Into the Wild

total recall . . .


 se in una giornata autunnale di pioggia io mi inzuppo la colpa non è del temporale ,semplicemente ho dimenticato l'ombrello....( dai miei appunti di filosofia zen spicciola )   
 adesso è diventato un perenne tira e molla .....tra me e la mia testa voglio dire .Ho capito ( cazzo quanto ci ho messo ! ) che la serenita' del mio stato d'animo non puo' dipendere da eventi o personaggi esterni a me stesso .Cosi un collega compulsivamente snervante non puo' essere la causa dei miei disagi quotidiani  , egli segue semplicemente la sua natura e la sua visione dell' esistenza che è diametralmente opposta alla mia , ergo sta a me cambiare compagno di lavoro .Lo stesso ragionamento sto esercitandomi ad applicarlo per tutti quegli accadimenti che giudico - giudicavo - essere causa della mia poca serenita' ,  ed a tutti quegli esseri che ritengo - ritenevo - rendermi la vita terrena spesso spiacevole , pratica piu' facile al pensarsi che al farsi : occorre essere sempre all'erta , continuamente presente a se stessi ed a cio' che accade per evitare di lasciarsi condizionare dal gioco dell'identificazione con un personaggio assai comodo , quello della vittima degli eventi. Sono sempre stato piuttosto bravino a recitarne il ruolo ,fino ad ora almeno , cioe' fino a che l'abito di scena è divenuto pesante  tanto da rendere il mio respiro faticoso .Ed ecco dismettere gli abiti sgualciti della povera vittima per indossare quelli di un avversario cocciuto : la mente mi propone continuamente degli schemi e dei ruoli ed io ne rivelo , di volta in volta , la vacuita' e quando ci riesco è come essere avvolto da una ventata di aria fresca e pulita ,e da un forte senso di liberazione ,liberta' da schemi , rapporti umani , convenzioni e abitudini,bisogni economici ed esigenze sociali  . A volte riesco e altre capitolo , comunque è un giochino interessante a parte il mal di testa che segue a questo braccio di ferro e che considero effetto collaterale del mio total recall .