Un'altra Io.

3 anni domani


Vorrei saper scrivere di te, Adriana.Parlare delle tue unghie rosso scuro che affascinavano i miei occhi.Delle tue sigarette, che riempivano la casa di quell'odore che raschia la gola.Vorrei saper descrivere i muri bianchi macchiati di nicotina, ma dipinti da anni di vita.Felice, anche, ma sola, molto sola per troppo tempo.Vorrei sorridere con te di quel diavolo di cane lupo che ubbidiva ai tuoi cenni, che si lasciava stringere il muso con una mano. Solo da te.Ridere degli spicchi di mandarino tagliati a metà per togliermi i semi.E pensandoti mi si affacciano alla memoria gli infiniti pranzi che cucinavi per la famiglia.E le valigie per il mare pronte e chiuse una settimana prima della partenza...Sorrido anche se penso alla foto che ti sei scelta tu per la lapide, di 30 anni più giovane, di quando il nonno è mancato, per non far sembrare che "avesse sposato una vecchia".Sorrido. Sorrido e lacrimo."Stelin" mi chiamavi, sempre, anche a vent'anni, anche da sposata, anche da divorziata. Sempre, nonostante i casini della mia vita ero "Stelin" per te.Ricordare i tuoi abbracci stretti, mi fa male alle ossa.Mi manchi, Nonna.