Chi l'ha detto che dell'Eurovision Song Contest (o EuroFestival) non gliene frega niente a nessuno? La vittoria dell'Ucraina, sabato sera alla Global Arena di Stoccolma, ha scatenato un vespaio di polemiche e riacceso nuovamente la tensione tra Russia ed Ucraina. Il casus belli è stata la canzone "1944" di Jamala, che racconta la deportazione dei tartari in Crimea su ordine di Stalin. A Mosca non l'hanno presa troppo bene, viste le dichiarazioni di alcuni politici. Prima quella del senatore russo, Klintsevitch Frantz: «È la politica che ha sconfitto l'arte», poi quella il presidente della commisione esteri del senato russo, Konstantin Kosachev: «L'Ucraina in realtà ha perso».La canzone aveva già suscitato polemiche prima della competizione perché è stata interpretata come una critica all'annessione russa della Crimea, nel marzo 2014. Tanto che la Russia aveva tentato di bloccare la partecipazione di Jamala (il cui vero nome è Susana Jamaladinova) chiedendo la squalifica del brano. Ma la giuria, ammettendo il testo, ha dato il via alla polemica. Dopo il danno, per i russi c'è stata anche la beffa, perché al terzo posto dell'edizione 2016 dell'EuroFestival si è piazzato proprio il russo Sergey Lazarev, con un brano molto simile a quello svedese che vinse l'anno scorso. Quello di Jamala è stato un trionfo netto, con 534 voti davanti all'Australia. A Jamala sono arrivati i complimenti del suo presidente, Petro Poroshenko: «Un'esibizione e una vittoria incredibile, tutta l'Ucraina ti ringrazia di cuore, Jamala» si è complimentato. «Ero certa che se canti e dici a verità tocchi davvero il cuore delle persone» ha detto la cantante in conferenza stampa. Ma dalla Russia i pareri sono di tutt'altra natura. E da più parti - sui media russi - ora si chiede l'annullamento dei risultati della competizione di Stoccolma.Musicalmente parlando però, questa edizione dell'EuroFestival mi pare abbia confermato un trend: tutti cantano in inglese, anche francesi e spagnoli, solo noi italiani siamo rimasti ad esibirci nella nostra lingua originale (la Michielin a dire il vero aveva inserito una strofa in inglese ma l'80% del pezzo era in italiano). Come stile, mi sembra che vada molto forte un pop elettronico che prende molto dagli anni '80 e che fa l'occhiolino a produttori come Avicii e gruppi come Coldplay di "A sky full of stars".
L'EuroFestival delle polemiche
Chi l'ha detto che dell'Eurovision Song Contest (o EuroFestival) non gliene frega niente a nessuno? La vittoria dell'Ucraina, sabato sera alla Global Arena di Stoccolma, ha scatenato un vespaio di polemiche e riacceso nuovamente la tensione tra Russia ed Ucraina. Il casus belli è stata la canzone "1944" di Jamala, che racconta la deportazione dei tartari in Crimea su ordine di Stalin. A Mosca non l'hanno presa troppo bene, viste le dichiarazioni di alcuni politici. Prima quella del senatore russo, Klintsevitch Frantz: «È la politica che ha sconfitto l'arte», poi quella il presidente della commisione esteri del senato russo, Konstantin Kosachev: «L'Ucraina in realtà ha perso».La canzone aveva già suscitato polemiche prima della competizione perché è stata interpretata come una critica all'annessione russa della Crimea, nel marzo 2014. Tanto che la Russia aveva tentato di bloccare la partecipazione di Jamala (il cui vero nome è Susana Jamaladinova) chiedendo la squalifica del brano. Ma la giuria, ammettendo il testo, ha dato il via alla polemica. Dopo il danno, per i russi c'è stata anche la beffa, perché al terzo posto dell'edizione 2016 dell'EuroFestival si è piazzato proprio il russo Sergey Lazarev, con un brano molto simile a quello svedese che vinse l'anno scorso. Quello di Jamala è stato un trionfo netto, con 534 voti davanti all'Australia. A Jamala sono arrivati i complimenti del suo presidente, Petro Poroshenko: «Un'esibizione e una vittoria incredibile, tutta l'Ucraina ti ringrazia di cuore, Jamala» si è complimentato. «Ero certa che se canti e dici a verità tocchi davvero il cuore delle persone» ha detto la cantante in conferenza stampa. Ma dalla Russia i pareri sono di tutt'altra natura. E da più parti - sui media russi - ora si chiede l'annullamento dei risultati della competizione di Stoccolma.Musicalmente parlando però, questa edizione dell'EuroFestival mi pare abbia confermato un trend: tutti cantano in inglese, anche francesi e spagnoli, solo noi italiani siamo rimasti ad esibirci nella nostra lingua originale (la Michielin a dire il vero aveva inserito una strofa in inglese ma l'80% del pezzo era in italiano). Come stile, mi sembra che vada molto forte un pop elettronico che prende molto dagli anni '80 e che fa l'occhiolino a produttori come Avicii e gruppi come Coldplay di "A sky full of stars".