Io e la Pantera Nera

"ormai sono di strada"


Parto. Piove. Forte.Quando parto amo il mio paese, solo quando parto. In quel momento lo perdono di tutto. A costo di annegare parto. Ho troppe cose da perdonare al mio paese. Devo partire. Io e la mia moto. Partiamo di forza non di intelligenza.Dopo 60 chilometri sono a Padova, in un autogrill, fradicio. Intendo io fradicio, non l'autogrill. Ma forse tutti e due. Faccio colazione e smette di piovere. Mi dico "Ormai sono di strada. Vado in Sardegna". Mi piace dirmelo, suona bene. Non è proprio vero che vado in Sargegna perchè "sono di strada". Se uno è "ormai di strada" non ha due valigie da moto opprtunemente organizzate con se. Ci ho messo proprio poco per prepararle, le due valigie, ma sono troppo organizzate per fare finta di "essere di strada". Però non ci rinuncio a questa frase; è una di quelle frasi che dovrebbero venirmi quando voglio impressionare una ragazza bella, capace di scendere da una moto che ha guidato e di mettersi a leggere Musil subito dopo, seduta per terra.Ma quelle ragazze non so se esistono e se le incontrassi mi verrebbe da dire "ciao, da dove vieni?" oppure, meglio ancora... starei zitto, incapace di escogitare qualcosa di faceto e non scontato. Sono cazzi se ti impunti a esscogitare qualcosa che stia in equilibrio tra il faceto ed il non scontato.Quindi, sono a Padova e recito con convinzione "Ormai sono di strada. Vado in Sardegna". E forse perchè non sono convinto dalla mia recitazione ci vado proprio, in Sardegna. Sempre se trovo posto in traghetto.