Nessuno RossoBlù

"Ciao, come stai?"


Se c'è una cosa di cui ringrazio i Pieralisi è sicuramente il fatto di avermi dato la possibilità di conoscere tante persone grazie alla pallavolo e di stringere amicizie più o meno strette, con tifosi e giocatrici che negli anni sono passate per Jesi. La dimostrazione evidente di questo fatto l'ho avuta nello scorso fine settimana, quando sono transitate in zona due ex rossoblù dei tempi della serie A1: Francesca Vannini ed Eleonora Lo Bianco.Non posso mettere le due, che sono state anche compagne di squadra nella stagione 2004/05, sullo stesso piano: la Vannini ha giocato con la Monte Schiavo solo per un campionato, mentre Eleonora mi ha dovuto "sopportare" per ben tre anni. Era diventata quasi una di famiglia, perché tra partite ed allenamenti la vedevo sempre. Gli anni sono passati eppure entrambe si ricordavano di me quando ci siamo incontrati.
Con la Vannini era la prima volta che ci rivedevamo dai tempi della serie A1 (lei era ripassata da Jesi con Padova) ed è stata molto simpatica, come d'altronde era quando giocava: una che sdrammatizzava sempre ogni situazione ed in quella stagione di casini ne erano successi parecchi...basta chiedere a Cuccarini. Il suo umore non poteva essere dei migliori vista la sonora scoppola rimediata dalla sua Rinascita alla "Carbonari" sabato pomeriggio, eppure è stata molto disponibile; abbiamo parlato della situazione di Jesi, dei sogni di ritorno in A, della stagione della Rinascita e della fatica di lavorare con le giovani, sempre molto incostanti. Cose molto banali, d'altronde di cosa vuoi parlare con una ex giocatrice?Molto più sbrigativa e rapida è stata Elenora Lo Bianco. L'ho aspettata ben venti minuti domenica sera dopo la fine del match di campionato tra Lardini Filottrano e la sua Pomì Casalmaggiore al PalaBaldinelli. Non ero il solo. C'erano delle bambine, che bramavano una sua foto o un suo autografo, ma c'erano anche tanti jesini ex tifosi della Monte Schiavo che la attendevano semplicemente per salutarla ed anche qualche giocatrice che il rossoblù lo veste in questa stagione.Evidentemente non ero il solo ad avere un bel ricordo di lei. Ci eravamo già incrociati a Falconara qualche anno fa per un evento benefico al quale avevano preso parte anche Andrea Zorzi e Manuela Leggeri. Stavolta il suo umore non era sereno come allora. La sua squadra aveva perso 3-1 e il tecnico Lucchi dopo un set e mezzo l'aveva cambiata con Rondon, lasciandola per il resto della gara in panchina. Come si doveva sentire? In effetti Eleonora non era raggiante come al solito, ma triste e con una voglia immane di lasciare al più presto quel palazzetto. "Ciao Eleonora!". "Ciao, come stai?". E stop. Poi è schiazzata via, assieme alla sua amica Chiara Negrini, che nemmeno mi ha riconosciuto. Tutta quella strada, quella fatica per sentirsi dire solo un banale "Ciao, come stai?". Qualcuno potrebbe giustamente dire che sono uno scemo, che non ne valeva la pena. Eppure a me basta così: lei è una giocatrice che vive un mondo tutto suo, io sono un tifoso che dal lunedì al sabato lavora in fabbrica. Siamo due mondi opposti e non voglio fare la figura dello sporcaccione. Quando ripasserà da queste parti, tornerò anche per quel semplice "Ciao, come stai?" con la speranza di vederla più sorridente ed allegra. FORZA JESI! by Nessuno.