sue incursioni è una scintilla nel gioco a volte macchinoso dei nerazzurri. Potente il tiro sull'esterno della rete al 24'.
DINHO FA LE PROVE... - Ma la prima vera grande occasione capita al 26' a Ronaldinho su tocco di Kakà: il tiro è perfetto, ma gigantesca è la deviazione di Julio Cesar in angolo sul suo palo. Come dire che il Milan è salito di tono e ci prova molto di più. E' un po' troppo e l'Inter si scuote. Ibra fa bruciare le mani ad Abbiati al 35'; un guizzo che non rappresenta però tutta la potenza fisica dello svedese, ingabbiato in una marcatura opprimente.
...E SALE IN CIELO - Al 36' l'evento. Kakà, in sospetto off-side, trova il varco sulla destra e invita alla danza Ronaldinho che non si fa pregare due volte; il Gaucho spicca il volo, supera Cambiasso in elevazione e infila alla sinistra di Julio Cesar. Monta la rabbia nell'Inter che carica a testa bassa. I rossoneri si chiudono a riccio, limitando spazi e raddoppiano le marcature, non disegnando però le ripartenze. I nerazzurri spingono ma devono fare i conti con un Milan grintoso che quando occorre esalta il suo profilo più operaio, senza risparmiare nessuno; Ronaldinho e Pato compresi. E' il tema ricorrente del secondo tempo, in cui il Milan risponde con un atteggiamento in linea con il suo vantaggio: difesa accorta e contropiede prepotenti in cui mette sotto pressione la retroguardia interista. E' così che Mourinho decide di cambiare al 14' due pedine: Materazzi con Cruz e Mancini con Adriano, per un 4-2-3-1 che vede Zanetti scalare in difesa. Ma è ancora il Milan a convincere di più, sfruttando la serata di grazia di quei tre brasiliani lì davanti. L'Inter intanto paga la mancanza di quadratura e meccanismi. Così a prevalere è l'istinto. Ibra al 27' trova un varco centrale, ma il suo rasoterra si perde a lato. Ancelotti avverte la necessità di inserire muscoli tra difesa e centrocampo. Esce così Pato per fare spazio a Flamini.
FINALE DA INFARTO - L'assalto al Fort Apache, che esalta le qualità di Ambrosini, si trasforma in arma a doppio taglio, perché al 31', nell'ennesimo contropiede Kakà viene steso da Burdisso già ammonito: cartellino rosso e Inter in dieci. C'è spazio anche per Stankovic (fuori Vieira) e per far saltare i nervi ai nerazzurri, panchina compresa. Materazzi viene infatti espulso e Stankovic sfiora il rosso per una brutta entrata ancora su Kakà. Shevchenko, entrato per Ronaldinho apre ulteriormente varchi e manca il raddoppio al 44' perché Julio Cesar fa l'ennesimo prodigio. Poi sono minuti crudeli. Per l'Inter che con Adriano si mangia il pareggio a un metro dalla gloria. Battito a cento allora per il Milan, fino al tiro alle stelle di Ibra.

 
 
 

Post N° 31

Post n°31 pubblicato il 28 Settembre 2008 da intermilan.paolo

Se lo sente. Lo avrà sognato? Carlo Ancelotti fa una promessa solenne: "Giocheremo per attaccare" con profezia allegata, "faremo gol su calcio d'angolo". Intervistato da Milan Channel prima della rituale conferenza stampa e alla vigilia del derby con l'Inter, il tecnico rossonero si fida dei suoi ragazzi. "Attaccheremo e quindi anche contro i nerazzurri questa sarà la partita del Milan. Cercando di stare attenti alla velocità in contropiede dell'Inter e alla capacità di sfruttare le ripartenze di Ibrahimovic e Mancini". Sarà un derby equilibrato, ne è convinto, ma per fermare i campioni d'Italia sarà fondamentale prestare attenzione a ogni minimo particolare. "Sono sicuro che saremo attentissimi sulle palle inattive a favore dei nerazzurri, un'altra loro caratteristica pericolosa, e bravissimi sulle nostre".

IL CONFRONTO TV E MOU - Ora, dopo avere incontrato e battuto Cuper, Zaccheroni e Mancini, vorrebbe dare un dispiacere a José Mourinho. "All'allenatore dell'Inter non mi sento di dire niente, non c'è bisogno di mandare messaggi alla vigilia della partita. Il giudizio è di un allenatore capace ma per quello che ha fatto prima dell'Inter. A livello di comunicazione è capace e intelligente". E Ancelotti approfondisce. "Mourinho è un allenatore capace e a livello comunicativo intelligente. È un bravo tecnico. Non mi sta antipatico, mi sta simpatico e tante cose che ha fatto o detto le condivido. Il confronto a distanza in tv fra allenatori non deve esserci, non ha senso" aggiunge schierandosi così dalla parte di Mourinho, che recentemente ha dribblato un confronto a distanza con Claudio Ranieri. "Io vado in tv per parlare della partita che ho giocato. Mourinho è stato criticato per il caso con Ranieri, invece secondo me ha fatto bene".
LA CORTE DI ABRAMOVICH - E con qualche mese di ritardo Ancelotti ammette di avere incontrato il patron del Chelsea Roman Abramovich anche se nega che gli sia stato offerto un superingaggio. "Sì, è vero che ho incontrato Abramovich. Qualche volta si dicono delle balle solo a fin di bene, però non abbiamo parlato di soldi, ma solo di calcio e giocatori. Anche di Mourinho? Di tutto...". E chiude il discorso con un siparietto esilarante, perché in quella circostanza, in un albergo parigino, incontrò anche l'allenatore della Roma, Luciano Spalletti: "È stato un episodio divertente".
INTER PERFETTA - In conferenza stampa gli chiedono di trovare un difetto dell'Inter. "Difficile dirlo - risponde -, credo sia una squadra con tante qualità. Non so individuare difetti, l'Inter si batte solo se sei al 100% e se prendi in mano la gara e comandi il gioco. Per evitare che mettano in mostra tutte le qualità che hanno". Come gli attaccanti. Inevitabile, quindi, parlare della difesa. "Subiamo tanti gol? L'ideale sarebbe farne tanti e non prenderne - spiega Ancelotti -; in questo momento abbiamo problemi con la fase difensiva. Dal punto di vista del collettivo miglioriamo e continuando così la casella delle reti subite rimarrà a zero".
DINHO E SHEVA - E Ronaldinho e Sheva? Fra le tante soluzioni in attacco ci potrebbe anche essere uno schieramento che prevede l'inserimento del Gaucho e dell'ucraino: "Dinho sta migliorando piano piano - dice - , sfrutteremo il fatto che per lui è importante che resti con noi durante la sosta, gli darà sicuramente tanta energia in più. Sheva sta bene, sente molto questa gara, lo vedo stimolato e credo che per più per lui che gli altri è importante avere queste sensazioni così potrà dare un contributo importante. Non credo sarà un derby determinante per lo scudetto; sarà per noi importante per chiudere un periodo negativo e magari aprirne un altro, altrimenti saremo dentro nelle difficoltà e lavoreremo sodo per uscirne".
SETTE - Ancelotti sprona i rossoneri: "Il derby è più importante per noi che per l'Inter. Abbiamo una grande opportunità per uscire da questo momento difficile". Infine la formazione. Tabù, ovviamente, ma almeno qualche nome lo fa. "Quelli sicuri? Abbiati, Zambrotta, Maldini, Kaladze, Jankulovski, Gattuso e Kakà. Ne do sette, accontentatevi...".

 
 
 

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inter... scusa digitato veloce
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il 23/10/2008 alle 10:07
 
è più forte l'inyter si e di molto...peccato che...
Inviato da: notesitoweb
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