Nessuno RossoBlù

Lo scandalo del concerto dei Coldplay


C'ero anche io venerdì alle 10 del mattino davanti al pc per cercare di accaparrarmi uno dei biglietti per il concerto dei Coldplay del prossimo 3 luglio 2017 allo Stadio Sansiro di Milano. Ci ho provato, ho aspettato pazientemente il mio turno. Inutilmente. Ho atteso per minuti in "sala d'attesa", aspettando di poter acquistare il prezioso tagliando. Vedendo i video dei recenti live della band di Chris Martin e soci, già sognavo di provare quelle grandi emozioni in prima persona, non più davanti ad uno schermo.I miei sogni, come quelli di tanti altri, purtroppo sono rimasti sogni. I tagliandi erano andati esauriti in pochi minuti, evento più che plausibile vista l'assenza del gruppo britannico dall'Italia dal maggio del 2012. Quattro anni di attesa avevano creato grande curiosità attorno al nuovo live ed era compresibile che ci sarebbe stata la corsa all'acquisto dei tagliandi. "70mila biglietti volatilizzati in pochi minuti?" mi ero chiesto io un po' stupito e rassegnato. Girando sulla rete visto che oramai avevo la mattina libera mi ero imbattuto in un sito che vendeva i biglietti del concerto dei Coldplay. Erano tanti e di tanti settori, da quelli più popolari a quelli Vip. "Ma allora i biglietti ci sono!" avevo esultato prima di scoprire che i tagliandi che ticketone.it vendeva a prezzi "normali" (se normale si può definire un prato ad 86 euro...), su questo sito e su altri simili venivano venduti ad un costo triplo, se non quadruplo: il prato che sognavo io, costava la bellezza di 237 euro. Una roba vergognosa!Nei giorni successivi lo scandalo dei biglietti prima esauriti e poi riapparsi sui siti secondari a prezzi gonfiati è esploso con tanto di iniziativa di Altroconsumo e servizi sui più importanti tg nazionali. I Coldplay loro malgrado sono diventati improvvisamente popolari per una faccenda davvero poco piacevole, quella del moderno bagarinaggio, che lo ricordo, in Italia è illegale. O quasi. Perché se lo fa un napoletano (con tutto il rispetto per i napoletani) davanti allo stadio è reato ma se lo fa un sito internet, allora no, allora è tutto ok. A me piacciono i Coldplay. Ammetto che sono la mia band preferita anche se gli ultimi due album non sono all'altezza dei precedenti. Questo sound troppo elettronico e mainstream non mi soddisfa (allora ascolterei i One Republic...), però so che dal vivo Chris e gli altri sono fortissimi e vale la pena spendere un po' di più per vivere un serata di grandi emozioni non solo musicali. La domanda che mi sono posto è proprio questa: quanto sono disposto a spendere per vedere i Coldplay? Essendo una passione solitaria - nessuno dei miei amici li ama, anzi spesso sono stato anche preso in giro per essere un loro fan - avrei speso volentieri i 186 dell'Early Entry per avere una posizione privilegiata: "Li ho visti tre volte dal vivo ed ho quasi tutta la loro discografia, me lo meriterò un premio!" mi ero detto. Peccato che quel biglietto su ticketone.it era sparito immediatamente salvo riapparire altrove ad 800 euro. Per un attimo ho avuto la tentazione: "800 euro è tanto ma se questi tornato in Italia tra quattro anni..." ho pensato e stavo per acquistarlo. Sul più bello però, mi sono fermato ed ho annullato tutto. Ho deciso di non comprare i biglietti su questi siti, anche a costo di non andare a vedere la mia band preferita. Non voglio arricchire chi della musica non gliene frega niente, chi è concentrato solo sul profitto, non voglio arricchire chi si comporta in maniera disonesta lucrando sulla mia passione. Questo è un comportamento scorretto e se devo rinunciare a vedere i miei amati Coldplay, che sia. 800 euro per qualcuno in Italia oggi è la mensilità di uno stipendio. C'è gente che lavora sodo per guadagnare quei soldi ed io in una sera li butto via? Lo trovo immorale. E' una cifra enorme, immorale ed io non voglio sentirmi complice di questi ladri, perciò grazie di tutto Chris, Will, Guy e Johnny ma stavolta non ci vedremo e non per colpa mia ma di ticketone e dei suoi amici bagarini. by Nessuno.