Nessuno RossoBlù

Buon compleanno, Adriano!


E' l'artista italiano che ha venduto più dischi di tutti, quello più innovativo e che si è cimentato - bene e male - in altri campi come il cinema, la conduzione in tv e perfino la politica, quando sposò la causa del referendum contro la caccia e più di recente, il Movimento 5 Stelle. Adriano Celentano compie oggi 80 anni non si può non celebrarli. Io lo faccio con una mia personalissima top 5, impresa difficilissima vista la vastità della discografia del "Molleggiato", uno che ha cantato di tutto, dal rock, al rap fino alle canzoni romantiche. 5. "L'emozione non ha voce". 1999. A proposito di canzoni d'amore e di grandi lenti, questa è una delle più recenti. Scritta da Gianni Bella, Mogol e Fio Zanotti, ha contribuito a riportare Celentano in cima alle classifiche. 4. "Prisencolinensinainciusol". 1972. Pare che oltre ad aver importato il rock in Italia, ad aver suonato di tutto, Celentano abbia pure "inventato" il rap. Questa canzone senza senso, in una lingua che non esiste, è di fatto un rap sebbene nel 1972 quel genere ancora non esistesse (o almeno non fosse noto alle masse). Adriano raccontò che nacque come divertimento in studio; su una base in loop lui cominciò a buttare giù delle parole senza senso, mettendo in fondo un "All right?" in stile americano. Per anni i grandi esperti si sono spremuti sul senso della canzone. 3. "24 mila baci". 1961. Innovatore per eccellenza, Celentano è uno dei primi ad aver intuito le potenzialità del rock'n'roll in Italia. Tanto ad portarlo in coppia con Little Tony sul palco di Sanremo. Questo pezzo arrivò al secondo posto, consacrandolo anche come uno degli "urlatori". Da notare che per andare al Festival quell'anno fu necessario un permesso del ministro della difesa, Giulio Andreotti, perché Adriano in quel momento era impegnato nel servizio di leva e non avrebbe potuto muoversi dalla caserma. 2. "Il ragazzo della via Gluck". 1965. La leggenda narra che Celentano doveva partecipare al Festival di quell'anno e gli fu proposta "Nessuno mi può giudicare" (cantata poi dalla Caselli) ma lui la scartò, perché voleva andare a Sanremo con questa canzone autobiografica fin dal titolo. E perché contiene un tema a lui molto caro, come quello dell'ecologia e della nostalgia della vita semplice in periferia. Al Festival sarà eliminato subito dopo la prima serata ma divenne uno dei suoi cavalli di battaglia.1. "Azzurro". 1968. La coppia Pallavicini-Conte (si quello di "Bartali" e "Via con me") confeziona questo pezzo che Celentano canta con un tono quasi nasale ed annoiato, nonostante il testo includa tante tematiche a lui care come l'ecologia e la religione. Geniale la chiusura finale con i mandolini, anziché i soliti archi, che fanno di "Azzurro" il pezzo italiano più famoso all'estero, ancor più di "Volare" e "O sole mio". Buon ascolto! by Nessuno.