Rete

Colloquio in un fitenss club


L'altro pomeriggio ho finito di lavorare prima del solito e osservando il mio giro vita e disapprovando quei chili di troppo che mi porto in giro, ho deciso di far visita ad un fitness che sta a circa 300 metri dalla mia abitazione.Edificio moderno a più piani, con alte finestre in cui si intravedevano persone delle più varie età e condizioni fisiche in t-shirt sportive che sollevano pesi, corrono su tappeti moventi, pedalano su cyclette superaccessoriate tutti sudanti e sorridenti.Salgo gli scalini ed un quarantenne con borsa sportiva mi saluta e mi lascia gentilmente aperta la porta con vetrate scure ed il logo della palestra.Entro in una saletta dove donne e uomini soprattutto anziani stanno pedalando e alla mia destra e di fronte due banconi di legno chiaro dietro ai quali signorine con polo rosse consegnano badge e si intrattengono con i clienti.Una di queste mi chiede cosa voglio e io facendo capire che sono un  possibile cliente le dò l'input a cecare una collega più anziana e preparata, una signora dai capelli chiari con occhiali rettangolari che più o meno dovrebbe avere la mia età, con un grosso quaderno rosso pieno di schede, e che mi invita a sedere su uno dei tre tavolini alla mia sinistra di fronte alle persone che pedalano, parlano e sudano.Faccio una parentesi: questo post è nato da una considerazione riguardo alle persone con cui entro in contatto per la prima volta e con  cui instauro un dialogo senza conoscersi.Il più delle volte alle domande che ricevo il primo pensiero è "ma saranno un po' cavoli miei", "ma che te frega!", "ma farse un po' i cavoli propri, no?". (ho usato cavoli per evitare censure) Comunque la signora in questione comincia a voltare il libro con le schede e mi illustra tutte le varie proposte tot.€ per 36 24 0 12 mesi, oppure 10 volte a tot.€, il tutto compreso di corsi vari, sauna, ecc...Io nel mio tedesco non proprio perfetto le dico che mi interessano aolo alcuni atrezzi e che la sauna non mi interessa e incominciano le domande a cui sorgono i pensieri di cui prima, forse perchè ha intravisto un cliente non troppo "liquido" e quindi poco interessante.Da dove vengo e io rispondo che sono italiano a cui lei fa notare che io sembro più un danese perchè  gli italiani dovrebbero essere tutti mori e di carnagione scura.Da che parte dell'Italia: dal Friuli al confine con la Slovenia e che città in particolare.Ah Trieste lei la conosce perchè viene dalla Slovenia e allora chiedo anch'io da dove (è un'arma da utilizzare quella di rispondere facendoci anche noi i cavoli degli altri). Ah Maribor anch'io la conosco, splendida località sciistica, non si dimostra molto felice di quanto da me detto perchè le ho rubato l'iniziativa: è lei la venditrice.Allora continua con le strade che percorre Salisburgo..... e mi chiede quante volte vado in Italia.Ah una volta all'anno, che peccato! Ma anche lei non più di una volta (un sostegno ad un poveraccio di emigrante)Poi mi chiede che cosa ci faccio qui perchè la mia città ha tante industrie e attività ed è tanto bella per cui ora dovrei trovarmi lì e non qui.Mi chiede che sport faccio le dico che sono stato maratoneta e ho fatto anche una maratona a Lubiana, il viso le si illumina, ma che ho incominciato a fumare e bere e adesso ho qualche chilo di troppo, sul suo viso appaiono alcune rughe di disapprovazione e trovo conferama della mia vita non salubre e fuori dai canoni moderni.Dove abito e le dò la strada che sta sopra la palestra e che per questo per me è comodo: chi lo sa forse vuol venire a fare ginnastica con me a casa mia.Alla fine ci diamo la mano, felici entrambi di concludere questo colloquio.Insomma da ex-venditore, quale sono volevo evidenziare questo che diventa un comportamento normale: bombardare di domande personali un individuo, al fine di conoscerlo e di proporre la soluzione magica ai suoi problemi con il proprio prodotto o servizio.Io nel mio passato ho sempre optato per soluzioni più soft e meno indiscrete e forse per questo ho poi cambiato mestiere!