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 L' Euro sta perdendo terreno nei confronti del dollaro e anche la decisione della Banca Svizzera di sganciarsi da esso, visto che era costretta a massicci acquisti della valuta dell'Europa per mantenere il cambio del franco svizzero al livello desiderato è il sintomo che l'economia nel vecchio continente non decolla come gli annunci dei nostri euro politici vorrebbero farci credere.Draghi può inventarsi il "Quantitative Easing" per intervenire sul mercato secondario dei titoli pubblici pensando che 60 miliardi al mese per 1.000 miliardi euro fino al 2016 (sia asset pubblici che privati) di nuova liquidità monetaria possano incentivare il consumo e far risparmiare sugli interessi i paesi europei più indebitati, ma è solo l'ennesima tentativo di riparare una barca che fa acqua da tutte le parti.La  misura va implementata dalle banche centrali dei singoli paesi che agiscono in nome e per conto della Bce, quindi l'80% delle misure addizionali sono sulle spalle delle banche centrali, che non si capisce che discrezionalità avranno nell'agire e quali metodi attueranno.La liquidità immessa sarà ad esclusivo beneficio delle grandi banche, che non saranno più molto interessate all'acquisto dei titoli pubblici nel mercato dei derivati ( gli interessi caleranno perché gli acquisti della BCE li porteranno a livelli minimi) e si lanceranno in altre operazioni finanziarie speculative ad alto rischio e poche briciole andranno all'economia reale che pagherà interessi esorbitanti perché le banche in qualche modo si devono rifare dalle loro perdite  in borsa.C'è un terrore ed una fobia verso la congiuntura economica che stiamo vivendo in quanto la deflazione viene vista quale il peggior scenario possibile, questo per il punto di vista di economisti convinti che il capitalismo sia connotato da solo sviluppo e crescita e non comporti anche momenti di decrescita e alternative ad iniziative economiche basate su logiche di solo profitto.Secondo gli economisti tradizionali vi deve essere sempre inflazione ad un livello basso e se ciò non si verifica allora vanno usate manovre correttive, come quella adottata da Draghi in cui sono insiti più rischi di speculazioni finanziarie che benefici per l'economia reale.Viene chiaramente ignorato che questa congiuntura è dovuta anche ad un prezzo del greggio in caduta libera (chissà per quanto tempo) che consente alle imprese notevoli risparmi da riversare in prezzi più competitivi dei propri prodotti.La bassa inflazione attuale va a beneficio dell'operaio o dell'impiegato che nei momenti attuali in cui vede aumentare a dismisura le sue trattenute in busta paga trae respiro riuscendo ad economizzare sulle sue spese ed eventualmente a risparmiare qualcosa per i suoi progetti futuri.L' euro politico non pensa alla massa che lo ha votato e ai vantaggi della deflazione e guarda ai mercati finanziari, che giudicano la deflazione secondo i parametri classici dell'economista keynesiano, perché comporta minori utili per le imprese, da cui i ribassi in borsa , generatrici di depressione e da combattere con tutti gli strumenti monetari e fiscali possibili.Gli euro tecnocrati che ci governano e che dettano i nostri ritmi quotidiani guardano con sempre maggiore attenzione ai mercati finanziari e raramente prestano orecchio a chi li ha votati, quando sono ormai addentro alla grossa macchina politico-burocratica di Bruxelles.Il vero problema è che la deflazione con un PIL in decrescita comporta minor introiti fiscali e quindi rischi di sforamento del rapporto deficit/PIL come dal regolamento CEE soprattutto per i paesi dell'area mediterranea che presentano maggiori debiti pubblici e spese per interessi sempre crescenti.C'è un mondo parallelo a quello reale, il mondo dei mercati finanziari governato da strumenti sempre più sofisticati per far moltiplicare ad arte qualsiasi realtà economica.In questi mercati vengono quotati anche i titoli pubblici che per essere appetibili devono avere interessi  più alti se il paese non ha una grossa credibilità ed una economia con tassi di sviluppo bassi. Ecco che la Banca Centrale Europea attraverso le Banche Centrali dei paesi interviene comprando quei titoli e dando possibilità alle banche di liberarsi di questo fardello, spesso imposto, ma come ho esposto dubito che queste risorse siano interamente riversate nell'economia reale.