Alle 23 in punto ho controllato per l'ultima volta la pagina Facebook della Pieralisi: "3-2, quinto set 15-11" ha sentenziato l'ultimo aggiornamento. "Noo!" ho esclamato, prima di spegnere tutto e mettermi a dormire. Fine delle trasmissioni. Così ho vissuto questa strana serata di gara 1 di semifinale play-off, diviso tra lo zapping selvaggio in tv e un'occhiata alla pagina Facebook rossoblù per sapere come stava andando al PalaBarbazza. In questi casi sono sempre incerto su quale tortura sia peggiore: essere presente in loco e "godersi" ogni attimo del match oppure dilaniarsi a casa, lontano, immaginandosi una partita.
Tra lo zapping e Facebook
Alle 23 in punto ho controllato per l'ultima volta la pagina Facebook della Pieralisi: "3-2, quinto set 15-11" ha sentenziato l'ultimo aggiornamento. "Noo!" ho esclamato, prima di spegnere tutto e mettermi a dormire. Fine delle trasmissioni. Così ho vissuto questa strana serata di gara 1 di semifinale play-off, diviso tra lo zapping selvaggio in tv e un'occhiata alla pagina Facebook rossoblù per sapere come stava andando al PalaBarbazza. In questi casi sono sempre incerto su quale tortura sia peggiore: essere presente in loco e "godersi" ogni attimo del match oppure dilaniarsi a casa, lontano, immaginandosi una partita.