Smisurata preghieraVita di un aspirante filosofo, disputazioni e dialoghi, alla ricerca costante di verità e virtù, viaggiando in direzione ostinata e contraria |
SCUOLA DI ATENE
La Scuola di Atene, di Raffaello, ovvero il massimo elogio alla filosofia greca, massimo grado della conoscenza umana. Al centro Platone ed Aristotele, l'uno col dito al cielo e il "Timeo" sotto il braccio, l'altro che indica il suolo. A destra Socrate, che parla con Critone ed Alcibiade. Sulla scalinata, sdraiato, Diogene il Cinico. Vicino al blocco, svogliato, Eraclito di Efeso. Alla sua destra Epicuro, Zenone, Avveroè, Pitagora, Empedocle. Alla sinistra di Diogene, Tolomeo, Talete.
CI DEVE ESSERE DELL'ALTRO, AL DI LÀ DELL'UOMO...
Ci sarà un tempo in cui l'uomo sarà superato... in cui l'istinto e la passione domineranno... in cui non ci sarà bisogno di difendere la propria individualità... ma il tempo è ancora lontano... e gli uomini, sì, loro, ripugnanti e abietti, corrompono le menti di coloro, che, fragili, vogliono ergersi al di là del bene e del male...
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FOR EMILY, WHENEVER I MAY FIND HER
What a dream I had
Pressed in organdy
Clothed in crinoline
Of smoky burgundy
Softer than the rain
I wandered empty streets
Down past the shop displays
I heard cathedral bells
Tripping down the alleyways
As I walked on
And when you ran to me
Your cheeks flushed with the night
We walked on frosted fields
Of juniper and lamplight
I held your hand
And when I woke
And felt you warm and near
I kissed your honey hair
With my grateful tears
Oh I love you girl
Oh I love you
Simon & Garfunkel
Post n°116 pubblicato il 11 Agosto 2008 da Virplatonicus
Mi piacerebbe avere le parole per confortarti. Di più, mi piacerebbe pronunciare queste parole che non ho guardandoti negli occhi, e dirti che andrà tutto bene. Anche se forse non è vero. Ma so che tu non abbandonerai mai te stessa. Che, anche se aspetti il principe che ti tiri fuori dai guai, sai cavartela da sola. Certo non sono un principe, ma forse la parte di uno dei nani di Biancaneve può andar bene comunque. D'altronde, non sono loro che vegliano su di lei mentre aspetta il principe? Sii forte. Ti sono vicino. Sai anche tu che la strada per la vetta non si raggiunge attraverso la pianura. E io so che tu ami le stelle. E credimi, dalla vetta si vedono molto meglio. Abbi cura di te, E. |
Post n°111 pubblicato il 15 Giugno 2008 da Virplatonicus
And then one day you'll find ten years have gone behind (Time, Pink Floyd, 1973) Ci sono città che fanno bene al cuore. Roma è una di queste. Ho letto I dolori del giovane Werther, all'andata. Le premesse erano così, romantiche. Ho oziato in Piazza del Popolo, e passeggiato per Villa Borghese. Ho cercato per tre giorni una scultura di Bernini che solo ora ho scoperto dove si trova. Sono passato a salutare Caravaggio in tutti i posti che ricordavo. Mi sono sentito misero e abietto, dentro S. Paolo fuori le mura. Ho ricordato papà, dentro al foro, con Echoes nelle orecchie. E ho respirato quegli echi di secoli, nelle rovine. Ho compreso il valore dell'Uno nei sotteranei di S. Clemente. Ho passato un pomeriggio incantevole con S., che ancora non so come ringraziare. Ho riscoperto il piacere del Bello nelle piccole cose, a S. Pietro in Montorio. Sono stato disgustato dalle masse di turisti vociferanti nella Galleria Borghese, quando quelle opere di Correggio non meritano altro che il nostro più sacro silenzio. Dice Elisa che alcuni giorni sono di perla. Questi lo sono stati. |
Post n°110 pubblicato il 29 Maggio 2008 da a15456
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Post n°109 pubblicato il 18 Maggio 2008 da Virplatonicus
Avrei potuto riempire questo post di citazioni di autori, come sono solito fare, ma preferisco dire quello che penso con parole mie, come piace a te. Grazie. |
Ad Albio (Tibullo) Albio, severo giudice delle mie "Conversazioni", [...] dirò che vai vagando lento e taciturno fra salubri boschi pensoso di ciò ch'è degno d'uomini saggi e buoni? Non eri certo uomo senz'anima; gli dèi t'han dato la bellezza la ricchezza, e le occasioni per goderne. La tua buona nutrice non poteva augurarti di meglio: "che si faccia il bravo, che possa esprimere le sue idee, che trovi simpatia nel mondo, salute, tanto di tutto questo; e vita comoda, e un borsello sempre pieno". In mezzo a speranza, angosce, paure e rancori vivi con la certezza che ogni giornata è l'ultima tua luce: e l'ora che verrà dopo, inattesa, ti sarà cara. Se poi vorrai riderem darai un'occhiata a me grasso, lucido, con la pelle curata - un porcellino del gregge di Epicuro. (Orazio, Epistole, I, 4) Che ti succede? Anche tu non sai che fartene, dei doni degli dèi? Anche tu vorresti vagare nei boschi? Che fare? Tempo, amico mio. Tempo. Sì, quello che fugge. Quello che non ti aspetta. Te lo dicono tutti, che il tempo corre; e tu credi di essere eterno. Amico mio, è ora di crescere: abbiamo passato assieme 18 anni, ne abbiamo viste tante. Crescere è faticoso, nessuno mai lo dice: ma niente paura, ci sono passati tutti, ci passerai anche tu. E poi, non sei solo. Certi momenti passano. Una passeggiata nei boschi, come il buon Tibullo, il sorriso di qualche donna. La Bellezza non si estingue. Casomai, i nostri occhi si volgono altrove. Ma tu cerca di guardare nel verso giusto. E vedrai che forse, tra quei tranquilli porcellini ci sarai pure tu. |
Hamlet (Atto III, scena I). To be, or not to be: that is the question: [Per i non anglofoni, propongo una mia traduzione del testo... ] Essere o non essere: questo è il problema:
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Post n°99 pubblicato il 25 Gennaio 2008 da katyjo
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Ovvero: quello che il corpo non ci dice più, oggi. O lo dice, forse, ma noi non sappiamo più ascoltarlo. Come un pellegrino penitente, esso vuol confessarsi. Da sempre bistrattato in Occidente, da sempre armoniosamente rispettato in Oriente. Ma che peccato ha il corpo? L'esistenza? Il peccato dell'esistenza? Ma il corpo non nasce forse da un atto d'amore? Il corpo nasce da un altro corpo. Il corpo di madre, che comunica con il futuro bimbo. Un corpo caldo e affettuoso. La scienza ce lo nega. Impedisce il dialogo con il nostro corpo. Vuole un monologo, vuol parlare solo lei. Io non ci sto. Voglio stare a sentire che mi dice, il corpo. E posso scommettere che vuole solo chiedere di esistere. Non vuole altro che questo. Esistere veramente, come fedele compagno dell'anima, non come nemico da evitare. Come negarglielo? Bibliografia: Fedone, Platone; Il corpo, U. Galimberti, Feltrinelli (1983); I vizi capitali e i nuovi vizi, U. Galimberti, Feltrinelli (2003); La disfatta del genere, Judith Butler, Biblioteca Metelmi (2006) Foto: si ringrazia Lady Lucretia von Threstal per la foto |
ULTIMI COMMENTI
SMISURATA PREGHIERA (DA “ANIME SALVE”, 1996)
Alta sui naufragi
dai belvedere delle torri
china e distante sugli elementi del disastro
dalle cose che accadono al disopra delle parole
celebrative del nulla
lungo un facile vento
di sazietà di impunità
Sullo scandalo metallico
di armi in uso e in disuso
a guidare la colonna
di dolore e di fumo
che lascia le infinite battaglie al calar della sera
la maggioranza sta la maggioranza sta
recitando un rosario
di ambizioni meschine
di millenarie paure
di inesauribili astuzie
Coltivando tranquilla
l'orribile varietà
delle proprie superbie
la maggioranza sta
come una malattia
come una sfortuna
come un'anestesia
come un'abitudine
per chi viaggia in direzione ostinata e contraria
col suo marchio speciale di speciale disperazione
e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi
per consegnare alla morte una goccia di splendore
di umanità di verità
per chi ad Aqaba curò la lebbra con uno scettro posticcio
e seminò il suo passaggio di gelosie devastatrici e di figli
con improbabili nomi di cantanti di tango
in un vasto programma di eternità
ricorda Signore questi servi disobbedienti
alle leggi del branco
non dimenticare il loro volto
che dopo tanto sbandare
è appena giusto che la fortuna li aiuti
come una svista
come un'anomalia
come una distrazione
come un dovere
Fabrizio Dé André
DORME, DORME PLACIDO SULLA COLLINA
“… E dov’è Jones, quel vecchio suonatore
che giocò con la vita per tutti i suoi novant’anni,
affrontando la tormenta a petto nudo,
bevendo e facendo chiasso,
senza mai un pensiero né a moglie, né a parenti,
non al denaro, non all'amore, né al cielo?
Eccolo! Ciancia ancora delle porcate di tanti anni fa
delle corse bel boschetto di Clary
di ciò che Abe Lincoln disse una volta a Springfield”
(da “La Collina” di E.L. Masters)
Inviato da: philo
il 26/01/2014 alle 10:41
Inviato da: delphine
il 26/01/2014 alle 10:41
Inviato da: Caro
il 26/01/2014 alle 10:41
Inviato da: Benedicte
il 26/01/2014 alle 10:40
Inviato da: sabina
il 26/01/2014 alle 10:40