Rete

Con la cultura si mangia?


  Domanda che nasce spontanea dopo tutti questi anni di berlusconismo, che hanno tentato di smontare la scuola pubblica aiutando fuor di misura ististuti privati o scuole religiose in quanto tutto quanto era legato all'istruzione era "di sinistra", mentre la cultura come io la concepisco deve essere neutra ed imparziale senza alcuna colorazione politica (facile questa mia dichiarazione, è il metterlo in pratica che diventa una impresa).Quando ad esempio si racconta o si studia la storia inevitabilmente si applicano giudizi di merito, e si finisce necessariamente per aderire ad una interpretazione dei fatti rispetto ad un'altra, ed è indubbiamente un'area di disputa e di duro confronto tra le parti politiche.In questi momenti di crisi e di tagli della spesa pubblica si dovrebbero lasciare intatte le risorse già magre destinate alla scuola, si rischia di intaccare ulteriormente l'istruzione delle generazioni che verranno, e comunque è un discorso che lascio a chi nella scuola ci vive ogni giorno e ve ne sono parecchi che qui tengono un blog.I locali dove ho lavorato erano spesso arricchiti da quadri di artisti che cercavano persone che tra un discorso e l'altro, sorseggiando un caffè fermassero il loro sguardo su qualche loro opera e che in un momento di pieno relax notassero una sintonia tra il loro stato d'animo e l'espressione artistica frutto della manualità ispirata dal proprio ingegno.Lo dice uno che ha passato parecchie domeniche dal proprio nonno materno, ingegnere ai cementi armati, che tentava spesso vanamente di insegnarmi come si disegnasse una natura morta e l'abilità di miscelare e combinare colori, oltre ai giochi di luce ed ombre e a capire come dare un senso di prospettiva ad un edificio.Ho maturato un certo gusto verso la pittura, che potete vedere nella scelta dell'opera che accompagna i miei post: sicuramente sono un grande amante dei colori, ma comunque talvolta anche il bianco e nero spesso attira la mia attenzione, per il contesto o l'espressione e il portamento del personaggio ritratto.E' un qualcosa che è nato col tempo, forse perchè quando si hanno problemi o si è più sofferenti si è anche più ricettivi verso l'arte in generale, ed io mi sento atratto soprattutto verso il moderno anche se il primo vero museo di arte moderna è stato il Ludwig Museum di Colonia (vedi tag arte moderna) in cui sono rimasto parecchie ore, senza che il tutto mi annoiasse anche se ero solo, e da giovane ciò non mi avrebbe detto niente.L'immagine forse più della parola è immediata, mi dà la sensazione che meglio di ogni altra ti consente di rendere una situazione, di intuire attraverso il modo di pitturare o di comporre la scena il sentimento dell'autore e ciò che voleva evidenziare.Sicuramente la vita dell'artista e in questo caso del pittore non è sicuramente semplice e risente del pregiudizio che molta gente nutre verso certi arti o mestieri e il raggiungere la notorietà, che spesso avviene post mortem, passa attraverso calvari non indifferenti.In questi uomini apprezzo la scelta coraggiosa e la volontà nel seguire le proprie inclinazioni, indipendentemente dal giudizio altrui.