FEMMINILITA'

Post N° 56


Madame Bovary o il male di vivere è la storia di una donna che vuole emergere, perché stanca della propria vita provinciale. Emma è apparentemente una donna con vaghe aspirazioni irrisolte ed un matrimonio infelice alle spalle, ma è molto di più. E' una forza oscura verso l'ideale, un carattere che accresce di pagina in pagina la propria tenebra passando per luoghi e personaggi in cui l'autore rappresenta tutta la betise della borghesia francese - fino a rinnegare sé stessa, la propria natura, fino a voltolarsi nel fango dell'adulterio, nella continua finzione della vita, nutrita da ombre che la portano al suicidio. Il tracollo economico non è che una blanda motivazione della sua morte. Madame Bovary si uccide perché é divenuta come coloro che la sua anima aborriva, senza tuttavi intaccare il suo nucleo iniziale: uccide ciò che è diventata, si uccide per approdare all'estrema spiaggia a cui l'ha spinta il suo velato desiderio verso l'assoluto. Flaubert modula alla perfezione il suo personaggio: dalla vaga adolescente del collegio, all'amante innocente e pudica, all'adultera, alla folle accesa da sentimenti verso la grazia, alla dea tenebrosa e ambigua il cui spirito, dalla morte, trascina il marito verso la stessa fine.La signora Bovary è l'emblema della solitudine...di tutta la mentalità occidentale...del romanticismo fatto persona...lei cerca di colmare il suo vuoto...vorrebbe essere felice ma tutto e tutti, per quanto ruotino intorno a lei, non riescono a soddisfarla...è in continua ricerca...sta inseguendo l'infinito...e non c'è al mondo altra cosa più romantica!