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TV, L'ESPERTO: REALITY E TALENT SHOW,IMPATTO DISASTROSOCASTELBIANCO: "VIENE PREMIATO CHI VINCE, NON CHI SI IMPEGNA".(DIRE - notiziario Minori) Roma, 11 giu. - Reality e talent show "hanno un impatto disastroso sui giovani perche' non viene premiato chi si impegna ma semplicemente chi vince". E' duro Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell'eta' evolutiva, a proposito el rapporto tra questo tipo di programmi televisivi e il pubblico giovanile under 18. Lo psicoterapeuta parla a margine della presentazione del volume del Moige "Un anno di zapping. Guida critica ai programmi televisivi 2008-2009" (edizioni Magi), una sorta di vademecum dei programmi televisivi piu' adatti al pubblico giovanile."In programmi dove ci dovrebbe essere colloquio, disputa o sana competizione- continua Bianchi di Castelbianco- i contenuti vengono superati da una modalita' aggressiva". Per questo "si fa pensare ai ragazzi che chi urla vince e chi usa atteggiamenti duri e pesanti verso l'avversario merita di arrivare primo". La maggior parte dei giovani che partecipano a reality e talent show "cercano visibilita'. La competizione di merito e spesso anche le effettive qualificazioni della persona vengono messe in secondo piano e parlare o colloquiare sono attivita' in secondo piano rispetto al bisogno di essere visibili". Lo psicoterapeuta si sofferma anche sulle figure adulte protagoniste dei talent show, che hanno il ruolo di maestri, insegnanti o presentatori: "Sono figure che hanno un ruolo di spartiacque e nessun ruolo educativo. I talent show sono situazioni finte che i ragazzi vivono come se fossero vere".NEL MONDO 218 MILIONI DI BAMBINI LAVORATORICOINVOLTO 1 BAMBINO SU 7 TRA I 5 E 17 ANNI.(DIRE - notiziario Minori) Roma, 11 giu. - Nel mondo lavorano 218 milioni di minori, ma il fenomeno e' in calo. Secondo gli ultimi dati dell'Ilo (International labour organization, l'agenzia delle Nazioni unite per la promozione del lavoro dignitoso, con sede a Ginevra), a livello mondiale, il numero dei minori lavoratori nella fascia d'eta' 5-17 anni e' sceso da 246 milioni nel 2000 a 218 milioni nel 2004 (-11%), ma il fenomeno continua a coinvolgere almeno un bambino su sette.La diminuzione piu' rilevante nei lavori piu' pericolosi, con un calo generale del 26%, da 171 milioni di ragazzini impegnati in attivita' rischiose nel 2000 a 126 milioni nel 2004. L'America latina ed i Caraibi spiccano in termini di rapida riduzione dell'impiego di bambini nel lavoro: nel 2004 il numero e' diminuito di 2/3 con appena il 5% dei minori d'eta' compresa fra i 5 ed i 14 anni che svolgono ancora attivita' lavorative. La maglia nera, a livello globale, spetta all'Africa sub-sahariana, regione con circa 50 milioni di bambini economicamente attivi (il 26% della popolazione). Il settore agricolo ''accoglie'' la stragrande maggioranza dei minori lavoratori: 7 su 10. Il 22% dei bambini, invece, e' impiegato nei servizi, mentre il 9% nell'industria, nelle miniere e nell'edilizia.Con 122,3 milioni di minori di eta' compresa tra i 5 ed i 14 anni che lavorano, l'Asia ed il Pacifico rappresentano la regione con il piu' alto numero di minori lavoratori nel mondo (nel 2000 erano 127 milioni): 1,5 milioni (7-14 anni) vivono in Cambogia paese fra i piu' colpiti dall'incidenza del virus dell'Hiv/Aids, dove il tasso di mortalita' infantile e' pari al 14 % e piu' della meta' dei bambini soffre di malnutrizione e vive senza accesso all'acqua potabile. L'agenzia dell'Onu stima che, per la definitiva abolizione del fenomeno, servano 760 miliardi di dollari da utilizzare in un periodo di almeno 20 anni. I benefici in termini di istruzione e salute ammonterebbero ad oltre 4000 miliardi di dollari. Secondo l'Ilo, "i benefici economici dovrebbero essere di almeno 6 volte superiori ai costi", cifre che non comprendono quelli che l'agenzia delle Nazioni unite definisce "gli innumerevoli benefici sociali". Il lavoro minorile si vince con l'istruzione, secondo l'Ilo: 72 milioni i bambini in eta' scolare primaria al mondo non mettono piede in un'aula perche' lavorano.PEDOFILIA ON-LINE, 244 ARRESTI IN ITALIA IN DIECI ANNI.(DIRE - notiziario Minori) Roma, 11 giu. - La Polizia postale italiana, attraverso il direttore centrale del servizio, Domenico Vulpiani, ha reso noti ieri i dati piu' recenti relativi all'attivita' di contrasto alla pedopornografia on-line. Da questi emerge che fino ad oggi, in circa 10 anni di controlli, sono stati monitorati 307.262 siti web, di cui 177 chiusi, mentre l'attivita' investigativa legata a questo fenomeno ha consentito di effettuare 4.353 perquisizioni con 5.145 denunciati e 244 arresti. Secondo gli ultimi dati, quelli che vanno dal 1 febbraio 2008 ad oggi, da quando cioe' esiste la black list della Polizia postale, sono stati invece 451 i siti inseriti nella lista nera della Polizia postale italiana.Vulpiani e' intervenuto alla sede della Provincia di Roma nell'ambito della presentazione di un progetto di prevenzione della pedopornografia on-line. "Sulla base delle nostre indagini spiega Vulpiani- possiamo dire che oggi il fenomeno della pedornografia on-line e degli adescamenti dei minori sul web si sta sviluppando in alcuni programmi 'peer to peer' ad hoc sconosciuti alla maggiorparte degli utenti, non solo piu' su quelli tradizionali tipo Emule, nelle chat e nei social network che stanno crescendo come luoghi di adescamento. Il fenomeno e' transnazionale ma noi lavoriamo naturalmente con le altre polizie come Fbi e Scotland Yard".OLTRE 100 MILIONI LE BAMBINE CHE LAVORANOIL RAPPORTO 'GIVE GIRLS A CHANCE'.(DIRE - notiziario Minori) Roma, 11 giu. - Sono piu' di 100 milioni le bambine e le ragazzine coinvolte nel lavoro minorile in tutto il mondo. E la crisi finanziaria globale potrebbe aumentarne il numero. Si stima che la meta' di loro siano impiegate in mansioni pericolose o comunque rischiose e, di queste, circa 20 milioni abbiano meno di 12 anni. E anche se non si hanno numeri certi, sono sempre le bambine e le ragazzine a essere le piu' sfruttate nel giro del "commercio sessuale" minorile oppure obbligate a "lavori forzati" o sottopagati. E poi c'e' l'invisibile esercito femminile del servizio domestico non retribuito.Sono questi i dati che emergono dal rapporto dell'Ilo (l'Organizzazione internazionale del lavoro) "Give girls a chance: tackling child labour, a key to the future", presentato ieri in occasione della Giornata mondiale contro il lavoro minorile che si celebra il 12 giugno. "Abbiamo visto alcuni progressi nella riduzione del lavoro minorile- ha detto il direttore generale dell'Ilo, Juan Somavia-. Ma le scelte politiche dei governi e dei committenti, alla luce dell'attuale crisi economica, saranno un test per vedere chi proseguira' in questa lotta".ROMA, RAGAZZE 'BULLE': DENUNCIATE IN SETTEVESSAVANO ALUNNE E PROFESSORI DELL'ISTITUTO DI VIA BARDANZELLU.(DIRE - notiziario Minori) Roma, 11 giu. - Sono state piu' volte vessate e fatte oggetto di atti intimidatori, di vere e proprie aggressioni e soprusi per circa due anni alcune alunne dell'istituto professionale per estetica "Ial Roma e Lazio" di via Bardanzellu 8. Le alunne, di buona famiglia e di eta' compresa tra i 17 e i 19 anni, hanno subito dalle loro compagne di classe numerosi episodi di bullismo al femminile, che si sono concretizzati anche in tentativi di vedersi bruciare i capelli e agguati per malmenare le altre ragazze che non si sottomettevano, ad opera di loro compagne sia minorenni che maggiorenni, tutte con particolari storie familiari alle spalle.In uno dei piu' gravi episodi, un'alunna e' stata aggredita durante l'orario di lezione, ma approfittando della momentanea assenza della professoressa, da una compagna. Nell'occasione la vittima, poi costretta ad abbandonare l'Istituto, ha riportato lesioni giudicate guaribili in piu' di 40 giorni e lo sfregio permanente al viso, senza contare  le conseguenze psicologiche. Stessa sorte e' toccata ad un'altra compagna, anch'essa oggetto di persecuzione e costretta a trasferirsi in altra scuola.Numerose le minacce proferite tramite il canale "messenger" in internet dove le alunne spesso conversavano delle loro problematiche adolescenziali. Le indagini condotte dagli agenti del Commissariato San Basilio a seguito della denuncia presentata alla squadra di polizia giudiziaria dai genitori di un'alunna, hanno consentito di appurare che anche i professori, piu' volte oggetto di furti ad opera delle alunne piu' indisciplinate che si vantavano delle loro azioni, e' toccata la stessa sorte anche se in maniera diversa. I genitori delle alunne vessate hanno dichiarato di aver dapprima segnalato l'accaduto al direttore, ma che nessun provvedimento era stato mai adottato affinche' il fenomeno venisse stroncato.Anche i genitori delle alunne offese sono stati affrontati piu' volte all'uscita di scuola dalle altre alunne. Al momento sono sette le ragazze denunciate in stato di liberta' presso la Procura della Repubblica presso il tribunale per i minorenni di Roma e presso il tribunale ordinario di Roma per lesioni gravi e violenza privata in concorso. Sono in corso tuttavia indagini da parte degli agenti del Commissariato San Basilio tese all'identificazione di altre persone coinvolte nel perpetrare gli atti intimidatori descritti.