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Un blog creato da Virplatonicus il 19/06/2006

Smisurata preghiera

Vita di un aspirante filosofo, disputazioni e dialoghi, alla ricerca costante di verità e virtù, viaggiando in direzione ostinata e contraria

 
 

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What a dream I had
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Softer than the rain

I wandered empty streets
Down past the shop displays
I heard cathedral bells
Tripping down the alleyways
As I walked on

And when you ran to me
Your cheeks flushed with the night
We walked on frosted fields
Of juniper and lamplight
I held your hand

And when I woke
And felt you warm and near
I kissed your honey hair
With my grateful tears
Oh I love you girl
Oh I love you

Simon & Garfunkel

 

 

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A me stesso (pare ieri)

Post n°100 pubblicato il 26 Gennaio 2008 da Virplatonicus
 

"Waiting for the wind of change"
Rush, da "2112"


Vecchio compagno,

                             fedele amico nella buona e nella cattiva sorte, fratello di sventure e attimi magici, guarda dove sei arrivato! 18 anni, stenti ancora a crederci, di' la verità.  Pare ieri che venivi al mondo. Pare ieri che entravi a scuola, tutto orgoglioso col tuo zaino delle "tartarughe ninja". Pare ieri che giocavi con Jacopo, che poi è andato a Padova perché "la mamma ha cambiato lavoro". Pare ieri cheti trasferivi, lasciavi la tua città natale, verso dove non si sa. Pare ieri che papà ti lasciava, per scoprire cosa c'è dopo la morte. Pare ieri che andavi alle medie, il più alto di tutti. E pare ieri che iniziavi a raderti, ché non sopportavi che il bidello ti chiamasse "baffo moretti". Pare ieri che sceglievi il classico, ché "la matematica non mi piace, e lì se ne fa poca". Pare ieri che scoprivi quel libro blu, Così parlò Zarathustra, che da qualche parte avevi già sentito. E poi iniziano i dubbi, ma si stava tanto bene prima, senza tutti quei libri che inondano la stanza e alleggeriscono il patrimonio. Ma tu, ascoltare mai, perché voglio sbagliare io. Pare ieri che scoprivi che le persone non sono proprio tutte uguali. Pare ieri che ti sentivi vivo solo perché lei ti sorrideva.
Pare ieri che eri religiossisimo, e si andava a messa 3/4 d'ora prima per stare con Signore. Che poi, in cambio, ti ha portato via il papà. Pare ieri che papà ti portava a destra e a manca, e tu lo prendevi in giro per la sua misera pancetta. Pare ieri che chiedeva alla Signora Mayer se ti avesse fatto la sacher, che a lui piace tanto. Pare ieri che hai scoperto i Floyd e la musica "seria". Pare ieri che passavi le tue "adolescenti sere" solo a guardar le stelle, in compagnia della tua amata, la luna. Pare ieri.

Vecchio mio, ieri sei diventato maggiorenne. Lo senti il vento? Sta cambiando. Non sei più Giovannino ora, dopo l'1 ora c'è un 8. Sei grande.
Ma forse testardo, strambo e Giovannino lo sarai per sempre. Ché io so come sei: tu sei indefinito. Cambi. Muti forma. Ieri eri piccolo, oggi sei grande. Vedi di non farmi pentire di esser venuto sin qui con te.

Lo sai che il vento soffia in faccia al tempo. Ora è il tuo tempo ad essere scosso. Sei tu, in prima persona, che sei scosso dal vento. Il vento del cambiamento. The wind of change.

 
Rispondi al commento:
tuathade
tuathade il 28/01/08 alle 11:26 via WEB
a me sembrava fosse già grande prima :)
 
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SMISURATA PREGHIERA (DA “ANIME SALVE”, 1996)

Alta sui naufragi
dai belvedere delle torri
china e distante sugli elementi del disastro
dalle cose che accadono al disopra delle parole
celebrative del nulla
lungo un facile vento
di sazietà di impunità

Sullo scandalo metallico
di armi in uso e in disuso
a guidare la colonna
di dolore e di fumo
che lascia le infinite battaglie al calar della sera
la maggioranza sta la maggioranza sta
recitando un rosario
di ambizioni meschine
di millenarie paure
di inesauribili astuzie

Coltivando tranquilla
l'orribile varietà
delle proprie superbie
la maggioranza sta
come una malattia
come una sfortuna
come un'anestesia
come un'abitudine

per chi viaggia in direzione ostinata e contraria
col suo marchio speciale di speciale disperazione
e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi
per consegnare alla morte una goccia di splendore
di umanità di verità

per chi ad Aqaba curò la lebbra con uno scettro posticcio
e seminò il suo passaggio di gelosie devastatrici e di figli
con improbabili nomi di cantanti di tango
in un vasto programma di eternità

ricorda Signore questi servi disobbedienti
alle leggi del branco
non dimenticare il loro volto
che dopo tanto sbandare
è appena giusto che la fortuna li aiuti
come una svista
come un'anomalia
come una distrazione
come un dovere

Fabrizio Dé André

 

SHIVA

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SOCRATE

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PLATONE ED ARISTOTELE

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BUDDHA

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DORME, DORME PLACIDO SULLA COLLINA

“… E dov’è Jones, quel vecchio suonatore
che giocò con la vita per tutti i suoi novant’anni,
affrontando la tormenta a petto nudo,
bevendo e facendo chiasso,
senza mai un pensiero né a moglie, né a parenti,
non al denaro, non all'amore, né al cielo?
Eccolo! Ciancia ancora delle porcate di tanti anni fa
delle corse bel boschetto di Clary
di ciò che Abe Lincoln disse una volta a Springfield

(da “La Collina” di E.L. Masters)

 
 
 
 

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