FEMMINILITA'

Post N° 33


Passi di danza per la femminilità 
La danza orientaleLa danza orientale, più comunemente conosciuta come "danza del ventre",  tra le tecniche rituali e religiose più antiche del mondo.Possiede valenze e significati tutti da scoprire: migliora il fisico, l'umore e l'autostima.  Nell'eleganza e nella sobrietà dei movimenti si rispecchia lo spirito della tradizione orientale.  Insomma, una disciplina "della felicità" per aiutare a piacere, ma soprattutto a piacersi.Ombelico scoperto, ondeggiamento frenetico del bacino, medagliette orientali e morbide movenze da odalisca. Ecco le immagini che solitamente associamo alla nota "danza del ventre". In realtà la storia della danza orientale è molto più intensa e profonda di quello che emerge dalla sua accezione più "commerciale" e popolare, legata a una parte del corpo specifica e sensuale. Si tratta di una disciplina antica, che crea un contatto con il bacino ma utilizza il corpo in tutta la sua interezza. consentendo alla donna di ritrovare la sua femminilità e un nuovo modo di vivere il proprio corpo. Per comprendere perché la danza orientale sia un momento di scoperta e consapevolezza, conviene fare qualche passo indietro e risalire alle origini e allo sviluppo di questa disciplina e non incorrere nella confusione, molto frequente, tra semplice "danza del ventre" e "danza orientale".  In arabo, quest'ultima si chiama "raqs sharqi" il termine che letteralmente significa "danza orientale" e restituisce la totalità dell'espressione. Con questo nome, infatti, viene indicato lo stile egiziano classico, caratterizzato da movimenti sinuosi e raffinati.  Un po’ di storia...Si narra che la danza orientale si ricolleghi agli antichi culti religiosi della Madre Terra, legata alla celebrazione della fertilità.L'incontro con l'Europa, invece risale alla fine del '700, quando i legionari di Napoleone e i viaggiatori europei, di ritorno dalla campagna d'Egitto, diffondono l'immagine di donne che danzano lasciando scoperto il ventre.  In realtà, infatti, esistevano due tipologie di danzatrici: le prime (denominate "almee") erano artiste complete, dallo stile più raffinato, che si esibivano quasi esclusivamente tra donne. Le altre, definite "ghawazy" entrate maggiormente nell'immaginario collettivo occidentale, si esibivano in pubblico, attirando anche l'attenzione di spettatori di sesso maschile.  La danza araba ha avuto poi un rilancio e una grande diffusione, suscitando curiosità e interesse in tutta Europa, negli anni '50 grazie al cinema egiziano, perché voleva competere con le pellicole bollywoodiane e il musical, allora molto in voga. Non bisogna sorprendersi, quindi, se il significato delle origini sia andato perdendosi a vantaggio di una versione più "accessibile" e sensuale.   (articolo in parte tratto dal settimanale "Vero")