Rete

Scene da un funerale


E' una giornata primaverile, il cielo è limpido e sereno, è una giornata tranquilla ideale per accomiatarsi da una donna piena di vita che ha concluso il suo ciclo, che ha generato figli che a loro volta le hanno dato nipoti che hanno gioito insieme a lei e che da lei hanno imparato a sorridere e a guardare le cose belle della vita.No, non voglio costruire un panorama idilliaco, questi figli e questi nipoti ora accompagnano un feretro, ognuno ha preso la propria strada nella vita e ora si ritrovano con qualche capello bianco e qualche riga in più, a seguirla per l'ultima volta, qualcuno più loquace altri più silenziosi per seguire l'ultima tappa della vita di una donna serena.C'è già stata l'omelia del prete e ha parlato la figlia descrivendo la vita della donna, incitando a prendere dai suoi comportamenti, forse parole al vento nei riguardi di persone di altre generazioni, che affrontano problrmi molto diversi da quelli di questa distinta signora.Comunque sono qui solo ed insieme ad altra gente a seguire le sue spoglie, non sono particolarmente triste, perchè non è stato un evento inaspettato, penso che lei in questo ultimo atto avrebbe volutom vedere gente allegra intorno a se e così sia.Scambio qualche parola con qualcuno che non vedevo da più tempo, stringo qualche mano, talvolta con più ardore, altre volte più blandamente; sono stato sempre un po' allergico a questi doveri sociali e lo faccio controvoglia, ma tant'è siamo uomini sociali e dobbiamo attenerci a certe etichette.Dove voglio arrivare: a fine cerimonia i portantini hanno lentamente calato con forti corde di canapa il sarcofago di legno scuro che luccica al sole nel rettangolo di terra scavato all'uopo, i parenti hanno gettato un pugno di terra là dentro, altri hanno deposto corone di fiori ed io sono là in una tomba vicino ad osservare la foto di una donna, una bella donna bionda sulla cinquantina con una sguardo sicuro di se ed osservo le date e penso.Una donna anziana magra ed elegante, penso porti calzoni di lino e giacca beige con un foulard, un'altra donna sicura di se, una professionista di successo mi si avvicina e fa un commento sulla foto.Mi sento infastidito, forse qualcuno ha invaso un mio momento di riflessione fuori da questo mondo e io mi sento ricapultato in questo mondo di relazioni di merda, perchè rispondo male, della serie "sai che cazzo mene frega della foto!".La signora è accaldata, si agita,dà in ecandescenza "ma che modo di rispondere è questo" si allontana agitando le braccia e alzando il tono della voce.Io a mia volta la invito a cambiare aria e andare a fare i suoi commenti a qualcun altro.La gente intorno è perplessa e stupita, forse non ci si aspetta qualcosa di simile ad un funerale.L'uomo della donna in questione è ad una trentina di metri da me e mi osserva, ma non accenna ad alcuna reazione, è un calcolatore, qualcuno che non si espone in prima persona in pubblico, preferisce regolare le sue questioni tra quattro mura e senza testimoni.Qualche persona che ha seguito la cerimonia mi si avvicina e scambia qualche parola con me, forse mi hanno visto leggermente agitato, ma per me la buriana è già passata e mi sono ricomposto.Si ritorna indietro, crocicchi di persone che non si vedevano da tempo si fermano a raccontarsi le ultime novità riguardo a parenti, amici e sulla vita in generale.Ormai la storia di questa donna è conclusa, il modo va avanti e il suo ricordo nelle persone che restano lentamente svanirà, il presente con i suoi problemi pressanti ha precedenza.