Iosonountulipano

io


Caro Nonno, eccoci qua 364 giorni dopo. 364giorni dopo quella lettera, 364 giorni dopo la tempesta.Ho sprecato tanto tempo nonno, non ho agito, mi sono allontananta, ho vagato per cercarmi, ho vagato per ritrovarmi, ho scoperto e vissuto, ho riso e gioito, l'ho fatto per me. Ma per quanto lontana io sia andata, ci sono cose che mi hanno seguito; cose, per così dire, da cui non posso liiberarmi semplicemente chiudendo gli occhi e quelle cose si chiamano "responsabilità", si chiamano "vita vera". Ormai è un percorso che io devo concludere, però non sto più correndo da tanto, vago, cambio strada, rallento, mi fermo, osservo, a volte riparto, ma poi mi perdo. Non me lo ricordo più nonno, non me lo ricordo più perchè ho iniziato. Perchè ho iniziato davvero intendo, non mi ricordo più la gioia. Ho sperato, ho pregato perchè potessi ricordarlo, ma sono stanca, stanca di sforzarmi, l'ho persa. Quali sono i miei sogni? dove sono finiti? Per ora, non ci sono più o meglio, sono cambiati. però io non li chiamerei sogni quelli che vivo ora, sono speranze. Le speranze sono deboli, le speranze non ti fanno muovere montagne, le speranze non muovono il mondo. Per muovere il mondo, ci devi credere e io non ci credo più. Non temere nonno, non mollerò, te l'ho promesso. Ci sarà scritto "A mio nonno e a me stessa", perchè tutto ciò che ho vissuto fino ad ora, tutto ciò che ho maturato, tutto ciò a cui mi sono arresa, o a in cui ho sperato, porterà a quella creatura e l'avrò fatto io. Non rinuncerò mai a questo, perchè certamente, se di sogni dobbiamo parlare è l'unico che mi sia rimasto. Come un faro nella notte quello non si spegne.  Procediamo per piccoli passi nonno, facciamo finta che debba imparare a camminare, facciamo che tutte queste cadute mi serviranno per il mio incedere più prossimo, per il mio passo saldo. Facciamo che mi ero ammalata, che ho annaspato un po', ma che ora sono stanca di tentare e che quest'anno è stata la mia cura. Ora che non c'è più tumulto, ora che le acque si sono placate, che non ci sono tempeste, facciamo che posso ricominciare a nuotare serenamente e godermi il paesaggio. Facciamo in modo che l'anno prossimo io sia fiera di quella data, perchè vorrà dire che posso finalmente diventare grande, ma grande davvero, non solo per gioco o per caso. Perchè per ora è un caso e non mi sta più bene.Ti voglio bene come sempre, sono un po' lontana, ma non cambia e mai cambierà che a guidarmi sarà sempre il tuo esempio, sempre la tua mano che mi indica il cammino migliore, forse impervio, ma il migliore. Me lo hai insegnato tu e io non dimentico di essere quel fiore che non ha bisogno di primavera per sbocciare.Ti amo infinitamente.