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SQUARCIA PALLONE A RAGAZZINI IN STRADA, ARRESTATOPRIMA UNA COLLUTAZIONE CON I GENITORI, POI CON LA POLIZIA.(DIRE - notiziario Minori) Bologna, 9 giu. - Squarcia il pallone ai ragazzini che giocano in strada e viene arrestato. E' successo in via Svevo, a Bologna, dove Costantino Laganga, 55enne originario di Taranto, e' stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni finalizzate alla resistenza. La prima vittima della vicenda e' il pallone che Laganga sottrae ai 4-5 ragazzini che giocano in strada disturbandolo. L'uomo estrae un coltello e squarcia la sfera. I ragazzini, (alcuni serbi, i piu' grandi hanno 15-16 anni) protestano e l'arrestato risponde minacciandoli con il coltello. A questo punto intervengono i genitori e nasce una collutazione, Laganga viene colpito al volto (i medici gli daranno sette giorni di prognosi). Altri genitori chiamano la Polizia, ma all'arrivo degli agenti volano ancora colpi e un poliziotto viene colpito. Gli verranno dati sette giorni di prognosi, cosi' come a Laganga, che viene arrestato.Sull'episodio interviene il Codacons, che in una nota dice: "I bambini che giocano a pallone in strada, nei cortili o nelle aree condominiali, rappresentano la seconda causa di liti in Italia". Ecco quanto emerge da un'indagine dell'associazione, che vede al primo posto "i rumori molesti provenienti da altri appartamenti, come tv o radio a volume eccessivo, scarpe col tacco, sedie spostate, eccetera".BULLISMO, 45% RAGAZZI SI DIFENDEREBBE AGGREDENDOPROGETTO 'VIOLENZA E LEGALITÀ'. SFIDUCIA IN GENITORI-INSEGNANTI.(DIRE - notiziario Minori) Roma, 9 giu. - Violenza per rispondere alla violenza. In caso di aggressione da parte di un "bullo", il 45% degli studenti si difenderebbe aggredendo a sua volta. Solo il 16% parlerebbe con i genitori dell'accaduto, l'11% si rivolgerebbe ad un insegnante, un altro 11% farebbe finta di niente, il 3% scoppierebbe a piangere. Sono i dati che emergono da una indagine condotta su piu' di 10 mila ragazzi di 100 scuole italiane nell'ambito del progetto "Scuola, violenza e legalita'", promosso dal ministero dell'Istruzione, con la partecipazione dell'Istituto comprensivo Baccano di Roma, realizzato in collaborazione con l'Istituto di Ortofonologia (IdO) di Roma.In base ai questionari diffusi dall'IdO, dunque, la maggior parte dei ragazzi risponderebbe alla violenza con la violenza ed e' evidente la carenza di fiducia verso il mondo degli adulti. Un dato che trova riscontro anche nelle risposte date dai docenti: per il 43% dei prof, un alunno se aggredito risponde con la violenza, per il 31% fa finta di niente, solo per il 7% chiama l'insegnante e per il 6% ne parla con genitori. Per il 5% dei professori il ragazzo chiederebbe aiuto ai compagni. La violenza, dunque, resta la risposta principale tanto che il dato emerge da un altro punto del questionario: per il 22% degli studenti sentiti, "puo' servire per difendere se stesso, un amico o un familiare", per il 19% "puo' servire a rispondere alla violenza", per il 10% puo' essere utile per "vendicare un sopruso".Fortunatamente per il 39% degli studenti i problemi non si risolvono ricorrendo a risposte violente, ma, in totale, ben il 61% le ritiene in qualche modo utili. Ma veniamo al rapporto con gli adulti: come reagiscono questi ultimi di fronte ad episodi di bullismo e sopruso? Solo per il 28% dei ragazzi gli adulti reagiscono con ragionevolezza. Mentre per il 21% lo fanno con rabbia, per il 19% con indifferenza, per il 12% con la violenza. Non a caso, spiegano gli esperti, nella costituzione del 'Manifesto per la legalita'' (che era l'obiettivo del progetto) "una delle proposte piu' gettonate dai ragazzi e' proprio quella di educare famiglie e adulti all'ascolto dei giovani e dei loro problemi, ma, soprattutto (e' quasi un appello, ndr) a dare il buon esempio". (Il 'Manifesto per la legalita'' realizzato dagli studenti e' su www.dire.it, www.diregiovani.it, www.direscuola.it).NUORO, RIUNIONE GARANTI INFANZIA PAESI DEL G8IL 25-27 GIUGNO.(DIRE - notiziario Minori) Roma, 9 giu. - Dal 25 al 27 giugno a Nuoro si terra' l'incontro dei Garanti dell'Infanzia e dell'Adolescenza degli 8 paesi del G8. Ad annunciarlo il presidente della Provincia di Nuoro, Roberto Deriu, nella veste di "Promotore del Garante dell'Infanzia e dell'Adolescenza". L'appuntamento di Nuoro ha lo scopo di "promuovere un incontro ai massimi livelli tra i 'Garanti dell'infanzia' e le organizzazioni internazionali che si occupano della tutela dei diritti dei bambini, di favorire lo scambio di informazioni e discutere le possibili misure da adottare".TELEFONO AZZURRO: NEL 20% DEI CASI ABUSANTE È CONOSCENTE73,3% RIGUARDA RAGAZZE, E CLASSE ETÀ È SOTTO I 10 ANNI.(DIRE - notiziario Minori) Roma, 9 giu. - "In piu' del 60% dei casi la violenza sessuale nei confronti dei bambini viene consumata nella cerchia familiare. Nel 19,6% l'abusante e' invece un conoscente, nel 9,2% dei casi un estraneo". E' quanto rende noto Telefono Azzurro intervenendo diffondendo alcuni dati relativi agli abusi sessuali subiti dai bambini. Secondo alcuni dati relativi ai casi provenienti dalle linee d'ascolto (2000-2007) l'abuso sessuale rappresenta il 15% dei casi di abuso gestiti dalle linee d'ascolto di Telefono Azzurro.Il 73,3% dei casi riguarda ragazze, e la classe d'eta' maggiormente esposta e' quella sotto i dieci anni. La cerchia familiare (madre, padre, parenti) e' quella all'interno della quale avvengono la maggior parte degli abusi sessuali. Nel 30,7% dei casi (percentuale maggiore) l'abusante e' il padre. Nel 19,6% dei casi un conoscente. Nel 9,2% dei casi un estraneo. "In casi come questo- sottolinea Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro- emergono ancora una volta alcune priorita' che tutti, istituzioni in primis, ci dobbiamo dare. Bisogna che la presa in carica terapeutica delle vittime segua dei protocolli di dimostrata efficacia: servono percorsi formativi appropriati e risorse adeguate per qualificare tutte le figure professionali coinvolte nei casi di abuso". Secondo Caffo, "manca poi una seria riflessione sul trattamento degli autori degli abusi, per i quali ci si limita alla sola risposta carceraria. E' chiaro che cosi' ci si puo' esporre a casi di recidiva. Soprattutto- conclude non va dimenticato che al centro del processo c'e' un bambino, e che la priorita' assoluta deve essere quella della prevenzione".Violentate dopo spinello di gruppoMilano: 2 maggiorenni fermati, il terzo, minorenne, denunciato (ANSA) - MILANO, 9 GIU - Quattro ragazze hanno subito violenza sessuale dopo una serata in discoteca, essersi ubriacate e aver assunto uno spinello di gruppo. E' accaduto il 23 maggio scorso a Milano ma e' stato reso noto dalla polizia solo oggi. Gli agenti hanno individuato tutti e tre i presunti responsabili, due dei quali, maggiorenni, sono stati fermati, mentre uno, minorenne, e' stato denunciato in stato di liberta'. Tutti i protagonisti della vicenda sono di origine sudamericana. Pedofilia online, cresce in ItaliaTelefono Arcobaleno: 40mila vittime, Paesi G8 maggiori fruitori (ANSA) - ROMA, 9 GIU - Crescono in Italia i fruitori di pedofilia online, pratica che conta nel mondo 40 mila giovani vittime, rivela Telefono Arcobaleno. Il 42% dei bambini vittime di pedofilia online ha meno di 7 anni e l'88,5% meno di 12. Meno dell'1% e' identificato. L'associazione ha anche denunciato che i 'consumatori' italiani sono in crescita: nel 2003 erano il 2,2% del totale, oggi sono il 5,4% e si stima che a fine anno saranno il triplo del 2003. I paesi del G8 sono i maggiori fruitori.