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Bruno Mars fa 6 su 6 ai Grammy


Ai Grammy o in eventi simili di solito non accade che un singolo artista faccia l'en plein di premi, lasciando a bocca asciutta tutti gli altri. Di solito. L'edizione 2018 dei Grammofoni, che premiano il meglio della musica mondiale, sarà ricordata come quella del trionfo assoluto di Bruno Mars, che ha messo nel carrello tutte e sei le statuette delle categorie in cui era stato nominato. Il cantante-ballerino di Honolulu ha vinto le due più ambite, quella di miglior album e registrazione dell'anno per "24K Magic" e di miglior canzone con "That's what I like", oltre a quelle del settore R&B dove ci ha messo anche la miglior performance live. Dunque, il grande sconfitto nella notte di New York è stato proprio il padrone di casa, Jay-Z, rimasto a bocca asciutta nonostante fosse arrivato al Madison Square Garden forte di x nomination. I Grammy hanno confermato il grande momento del movimento rap ed hip hop; l'elemento di punta è senza dubbio Kendrick Lamar, che tuttavia si è dovuto "accontentare" di cinque statuette, quattro nel campo del rap più quella di miglior video musicale. Pochi i premi assegnati ad artisti europei. L'unico è stato Ed Sheeran - che non era presente - vincitore nella categoria "miglior album pop" con "Divide" e "miglior performance pop". Molta curiosità c'era per le esibizioni, che avrebbero accompagnato le premiazioni. Quella più commovente è stata senza dubbio quella di Ke$ha, che ha duettato con tante colleghe (nel gruppo c'erano anche Cindy Lauper e Rhianna) nel suo brano "Praying" sulle molestie sessuali di cui è stata vittima e che ne hanno rallentato la carriera. Lady Gaga, recentemente passata a Milano per il suo tour, ha dedicato "Million Reasons" alla zia scomparsa, suonando un pianoforte a coda coperto di piume; Elton John ha cantato insieme a Miley Cyrus il suo successo "Tiny Dancer" ; gli U2 si sono esibiti su un palco sistemato sull'Hudson River, davanti alla statua della Libertà. Sting, in onore del ritorno dei Grammys a New York ha cantato "An Englishman in New York" oltre a duettare con Shaggy, esibizione che vedremo la prossima settimana anche a Sanremo.E l'Italia? C'era uno solo italiano in gara, l'armonicista Fabrizio Poggi, nominato nella categoria "best traditional blues album", grazie al disco "Sonny & Brownie's Last Train" registrato con il cantante e chitarrista blues Guy Davis. Purtroppo non ha vinto. A consolarci in parte, c'è la statuetta vinta da Alessia Cara, come "miglior artista emergente" (unica donna premiata in una serata in cui tutti si sono riempiti di discorsi contro la violenza sulle ragazze): la 22enne canadese all'anagrafe si chiama Alessia Giada Caracciolo, è nata nei pressi di Toronto ma i genitori sono calabresi. Buon ascolto! by Nessuno.