Nessuno RossoBlù

La logica delle toscane


Se il 2017 rossoblù è stato l'anno delle sconfitte con le squadre toscane (vedi play-off promozione), non poteva che concludersi in un modo: con la Pieralisi battuta per 3 a 1 da una formazione di Firenze, in questo caso l'ottimo San Michele. Tutto ha una logica. Certo, le prilline ci hanno messo del loro per agevolare questo mio ragionamento, giocando a fiammate, incapaci di trovare quella continuità di cui ci sarebbe un gran bisogno in questo momento. Mettiamoci poi, lo scarso rendimento di alcune individualità (Diaz, i due punti del tabellino non sono un errore: è la realtà!) ed il gioco è fatto...
Peccato, perché il primo set tutto sommato era iniziato meno peggio di altre occasioni, la ricezione non aveva ballato troppo e l'attacco, sorretto da Tallevi e Da Col, aveva fatto la voce grossa. Ma ancora una volta, la scarsa continuità ed i tanti errori al servizio, avevano rimesso in piedi il San Michele, squadra solida in difesa e con alcune giocatrici niente male. Perdere 25-23 lascia spazio a tanti rimpianti... Come Dottor Jekyll e Mister Hyde, la Pieralisi sei due set successi mi ha offerto il meglio ed il peggio di se stessa: si è fatta letteralmente prendere a pallonate dalle giallo-rosse nel secondo, ha sfoderato una prestazione mostruosa nel terzo, illudendo me e il piccolo gruppo di tifosi jesini giunti nella periferia fiorentina in un sabato pomeriggio di fine dicembre. Con una prova così sontuosa, ho sperato di vedere un'altra partita, magari un'altra Corridonia o un'altra Monte San Giusto. Sbagliato. Quando si doveva e poteva alzare l'intensità, le amnesie hanno ripreso a tormentare le prilline. Ho visto errori anche banali, che una squadra "candidata alle posizioni di vertice" non può permettersi di fare contro nessun avversario, figuriamoci contro il San Michele. Loro sì che sono una squadra di alta classifica, la Pieralisi al momento deve guardarsi le spalle perché è a tre punti dalla zona retrocessione. Se me lo avessero detto a luglio, che al 17 dicembre ci saremmo ritrovati in questa condizione mi sarei messo a ridere...Adesso non se se piangere o arrabbiarmi. Per tutto il viaggio di ritorno mi girava in testa una sola domanda: come è possibile che questa squadra alterni grande pallavolo e giocate mediocri? Evidentemente anche coach Luciano non è esente da colpe, se non riesce a tenere alta la concentrazione e la motivazione. Dire che quando si perde è colpa di tutti - giocatrici, tecnico e società - certe volte è una banalità ma è anche la verità. Assurdo cercare un colpevole e chissà quali complotti interni. Per fortuna che adesso c'è la sosta di Natale. Mi auguro che queste due settimane vengano utilizzate per fare chiarezza all'interno dello spogliatoio e per sistemare questi problemi. In fin dei conti la vetta è distante solo sette punti, si può ancora sognare ma arrivati a questo punto non c'è più molto tempo. FORZA JESI! by Nessuno.