Nessuno RossoBlù

Il lato oscuro della serie A1 femminile


Prima di dedicarmi all'importantissimo Pieralisi-San Michele di sabato pomeriggio, voglio scrivere due righe sulla serie A1, che ha scelto le due contendenti - Novara e Conegliano - per lo scudetto. Era una finale un po' annunciata un po' per il budget delle due società ed un po' per l'abitudine a lottare per grandi traguardi. L'andamento delle semifinali, davvero mai in discussione, ne è la conferma. Ma non è della vetta che voglio parlare. La stagione 2017/18 sta volgendo alla conclusione ma c'è già chi guarda alla prossima, alla 2018/19, e le previsioni almeno per il massimo campionato non sono delle più rosee: ci sono almeno tre società in difficoltà, una addirittura che ha già annunciato di voler cedere il titolo. Come sta realmente la serie A1 femminile?
Scendo nei dettagli. Parto da Modena/Piacenza, che non sarà sicuramente ai nastri di partenza del prossimo campionato. Eppure appena due anni fa i Marchi, padroni della Liu-Jo e proprietari del Volley Modena, assieme ai Cerciello, famiglia a capo della River Piacenza, annunciarono la fusione e la creazione di una società unica le dichiarazioni erano ben diverse. E' arrivata una finale scudetto e niente più. Oggi l'annuncio della cessione del titolo. Per una Modena/Piacenza che chiude ci sono almeno altre due piazze in grande sofferenza. Sto parlando di Bergamo e Pesaro, che hanno lanciato un grido di allarme. La situazione del Volley Bergamo è nota: i Foppa Pedretti hanno annunciato un anno fa il loro disimpegno ed al momento ci sarebbe l'interesse della Zanetti Formaggi per la società ma c'è da capire il loro reale impegno (triennale?). (foto ecodibergamo.it). Pesaro in un lungo comunicato ha spiegato a tutti i tifosi la situazione di un club che sogna di "riportare Pesaro a lottare per lo scudetto e riconquistare le coppe europee". Tuttavia per inseguire quell'obiettivo "bisogna avere certezze economiche. - si legge nella nota firmata da Barbara Rossi, Giancarlo Sorbini ed Andrea Ceccarelli - Bisogna avere la copertura di gran parte del budget assicurata, il resto può, logicamente, maturare nei mesi successivi. Non possiamo e non vogliamo continuare a vivere su promesse e rassicurazioni verbali che, come lo scorso anno, si sono concretizzate solo in minima parte". Quale è il rischio? "Se alla scadenza di tale periodo non avremo raggiunto la copertura del budget prenderemo la decisione più dolorosa e sofferta: rinunceremo al campionato e, con grandissimo rammarico, ci vedremo costretti a rinunciare al nostro sogno, ai nostri obiettivi" è il grido di allarme dei tre. Dietro a queste situazioni va aggiunta quella di Filottrano, che vorrebbe acquistare il titolo della serie A1 ma deve fare i conti con i dazi di Trump per il mercato tessile, che potrebbero portare ad un ridimensionamento del bugdet per la serie A. Insomma, chi sta al piano "attico" del volley femminile non sta proprio alla grande, nonostante nella recente intervista ad Rve Studio Sport, Gabriele Pieralisi abbia parlato di una serie A1, dove si vorrebbe tornare, con dei costi meno proibitivi rispetto al passato. Davanti a tutte queste situazioni, continuo a dire che preferisco godermi la B2, che non avrà la visibilità della A1 ma è sicuramente più umana. FORZA JESI! by Nessuno.