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Un blog creato da Virplatonicus il 19/06/2006

Smisurata preghiera

Vita di un aspirante filosofo, disputazioni e dialoghi, alla ricerca costante di verità e virtù, viaggiando in direzione ostinata e contraria

 
 

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What a dream I had
Pressed in organdy
Clothed in crinoline
Of smoky burgundy
Softer than the rain

I wandered empty streets
Down past the shop displays
I heard cathedral bells
Tripping down the alleyways
As I walked on

And when you ran to me
Your cheeks flushed with the night
We walked on frosted fields
Of juniper and lamplight
I held your hand

And when I woke
And felt you warm and near
I kissed your honey hair
With my grateful tears
Oh I love you girl
Oh I love you

Simon & Garfunkel

 

 

« Del perder tempo

Elogio del sacrificio

Post n°137 pubblicato il 28 Gennaio 2010 da Virplatonicus
 

Amore e PsichePerché ogni cosa che vive è sacra! (W. Blake)

Sacrificio, ovvero, rendere sacro. Prendere qualcosa di profano, ovvero di impuro e mortale, ucciderlo, renderlo pari e gradito agli dèi. O forse, la vittima da immolare è già sacra, ma macchiata d'una impurità tutta strana, la vita?

Nessuno ha un amore più grande di questo, dare la vita per chi si ama. Un brivido mi percorre ogni volta che lo leggo. Quanto coraggio, dare la vita. Ma che vuol dire? Morire, forse?

A cosa si è disposti, in nome dell'amore. Al sacrificio. Ci si priva della vita, e non in senso materiale. Si diviene ombre di sé, ridicole comparse della propria vita. Ci si affanna in nome dell'amore, si gioca alle sue regole. Si desidera che l'altro sia felice, assolutamente. E forse qui si sbaglia. Ci si priva della stessa aria che i polmoni da molti anni oramai respirano, solo per far respirare polmoni altrui. E respirare di quell'armonia che ci pervade tutti, sempre. Si è disposti a sparire, a mutarsi in neve, in acqua, in niente. Pur di vedere, anche solo per un momento, gli occhi dell'amata ridere davvero, ridere di sempre.

Sono la vittima immolata ai malati pensieri di me stesso, pensieri d'amore.

 

Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
:-) il 01/02/10 alle 13:41 via WEB
è triste.... :-(
 
bippy
bippy il 24/03/10 alle 20:01 via WEB
bella bella bella...come la maggior parte delle tue riflessioni. Un abbraccio pieno di simpatia.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Blog il 17/08/13 alle 09:28 via WEB
Grazzie!
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
sabina il 26/01/14 alle 10:40 via WEB
Grazie!
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Benedicte il 26/01/14 alle 10:40 via WEB
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SMISURATA PREGHIERA (DA “ANIME SALVE”, 1996)

Alta sui naufragi
dai belvedere delle torri
china e distante sugli elementi del disastro
dalle cose che accadono al disopra delle parole
celebrative del nulla
lungo un facile vento
di sazietà di impunità

Sullo scandalo metallico
di armi in uso e in disuso
a guidare la colonna
di dolore e di fumo
che lascia le infinite battaglie al calar della sera
la maggioranza sta la maggioranza sta
recitando un rosario
di ambizioni meschine
di millenarie paure
di inesauribili astuzie

Coltivando tranquilla
l'orribile varietà
delle proprie superbie
la maggioranza sta
come una malattia
come una sfortuna
come un'anestesia
come un'abitudine

per chi viaggia in direzione ostinata e contraria
col suo marchio speciale di speciale disperazione
e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi
per consegnare alla morte una goccia di splendore
di umanità di verità

per chi ad Aqaba curò la lebbra con uno scettro posticcio
e seminò il suo passaggio di gelosie devastatrici e di figli
con improbabili nomi di cantanti di tango
in un vasto programma di eternità

ricorda Signore questi servi disobbedienti
alle leggi del branco
non dimenticare il loro volto
che dopo tanto sbandare
è appena giusto che la fortuna li aiuti
come una svista
come un'anomalia
come una distrazione
come un dovere

Fabrizio Dé André

 

SHIVA

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SOCRATE

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PLATONE ED ARISTOTELE

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BUDDHA

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DORME, DORME PLACIDO SULLA COLLINA

“… E dov’è Jones, quel vecchio suonatore
che giocò con la vita per tutti i suoi novant’anni,
affrontando la tormenta a petto nudo,
bevendo e facendo chiasso,
senza mai un pensiero né a moglie, né a parenti,
non al denaro, non all'amore, né al cielo?
Eccolo! Ciancia ancora delle porcate di tanti anni fa
delle corse bel boschetto di Clary
di ciò che Abe Lincoln disse una volta a Springfield

(da “La Collina” di E.L. Masters)

 
 
 
 

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