Rete

Lo spirito teutonico


                                            
 Vorrei descrivere un ambiente in cui da parecchi anni vivo, costretto dalle circostanze ma anche ricercato come posto ideale in cui vivere la seconda parte della mia vita, scelta di vita visti gli scarsi risultati ottenuti in terra natia e che ormai costituisce una mia seconda pelle avendo qui riportato ordine in me stesso in quanto a questa età è il momento in cui si fanno anche dei bilanci.Clima, abitudini, mangiare, modo di vestire, burocrazia, nuove regole a cui adattarsi oltre naturalmente alla lingua che giornalmente bisogna migliorare, tutti problemi che qualsiasi persona che scegli di vivere in un paese diverso da quello in cui è nato deve saper adattarsi mantenendo comunque la prorpria identità e le sue tradizioni. Si è trattato di una omologazione forzata, ma comunque visto il mio carattere è un percorso che faccio con coscienza e consapevolezza anche perchè non è previsto alcun cambiamento di rotta, si tratta di migliorarsi giornalmente limando alcune peculiarità non compatibili con il paese dove vivo.Dovrei descrivere sensazioni ambivalenti, di estraniazione all'ambiente, di clima che per un  metereopatico come me condiziona il mio umore e tante abitudini che mi trovano resistente e non recettivo ma il tutto corrisponde ad una età in cui non si è più troppo flessibili e si fa molta fatica a cambiare le proprie abitudini.Tedesco è simbolo di ordine, pulizia, regole a cui sottostare con minimi margini di scarto, ma dietro questa fredda impalcatura c'è comunque un grande spirito civico e un grande interesse verso il sociale e la convivenza di etnie, culture e religioni diverse quindi la ricerca di una integrazioni con le numerose minoranze qui presenti di cui quella turca è forse la più preponderante ma la crisi attuale muta anche i contorni e i colori di chi qui cerca lavoro e maggiore sicurezza per il suo futuro.Questo mio scritto non è un manifesto pro-Germania, ma sempici constatazioni di quanto avviene nei miei comportamenti nel corso degli anni, da parte di un italiano che non sente uno stretto legame col suo territorio, escludendo qualsiasi considerazione riguardo alla politica attuata da questo paese in ambito mondiale o comunitario in quanto guardo alla realtà spicciola e preferisco fare chiacchiere terra-terra piuttosto che inoltrarmi in analisi di politica interna ed estera che lascio ad esperti o link come questo.Non sto facendo programmi a lunga scadenza e non potrei mettere la mano sul fuoco sulla durata della mia permanenza qui, fa parte del mio spirito nomade e con difficoltà a legarsi ad un determinato contesto in quanto dò priorità alle persone con cui interagisco rispetto al luogo in cui mi trovo a vivere. Una inquietudine di fondo rimane ma fa parte del mio carattere e quindi rimane una costante che mi crea spesso difficoltà nelle relazioni sociali in quanto una persona che non si radica nel suo territorio o che dal punto di vista lavorativo non è interessata a farsi una posizione è sempre guardata con una certa diffidenza ed è più attinente ad un artista o ad un uomo di spettacolo, non un comune lavoratore quale il sottoscritto.