Rete

Schizzi di vita quotidiana: al supermercato


E' sabato, sono un po' stanco, la mattina ho lavorato e devo andare a rifornire il frigo per il fine settimana.Chiudo la porta della mia Fiat 600 nera, apro il portellone posteriore e prendo la sacca dove metto i miei acquisti, io infatti odio andare in giro con i carrelli, con cui non puoi muoverti come vorresti.Entro e la mia testa pensa a quello che mi manca mentre prendo l'acqua minerale, la birra, ecc..., guardo donne indaffarate a tastare pomodori, a controllare prezzi, consistenza della merce, mentre due addette stanno riassortendo gli scaffali e scherzando tra di loro.Mi soffermo sui lunghi frighi orizzontali della carne mentre interrogo il mio stomaco per capire cosa gli aggrada di mangiare i prossimi giorni e alla fine decide per le fettine di pollo.Mentre prendo una scatola di linsensuppe con wurstel  mi ricordo che mi manca qualcosa per la mia insalata e ritorno indietro a prendere un lungo cetriolo € 0,49 per 500 gr, si va bene è un buon prezzo.Non ho più voglia di rimanere lì, incominciano a darmi sulle scatole questi miei continui passaggi al supermercato e vado verso le casse.Non c'è tanta gente in fila e sistemo le mie cose sul nastro trasposrtatore... ah cazzo! le sigarette e prendo due pacchetti delle mie solite Goldfield pacchetto bianco e oro che si trovano negli scaffali protetti ai lati delle casse.Guardo i depliant appesi che parlano delle offerte della settimana mentre una cliente comunica alla cassiera il codice di un grosso pacco con la figura di un armadietto da bagno, si dopo aver digitato le cifre la cassiera conferma è proprio quello.E' mora, alta, magra sulla quarantina un bel tipo peccato che ho fila dietro di me, se no potevo scambiare una battuta.Sistemo le bottiglie davanti così le posso mettere prima nella sacca, è il mio turno, mi saluta e comincia a passare gli articoli sullo scanner e io intanto sistemo le mie cibarie in modo che non si rovinino.€ 20,63 scandisce e io le chiedo in che verso devo mettere il mio bancomat, me lo prende gentilmente di mano e lo infila nell'apparecchio che mi sta davanti, preme un bottone sul suo terminale e mi invita a digitare il Pin.Il mio cervello va ad esaminare la parte in cui sono memorizzati tutti i Pin e i codici che giornalmente mi devo ricordare e digito i benedetti numeri.Il display con i suoi led gialli indica che il pagamento non ha avuto successo e lei con calma me lo comunica, rimango leggermente sconcertato, eppure sono sicuro dei numeri che ho digitato e dovrebbero esserci ancora soldi in banca.Gli dico di riprovare mentre un  uomo un poco calvo e con gli occhiali dopo di me mi osserva, riestrae la carta, guarda il mio nome e cognome e la reinserisce e mentre ridigito i numeri penso che si... questi sono i numeri giusti e di nuovo sul diplay pagamento non valido, lei me lo ricomunica con aria rassegnata.OK pago in contanti e un'altra banconota sparisce dal mio portafogli, prendo in  mano il resto insieme alle pere e nell'altra mano ho la sacca e mi dirigo sul ripiano di fronte alle casse per sistemare alcune cose.Siamo alle solite sono di nuovo a secco e adesso passerò alla banca a vedere se corrisponde, fortuna che la prossima settimana dovrebbe arrivarmi il bonifico del mese, così mi ha detto stamattina il mio chef.Uscendo pensavo che alcuni anni fa avrei reagito diversamente di fronte a questo inconveniente, sarei andato più in panico, ora sono più menefreghista e controllato e indifferente alle figure che faccio di fronte agli altri.