La professione di fede dei fans di Jovanotti

Che Jovanotti sia definito da tutti come uno "avanti" è cosa nota. Stavolta però, forse il "Ragazzo fortunato" del pop italiano ha guardato troppo avanti. Mercoledì 27 e giovedì 28 per tutti i correntisti di Intesa San Paolo, da oggi per tutti gli altri sono stati messi in vendita i biglietti per l'attesissimo nuovo tour che da febbraio animerà i palasport italiani (sarà ad Ancona l'1 e 2 giugno) ed anche quelli europei, con date a Stoccarda, Vienna, Zurigo, Bruxelles e Lugano.Tutto questo però, senza avere ancora un album nuovo in promozione. Quello arriverà solo il 1° dicembre e si preannuncia come al solito, molto rivoluzionario a partire dal produttore che Lorenzo ha scelto per accompagnarlo nella lavorazione: il mitico Rick Rubin, creatore dei Beastie Boys, dei grandi album dei Red Hot Chili Peppers, ha rilanciato Johnny Cash e ultimamente è entrato nei successi commerciali di Adele (21) e Ed Sheeran (X).Non metto in dubbio la bravura di Rubin, che di musica certamente ne capisce più di me e di tanta altra gente, né posso contestare la scelta di Jovanotti, che è libero di chiamare chi vuole per produrre l'album ma comprare a scatola chiusa il biglietto del nuovo tour senza sapere come sono le nuove canzoni dell'album...mi pare un po' esagerato. Premetto che non sono un grande fan di Jovanotti, ciò nonostante l'anno scorso sono andato a vederlo perché l'album "Lorenzo 2015cc" con i suoi singoli "L'estate addosso", "Pieno di vita", "Sabato" e la traccia "E' la scienza, bellezza!" (usata da Sky come sigla della MotoGp) mi avevano sinceramente appassionato. Ma da qui a comprare un biglietto del tour senza sentire nulla di nuovo...al momento non fa per me. Ovviamente questo discorso un fan sfegatato di Jovanotti lo prenderebbe come una bestemmia. Ed avrebbe ragione perché se uno è appassionato di un'artista non ha bisogno di "prove" per andare a vederlo dal vivo. Poi magari Lorenzo 2018 sarà una bomba e farò la fila per andare al PalaRossini. Buon ascolto! by Nessuno.