Nessuno RossoBlù

Un derby da 2 euro e cinquanta


Mi è sempre piaciuto andare a vedere le prilline in trasferta. Quando il palcoscenico era quello prestigioso della serie A1 ed i viaggi erano in città che si chiamavano Novara, Bergamo, Perugia, ecc... tutto era facile. In questi ultimi anni ho cominciato ad apprezzare anche quelle del campionato di serie C ed anche questo di B2. Girare nelle mie Marche per vedere la Pieralisi è una cosa che ho imparato col tempo e devo dire che mi piace molto. Senza dimenticare però, qualche capatina "all'estero" in Umbria o in Toscana in questa stagione...
Il bello è che ogni trasferta è un'avventura, sia che si tratti di un viaggio verso Firenze sia qui intorno: non sai mai quello che può accadere e non parlo delle gesta di Diaz e compagne in campo, anche loro sempre molto umorali. Sto parlando della "logistica", cioé come arrivare al palazzetto o alla palestra sede della gara, soprattutto se è la prima volta che ci vado. Come in Ancona sabato scorso.Uno pensa di averle viste tutte. Non ero mai stato al "Panettone", perciò per trovarlo mi sono affidato a federvolley.it, che posiziona l'impianto in Piazza Aldo Moro 1. Peccato che il mio Google Maps non abbia individuato quel luogo. "Sono stato a Bergamo, a Novara, perfino a Castellanza contro Villa Cortese! Può spaventarmi una semplice trasferta in Ancona?" ho provato a farmi forza mentre viaggiavo verso il capoluogo. Già mi stava salendo l'ansia, come se intuissi che sarebbe successo un macello. A chi potevo telefonare? Mica potevo chiamare coach Luciano in persona o il Boss! Erano già le 17! Provo a cercare su Google alla voce "palazzetto di Ancona" e magicamente mi appare "Via Vittorio Veneto". "E' fatta!" penso tra me. Arrivo, parcheggio la macchina nella zona blù pagando anche due euro e cinquanta e mi dirigo verso il "Palazzetto comunale dello sport" come è scritto all'ingresso. Però in giro non c'è anima viva, eppure mancano cinque minuti all'inizio del match e soprattutto non sento musica all'interno. Ed è tutto sprangato. "Qui c'è qualcosa che non va" mi dico mentre un pensiero comincia a farsi largo nella mia testa. Entro da una porta di servizio e quando arrivo di sotto si apre la sala principale dove non c'è nessuno. Nè in campo nè sulle tribune. (foto Ancona Today).Il panico. Un omino arriva e mi chiede chi sono. "Ma io cercavo il Panettone!" provo a spiegare e quello mi risponde che "questo è il PalaVeneto". Esco in fretta, deluso e indeciso se proseguire la mia ricerca oppure tornarmente mestamente a Jesi. Mentre torno all'auto vedo anche l'arcobaleno, regalo della mattinata di pioggia. Un segno? Passa una ragazza con una tuta dell'Ankon Volley e le chiedo informazioni, come farebbe un italiano all'estero. Lì mi sono sentito come un topo di campagna che va in città...che figuraccia! E lei con pazienza mi ha indicato la strada e la via precisa. Una vera benedizione. Non potevo più sbagliare ed infatti in pochi minuti davanti a me si è stagliata le sagome del "Panettone" e quelle familiari dei pulmini della Pieralisi. Ho tirato un sospiro di sollievo per il pericolo scampato. Non potevo immaginare che ci avrebbero pensato le prilline a rovinarmi il pomeriggio...FORZA JESI! by Nessuno.