Creato da investimentiok il 16/08/2013
Investimenti Online

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

Ultime visite al Blog

gein0adan12Esploro7laeternamarlow17pepedgl16il_pabloPerturbabileesmeralda.carinilamiarosaprofumataDIVINO_INCANTOelektraforliving1963moschettiere62anima.0
 

Ultimi commenti

Chi puņ scrivere sul blog

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

Prestito Vacanze di Unicredit

Post n°30 pubblicato il 06 Luglio 2016 da investimentiok

In vista delle vacanze estive Unicredit ha lanciato sul mercato dei prestiti personali il Prestito Vacanze, il finanziamento che consente di pianificare subito le vacanze per questa estate e di raggiungere la meta dei propri sogni.

In particolare, per chi aderisce entro il 31 luglio, Prestito Vacanze finanzia il proprio viaggio per un importo fino a 5.000 €, rimborsabile in 12 mesi, con un tasso fisso del 7,95%, TAEG 8,25%, e senza spese di istruttoria. La promozione, rende noto il Gruppo Unicredit Banca, è infatti valida nel periodo dal 12 maggio al 31 luglio.

Prestito Vacanze, che può essere richiesto presso una delle tante filiali del Gruppo Unicredit Banca, sparse su tutto il territorio nazionale, è il prestito erogato da UniCredit., la banca del Gruppo UniCredit specializzata negli strumenti di pagamento e nel credito al consumo.

Per ulteriori approfondimenti c’è il Servizio Clienti all’800.57.57.57, oppure si può chiamare l’800.32.32.85 se non si è clienti del Gruppo Unicredit Banca.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Social Lending - Come Funziona

Post n°29 pubblicato il 06 Luglio 2016 da investimentiok

Negli ultimi tempi, a causa della crisi economico finanziaria, le banche hanno chiuso i rubinetti del credito: questo, per i consumatori, si traduce in maggiori difficoltà nell’ottenere prestiti, a causa dei tassi di interesse elevati e delle garanzie molto restrittive richieste. In questo contesto riscuotono sempre maggiore successo alcuni sistemi di finanziamento alternativi ai prestiti personali bancari, come il social lending (o prestito sociale), in cui sono i privati a prestarsi soldi a tassi di interesse convenienti.

A mettere in contatto chi ha bisogno di un prestito con chi è disposto ad investire ci pensa la rete, attraverso delle società specializzate in social lending che offrono un servizio di intermediazione. Il prestito sociale rappresenta un vantaggio sia per chi ha bisogno di un finanziamento, sia per chi presta il proprio denaro: i richiedenti hanno la possibilità di ottenere tassi di interesse vantaggiosi (grazie ai ridotti costi di intermediazione) e di aggirare le difficoltà che si incontrano nel credito bancario; i prestatori possono contare su un buon rendimento e scegliere liberamente quali progetti finanziare. Il social lending permette di finanziare ogni tipo di acquisto e iniziativa, dall’auto nuova alla vacanza studio, dal corso di laurea alle ristrutturazioni.

Il social lending, pur essendo una modalità di finanziamento più informale rispetto al credito bancario, offre tutte le garanzie necessarie a chi presta il proprio denaro: le società on line che erogano questo servizio valutano, al pari delle banche, l’affidabilità di ogni cliente, assegnandogli un rating in base alle sue caratteristiche e alla sua storia creditizia. Se si verificano casi di insolvenza, la società intermediaria utilizza un programma di recupero crediti.

Pur rappresentando un’opportunità interessante per i privati, è bene ricordare che il social lending non è in grado di esaurire tutte le possibili esigenze di finanziamento: chi ha bisogno di una somma elevata, o desidera un prestito finalizzato, dovrà continuare a rivolgersi alla banca.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Prestiti Personali e Pagamento Rate

Post n°28 pubblicato il 06 Luglio 2016 da investimentiok

Gli italiani fanno sempre più fatica a pagare le rate dei prestiti personali contratti. Una situazione che difficilmente potrà sorprendere i nostri lettori, ai quali periodicamente cerchiamo di evidenziare quale sia l’evoluzione dello scenario nostrano in merito all’andamento dei debiti. La situazione sta tuttavia sfuggendo di mano a moltissime famiglie della penisola, con il 10,5% di coloro che hanno contratto un credito al consumo che ammette di non riuscire più a pagare le rate.

Se la situazione può sembrare di difficile tollerabilità già da queste prime righe, la valutazione negativa e pessimistica può essere altresì confortata dal raffronto tra quello che accade nel nostro Paese e il resto dei principali Paesi europei.

Sulla base di un confronto con quanto sta succedendo in Germania, Regno Unito, Spagna, Irlanda, Portogallo, Francia, Olanda e Finlandia, infatti, emerge che il nostro Paese vive la situazione più critica, con un tasso di insolvenza nel credito al consumo che non ha uguali.

All’opposto si trovano gli inglesi, con tassi di insolvenza pari al 2,3%.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Indebitamento delle Famiglie Italiane

Post n°27 pubblicato il 06 Luglio 2016 da investimentiok

Da quando in Italia è iniziato a circolare l’euro gli italiani, in scia ai rincari, per poter mantenere un tenore di vita costante hanno dovuto sempre di più ricorrere all’indebitamento. A farlo presente è il Codacons in scia ad un rapporto della CGIA di Mestre da cui è emerso come dall’introduzione dell’euro ad oggi l’indebitamento medio delle famiglie del nostro Paese sia cresciuto di oltre ottanta punti percentuali.

Di conseguenza, l’Associazione sottolinea come questi dati legittimino il fatto, peraltro evidente, che il Governo si sia letteralmente dimenticato in questi anni delle famiglie e dei consumatori; in particolare, il Codacons constata con amarezza come l’Esecutivo abbia messo in campo ingenti aiuti a favore di istituti di credito ed imprese lasciando a conti fatti alle famiglie solamente le briciole.

Provvedimenti come la social card ed il bonus familiare, secondo il Codacons, sono solamente delle “misure spot” visto che la carta acquisti è stata acquisita da seicentomila persone quando invece, in accordo con quanto ha reso noto l’Istituto Nazionale di Statistica, ISTAT, le famiglie che stazionano sulla soglia di povertà sono oltre 4,5 milioni.

Eppure sarebbero bastate per aiutare concretamente le famiglie alcune misure a costo zero che il Codacons chiede da tempo, tra cui, il doppio prezzo, il rafforzamento dei poteri dell’Antitrust, gli orari di apertura liberi dei negozi, il blocco dei pignoramenti immobiliari e la liberalizzazione dei saldi.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Come Calcolare il ROE

Post n°26 pubblicato il 06 Luglio 2016 da investimentiok

Il ROE ovvero Return on Equity è uno degli indici più utilizzati per misurare la redditività di un'impresa. Sebbene, come tutti gli indici, il ROE presenti numerosi limiti, questo indice ci consente di capire in che misura gli utili remunerano le risorse investite. Vediamo come calcolare il ROE in questa guida.

Il Return On Equity è, come dice il nome stesso, l'indice che dice quanto l'equity, ovvero il capitale investito, viene remunerato dall'utile realizzato da un'impresa.

Per maggiori informazioni è possibile vedere questa guida sul ROE pubblicata su Dizionarioeconomico.com.

Il calcolo è molto semplice, basta dividere il reddito netto dell'anno per i mezzi propri e poi moltiplicarle il risultato per 100.

Prendiamo un'impresa che ha realizzato nel 2010 un utile di 500.000 euro e che ha mezzi propri per 1.000.000 euro. Calcoliamo ora il ROE. 500.000 fratto 1.000.000 = 0,5. Moltiplicando per 100 ottengo 50%. Il ROE sarà quindi pari al 50%. Il capitale investito rende il 50%. In questo caso il ROE è molto alto.

Per valutare la redditività di un investimento si può confrontare il ROE con il rendimento dell'investimento alternativo. La differenza tra il ROE e il rendimento di un titolo di stato, considerato molto sicuro, è indicativo del premio per il rischio. In particolare questo si ottiene sottraendo al ROE il Risk Free Rate.

Molto semplice.
 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
« Precedenti Successivi »
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963