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ADOLESECENTOLOGI, PEDIATRI, PSICOLOGI: PIATTAFORMA COMUNE.GIORNATA DI STUDIO A FIRENZE IL 29 MAGGIO.Il 29 maggio, nella prestigiosa cornice dell'Auditorium del Consiglio regionale della Toscana (via Cavour 4, a Firenze), pediatria e psicologia si incontrano per individuare le linee comuni utili alla costruzione di una piattaforma di dialogo proficuo. L'evento e' coordinato, per il comitato scientifico, dal professor Fabio Franchini -del Servizio per lo studio degli aspetti nutrizionali e comportamentali dell'adolescenza di Firenze-, e da Ezio Benelli -presidente dell'International foundation Erich Fromm-. Il coordinamento organizzativo del progetto e' curato da Irene Battaglini, presidente dell'Associazione Le Muse."La scelta della giornata di studio- si legge in una nota - e' per orientare, sul piano operativo, un percorso di avvicinamento e di integrazione tra due ambiti della conoscenza e della ricerca, la psicologia e la medicina. I sono tempi ormai maturi per trasformare il dibattito in incontro, sia nelle aree dei modelli teorici, sia nei campi delle rispettive applicazioni".La giornata e' indirizzata a medici, psicologi, studenti e professionisti, e a tutti gli operatori impegnati nel campo della salute, della prevenzione, della ricerca. La giornata, ospitata dal Consiglio regionale della Toscana, a ingresso libero, e' patrocinata da Regione Toscana, Comune di Firenze, Ordine provinciale dei medici chirurghi e degli Odontoiatri di Firenze, Ordine degli psicologi della Toscana, Societa' italiana di pediatria (Sip), Societa' italiana di medicina dell'adolescenza (Sima).Il programma prevede due sessioni di lavoro: dalle 9 alle 13.30, moderata dal dottor Marco Menabuoni, pediatra, e dalle 14.30 alle 18, con il coordinamento della professoressa Graziella Magherini, psichiatra e psicoanalista. Tra le due sessioni, e' prevista la performance di musicoterapia del gruppo Iacopop, curata dal Consorzio Zenit di Firenze.IL 10% DEI RAGAZZI CALABRESI VITTIMA DI STALKING.Il 10% dei ragazzi calabresi risulta vittima di atti persecutori. Il 3-4% invece ha commesso atti persecutori o avuto atteggiamenti del genere. E' quanto emerge da un'indagine tra gli adolescenti in Calabria realizzata nell'ambito del progetto "Pollicino e Alice", promosso dalla Fondazione "Roberta Lanzino" di Cosenza. I risultati dell'iniziativa che ha coinvolto gli studenti degli istituti superiori della Calabria sono stati illustrati dal presidente nazionale dell'Osservatorio nazionale sullo stalking, Massimo Lattanzi. "Un dato interessante - ha commentato l'esperto - e' quello relativo alla volonta' o meno di denunciare.L'80% del campione degli studenti intervistati ha dichiarato di voler denunciare, mentre il 20% dei ragazzi ha affermato che non denuncerebbe mai perche' non condivide la restrizione in carcere del presunto autore. Per circa il 10% - ha aggiunto Lattanzi - non e' nulla di grave e per un altro 10% non sarebbe opportuno denunciare perche' si peggiorerebbe soltanto la situazione". I ragazzi interpellati hanno affermato che spesso sono stati vittime di atti persecutori anche all'interno della loro scuola.A livello nazionale, tra gli strumenti maggiormente utilizzati, l'81% degli atti persecutori avverrebbe attraverso telefonate o sms mentre il 17% con appostamenti o pedinamenti. "Cio' che e' importante- ha concluso Lattanzi- e' la prevenzione e la sensibilizzazione perche' purtroppo gli atti di stalking possono avvenire, anche e spesso, a domicilio nell'ambito del contesto familiare. Da cio' la difficolta' nel denunciare un conoscente, un amico o un familiare. A questo punto diventa fondamentale diffondere la cultura del rispetto nelle relazioni".Lattanzi ha anche affermato che "La legge sullo stalking andrebbe in parte revisionata perche' il 612 bis non prevede una modalita' rieducativa e un percorso di risocializzazione. Alla luce dei dati e della nostra esperienza come osservatorio - ha ribadito Lattanzi- forse questa legge andrebbe rivista e richiederebbe una maggiore sensibilizzazione. Il 612 bis - ha concluso il presidente nazionale dell'Osservatorio sullo stalking - sembrerebbe finalizzato alla repressione e alla restrizione delle persone in carcere. Una soluzione forse non sufficiente: infatti nelle ultime settimane si sono registrati circa dieci casi di recidive". Lattanzi ha annunciato che nei primi di giugno l'Osservatorio aprira' uno sportello a Paola, in provincia di Cosenza. BIELLA, NASCE CENTRO DIURNO PER AUTISMO E DISABILITÀVOLUTO DALLE ASSOCIAZIONI ANGSA E ASAD.Un centro diurno - residenziale con annesso centro sportivo specializzato per persone con disabilita' e persone autistiche a Biella. Le associazioni di volontariato biellesi Angsa e Asad, in collaborazione con le Cooperative Domus Laetitiae e Sportivamente hanno presentato ufficialmente giovedi' 21 maggio 2009 a Citta' Studi "Un progetto per l'autismo", centro specializzato che dara' la possibilita' a circa 50 persone autistiche di frequentare il centro diurno, a 10 persone autistiche di usufruire della struttura residenziale e a circa 150 persone disabili di frequentare le attivita' sportive."L'iniziativa parte da una un bisogno evidente- commenta Enrico Pesce, Presidente della Cooperativa Domus Laetitiae- che attualmente e' rappresentato da 40 bambini autistici seguiti dalla nostra struttura. Il progetto che vogliamo realizzare risponde a delle semplici domande: come sara' l'ambito della disabilita' a Biella fra 3-5 anni? Come vogliamo programmare i nostri interventi e quale attenzione vogliamo dedicare a questo aspetto della nostra comunita'?".Molteplici gli obiettivi che si intendono realizzare. Le iniziative e le attivita' con i ragazzi, attraverso il centro diurno; le tematiche del "dopo di noi" e "dell'abitare" con la struttura residenziale, un'apposita palazzina con 20 alloggi; l'integrazione sportiva con un campo polivalente (piscina, pista di atletica, campo di calcio, di basket e tennis) e un maneggio sia al coperto che all'aperto appositamente ideato sulle esigenze legate alla disabilita'; interventi medici specifici rivolti ai ragazzi disabili attraverso la creazione di un poliambulatorio attrezzato con locali per le attivita' e le visite specialistiche. Il progetto, dal costo complessivo di circa 6 milioni di euro, prevede il completamento del centro diurno in 2 anni e larealizzazione della restante parte in circa 4 anni.CONVENZIONE ONU? ITALIA 'IMMATURA' SU SOSTEGNO INFANZIA.L'Italia 18 anni fa ha ratificato la convenzione Onu per i diritti dell'infanzia. Dovrebbe quindi essere "matura" e responsabile verso i suoi cittadini piu' piccoli. Ma non e' cosi'. Non ha ancora istituito il Garante nazionale dell'infanzia, come previsto dalla Convenzione, e non ha un Piano nazionale. La denuncia viene dal "Gruppo di lavoro per la convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza" (Gruppo Crc), al quale aderiscono 79 associazioni e organizzazioni non profit che si occupano di minori. Il Gruppo Crc e' nato proprio per monitorare l'applicazione nel nostro Paese della Convenzione, che e' stata ratificata dal Parlamento il 27 maggio del 1991 con la legge n.176. "Le proposte di legge per l'istituzione del Garante sono al momento al vaglio del Parlamento", spiega Arianna Saulini, portavoce del Gruppo Crc. Alcune regioni, Marche, Lazio, molise e Campania, hanno anticipato i tempi e hanno istituito un loro garante regionale per l'infanzia.L'altro segno di immaturita' dell'Italia e' nella carenza di risorse destinate alla tutela dell'infanzia. "I tagli effettuati sulle politiche sociali avranno anche un impatto sui minori -aggiunge la portavoce del Gruppo Crc-, benche' sia difficile da quantificare dato che non e' definita l'entita' della somma pubblica stanziata dai ministeri e dicasteri competenti". L'assenza di un Piano nazionale infanzia rende ancora piu' incerta la tutela dei minori. "L'ultimo Piano risale al 2002-2004- ricorda Arianna Saulini-. Non e' piu' procastinabile. Il Governo proceda all'adozione del piano e assicuri adeguati finanziamenti per la sua implementazione e un adeguato coordinamento con il livello regionale delle azioni e interventi previsti".Il Gruppo Crc ha dubbi sulla conformita' alla Convenzione del disegno di legge sulla sicurezza in discussione al Senato. "Alcune norme rischiano di compromettere seriamente i diritti alla salute e all'istruzionesottolinea Arianna Saulini-, il diritto alla protezione e allo sviluppo di tutti i minori stranieri aventi uno o entrambi i genitori irregolarmente presenti in Italia, dei minori stranieri non accompagnati e dei minori trattenuti all'interno dei CIE in quanto erroneamente riconosciuti come maggiorenni o al seguito dei genitori".UNICEF E MIUR LANCIANO CONCORSO "UN MINUTO DI DIRITTI"GELMINI: INIZIATIVA CHE RAFFORZA VALORE PARTECIPAZIONE.Nell'ambito delle iniziative per ricordare i 20 anni della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza (il prossimo 20 novembre), l'Unicef Italia e Raitre bambini e ragazzi, con il patrocinio del segretariato sociale Rai, intendono lanciare "Un minuto di diritti", un concorso video per la realizzazione di "cortissimi" da un minuto che raccontino il diritto alla partecipazione. Il ministero dell'Istruzione ha aderito all'iniziativa e promuovera' il concorso in tutte le scuole attraverso i suoi canali di comunicazione."La partecipazione non e' una concessione o un privilegio accordato dagli adulti ai bambini- ha detto il presidente dell'Unicef Italia Vincenzo Spadafora- ma un diritto umano fondamentale e ogni bambino ha il diritto di esprimere la propria opinione quando si prendono decisioni importanti che incidono direttamente sulla sua vita. La data scelta per il lancio di questo concorso- ha proseguito Spadafora- non e' casuale: proprio oggi, infatti, 18 anni fa, il Parlamento italiano ratificava la Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, che dal quel momento e' diventata una legge per il nostro Paese"."Il rispetto dei diritti e dei doveri e i valori della democrazia e della partecipazione sono i pilastri su cui si fonda l'educazione dei cittadini di domani- ha ribadito Mariastella Gelmini, ministro dell'Istruzione, dell'Universita' e della Ricerca- La scuola e' la prima istituzione a dover insegnare questi valori ai ragazzi, sostenendoli nella loro crescita e aiutandoli a diventare adulti consapevoli. Solo cosi' saranno in grado di difendersi se i loro diritti, come ancora troppo spesso accade, dovessero essere negati. Per questo- ha spiegato il ministro- abbiamo deciso di sostenere il concorso dell'Unicef Italia". "Accompagnare i piu' giovani oltre lo schermo della tv, che conoscono troppo spesso soltanto da fuori, e' un impegno fondamentale- ha sottolineato il direttore del segretariato sociale Rai Carlo Romeo- E' quanto mai necessario oggi offrire alle nuove generazioni, figlie della rivoluzione tecnologica, quelle occasioni utili per meglio utilizzare e comprendere i linguaggi e le potenzialita' che questi nuovi scenari dei media possono offrire a loro stessi e a noi. La Rai, in quanto servizio pubblico, e' accanto alle istituzioni e all'Unicef anche in questa nuova scommessa".Ha fatto eco a Romeo Mussi Bollini, capostruttura Raitre per i programmi bambini e ragazzi, aggiungendo che "la collaborazione e la condivisione di idee con l'Unicef si conferma in questa nuova iniziativa, che rappresenta un esempio particolarmente felice di quella partecipazione che Raitre cerca di stimolare nei ragazzi attraverso i programmi a loro dedicati: dai video fatti dagli studenti negli scorsi anni con Screensaver, ai minitelegiornali realizzati nelle scuole con il Gt Ragazzi, fino ai Oneminute, l'intento e' sempre di fornire ai piu' giovani gli strumenti e gli spazi per comunicare attraverso i media utilizzandoli in modo critico". "Un minuto di diritti" e' collegato al concorso internazionale "One minutes junior" e prevede la realizzazione di video di 60 secondi che raccontino in maniera creativa e originale il diritto alla partecipazione. I oneminutesjr italiani saranno valutati e premiati dalla giuria che sara' composta da un rappresentante dell'Unicef Italia, di Rai 3 ragazzi insieme ad esperti di media education, professionisti dei media, insegnanti, educatori, ragazzi e bambini. I vincitori vedranno il proprio lavoro trasmesso su Raitre, sui siti dell'Unicef e della Rai e su tutti i canali media che aderiranno all'iniziativa. I oneminutesjr italiani entreranno automaticamente a far parte del network oneminutejr internazionale che culmina ad Amsterdam, con lo Stranger festival.