Mondo precario

Pausa caffè


 Alle 11,30 c'è la pausa caffè che dura all'incirca una ventina di minuti.Tutte ci addossiamo ai distributori automatici per bere un caffè o una bibita fresca visto che fa un caldo pazzesco anche se quasi tutte preferiamo un buon caffè visto che dopo due ore al telefono a sgolarsi con gente che a volte nemmeno capisce quello che diciamo, ci vuole proprio!Ma questa pausa è fondamentale anche per conoscersi meglio e scambiarsi due chiacchiere.Ed infatti è proprio così che conosco meglio le mie colleghe.La maggior parte delle ragazze che lavorano qui non ha nemmeno il diploma e mi rendo conto che forse sono l'unica ad essere laureata e le altre si chiedono cosa ci faccio io li! Ma la cosa che dal primo momento mi è saltata agli occhi è che ci sono donne di tutte l'età anche di età pensionabile.Ecco che ci risiamo: la precarietà è entrata davvero nella vita di TUTTI!In ogni modo, molte di noi sono sposate e hanno figli, la più piccola, che lavora nel mio gruppo, deve ancora diplomarsi.Sento storie pazzesche, di ragazze che lavorano al call center e poi di pomeriggio lavorano in pub e ristoranti, di chi ha il problema di dove lasciare i figli ora che la scuola è terminata, di chi questi 300 euro li usa per pagare almeno una parte della rata del mutuo.Ma non mancano i pettegolezzi che in ogni luogo di lavoro non mancano mai!La più gettonata è Alessandra alias Crudelia de Mond! Ma anche di quella che è la lecchina di Alessandra e quindi il Giuda di turno.Si parla delle ferie che qui non sono pagate perchè lavoratrici a progetto, di dove si andrà in vacanza, di chi come me non ci andrà perchè i soldi non ci sono!I soldi, l'argomento che tutte evitano di parlare ma che è di principale importanza in questo mondo del lavoro così poco chiaro e non rassicurante!Ho sentito di una ragazza che pur di non perdere la giornata di lavoro è venuta a lavorare con la febbre a 39 e poi una volta a casa gli sono venute le convulsioni.Sono già le 11,50 e bisogna tornare a lavoro, alle 13,40 tutti andremmo a casa e oggi confrontandomi con tanta gente ho capito di cosa non sapevo o comunque non volevo sapere, perchè è dura, quando studiavo all'università,