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La disfatta azzurra contro l'Olanda


Ma questo che razza di blog è? Ma qui si parla di musica o di pallavolo? Non ci si capisce più nulla! Effettiamente un utente medio potrebbe fare questo ragionamento riguardo questo disgraziato spazio, perché tre degli ultimi quattro post non hanno nulla a che fare con la Pieralisi e più in generale con il volley femminile. L'unico post "a tema sportivo" riguardava l'inizio dell'avventura dell'Italia di Mazzanti all'Europeo femminile. Avventura che si è chiusa ieri, quindi credo sia giusto dire qualcosa in proposito.
Premetto che non seguo più la nazionale come un tempo, quando c'erano delle atlete jesine, però ieri pomeriggio ero costretto a starmene in casa e così mi sono messo a guardare Italia-Olanda. E già il fatto che le azzurre siano state dirottate su Rai2 mi ha fatto immensamente piacere. Mi sono accomodato sul divano per tifare perché la nazionale è sempre la squadra di tutti noi. Anche di quelli che stanno in B2... Se devo essere sincero la prima cosa che mi ha colpito è stata l'avvenenza delle olandesi: a parte Buijs le altre erano tutte delle gran belle ragazze. Ma lì quando le selezionano che fanno, guardano anche l'aspetto estetico? Scherzi a parte, l'altra cosa che mi ha colpito è stata la faccia delle azzurre, tutte intimorite ancora prima di iniziare. Si vedeva che erano tese. (nella foto di volleyball.it Caterina Bosetti in lacrime). Poi la partita è andata come tutti sappiamo: un rapido 3-0 con un'Olanda ordinata che ha messo a nudo tutti i limiti di questa Italia, assente a muro, fallosa in attacco e ricezione, dove la sola Egonu ha potuto poco contro avversarie più determinate. Certo, le azzurre si erano presentate alla rassegna continentale con due assenze molto pesanti come Malinova e Sylla ma quelle che c'erano non hanno fatto nulla per farle dimenticare! Orru è stata sostituita dopo un set, Folie idem, le due Bosetti non hanno mai inciso, Chirichella impalpabile, De Gennaro non era al meglio ed ha pagato la pessima condizione. Insomma una caporetto. Ma torno alla seconda immagine della gara: lo sguardo delle azzurre, così lontano dai famosi "Occhi di tigre" di Velaschiana memoria. E quando entri in campo già impaurito, come se già sapessi di essere più debole, è normale che poi tutto va a rotoli. Forse la bella prova al Grand Prix aveva illuso tutti. Certo, alla vigilia l'obiettivo dell'Italia non era la medaglia d'oro (che non vinciamo dal 2009) ma il ritorno in semifinale, che non raggiungiamo dall'edizione italo-serba del 2011. Ci sarà ancora da aspettare, insomma. by Nessuno.