Nessuno RossoBlù

La mia avventura a Firenze


Domenica mattina, ore 10. In cucina c'è mia madre che armeggia con i fornelli per il pranzo. La prima cosa che mi chiede è "Come è andata a Firenze?". Io con gli occhi socchiusi faccio il segno del pollice verso, a simboleggiare la sconfitta. "Ma ancora vai dietro a quelle poverette? Non vedi che non ti danno mai una soddisfazione..." è la sentenza di mia madre alla quale preferisco non replicare, un po' perché assonnato un po' perché sarebbe difficile da spiegare la mia motivazione.
In effetti sabato scorso col senno di poi me la sarei potuta risparmiare la trasferta di Firenze. Purtroppo però, a metà novembre sull'onda dell'entusiasmo per la vittoria di Corridonia avevo deciso di comprare il biglietto del Treno da e per Firenze Santa Maria Novella. "Col San Michele dovrebbe essere una passeggiata, questi non hanno ancora vinto una partita! - mi ero detto - E poi è comodo: arrivo a Firenze alle 16.15, vado alla partita ed alle 21 ho il treno di ritorno. E' dai tempi della serie A1 che non mi faccio una trasferta del genere. Sarà bellissimo!". Quasi. Non avevo fatto i conti col San Michele e con la sfortuna.Col passare delle giornate infatti, le giallorosse sono passate da cenerentola a principessa, tanto che sabato scorso hanno inflitto alla Pieralisi una dura lezione sulla motivazione. Poi ci si è messa in mezzo anche la sfortuna. Venerdì 15 la mia auto ha pensato bene di lasciarmi a piedi per un guasto al motore, così sabato non avevo un mezzo per raggiungere la stazione di Ancona. Avevo realmente pensato di mollare, però un po' perché non mi andava di buttare i biglietti del treno, un po' perché comunque la partita era di quelle di cartello, ero riuscito a trovare una soluzione: l'autobus, che mi aveva scaricato davanti alla stazione di Ancona appena in tempo per salire sul mio treno per Bologna.La legge di Murphy dice che "Se qualcosa può andare male, ci andrà". Detto fatto. Arrivato a Firenze Santa Maria Novella, avevo già pronto il mio percorso con i mezzi pubblici per raggiungere la palestra di San Michele. Non avevo fatto i conti con la sfortuna...ed i sindacati, che avevano indetto proprio per sabato 16 dicembre un bello sciopero. Non c'era nessuno che mi potesse aiutare, era chiuso anche il box informazioni. "Lo sapevo che non ci dovevo venire!" ho cominciato a ripertermi maledicendo la mia scelta. "Oramai siamo in ballo...balliamo!" e mi sono fatto coraggio. Per la prima volta in vita mia ho preso un taxi, che alle 17 mi ha scaricato davanti alla mia destinazione. Era troppo presto per entrare così ho battuto la zona, decisamente lontana dal centro e da Santa Maria Novella. In quel momento più del San Michele la mia preoccupazione era un'altra: come ci torno in stazione per le 21? Sono anche entrato nella chiesa vicino alla palestra per chiedere la Grazia!Dopo aver vagato un po' ho avvistato un tram, ho chiesto ad una ragazza seduta sulla banchina. La sua risposta è stata come un punto decisivo in un tie break: "Il tram non sciopera. - mi ha detto - Questa linea porta verso la stazione, ce ne sta una ogni dieci minuti". L'avrei abbracciata dalla gioia ma per evitare guai mi sono limitato a ringraziarla: sapevo come tornare a casa. A quel punto potevo dedicarmi alle prilline. La gara è andata come tutti sappiamo; nella disfatta tuttavia ho trovato qualcosa di positivo: la durata. Il match infatti, è terminato alle 19.45, orario che mi ha permesso di prendere il tram con calma ed attendere il mio treno verso Bologna senza problemi. Avrei voluto salutare coach Luciano e fare gli auguri di Natale a qualche giocatrice ma il clima non mi sembrava dei più allegri, così me ne sono andato in silenzio. D'altronde la squadra non aveva un treno da prendere ma un pullman che aspettava lì fuori...L'ultima tappa della mia avventurosa trasferta è stata la stazione di Ancona. A mezzanotte e mezza ero lì dopo un viaggio da Bologna su quegli Intercity Notte che assomigliano a gironi infernali. Non avevo un mezzo e la coincidenza più vicina era alle 3. "E adesso che faccio?". Sono uno che organizza tutto in queste situazioni ma quella parte sinceramente me l'ero dimenticata! Dopo tutta quella sfortuna, forse lassù aveva ascoltato la mia preghiera. Un mio amico a cui avevo mandato un messaggio per raccontargli la mia avventura era lì in giro in Ancona e mi è passato a prendere. Almeno l'happy ending me lo ero meritato. Questa avventura però, mi ha fatto capire che le prossime trasferte in Toscana non mi vedranno protagonista, soprattutto se le prilline continueranno ad offrire prove così scadenti. Meglio starsene a casa. FORZA JESI! by Nessuno.