Sono arrivato presto, molto presto. Forse troppo: mezz'ora prima dell'inizio della partita sebbene avessi già chiaro dove mi sarei seduto. Mica in un posto dove l'azione era ben visibile, no troppo facile; in uno dei più scomodi, dove la vista è ostruita dalle barriere che dividono il campo dalle gradinate. Però lì le foto vengono meglio che altrove...Appena ho messo piede alla "Carbonari" mi è preso un colpo. Quando ho visto tutte le ragazze di San Donà, alte, belle, potenti e sorridenti il primo pensiero non è stato dei più ottimisti: "Queste oggi ci asfaltano"; non mi ero ricordato che le "stangone" in gara 1 avevano vinto solo al tie break per 15-11. Mica 3-0, 25-5, 25-5, 25-5! Però, il primo set sembrava drammaticamente confermare la mia tesi; San Donà era partita a cento all'ora mentre le prilline arrancavano in salita, bloccate dalla tensione dell'evento. Ho sperato davvero che quel 25-10 fosse bugiardo...ed infatti lo era.
Una promessa è una promessa
Sono arrivato presto, molto presto. Forse troppo: mezz'ora prima dell'inizio della partita sebbene avessi già chiaro dove mi sarei seduto. Mica in un posto dove l'azione era ben visibile, no troppo facile; in uno dei più scomodi, dove la vista è ostruita dalle barriere che dividono il campo dalle gradinate. Però lì le foto vengono meglio che altrove...Appena ho messo piede alla "Carbonari" mi è preso un colpo. Quando ho visto tutte le ragazze di San Donà, alte, belle, potenti e sorridenti il primo pensiero non è stato dei più ottimisti: "Queste oggi ci asfaltano"; non mi ero ricordato che le "stangone" in gara 1 avevano vinto solo al tie break per 15-11. Mica 3-0, 25-5, 25-5, 25-5! Però, il primo set sembrava drammaticamente confermare la mia tesi; San Donà era partita a cento all'ora mentre le prilline arrancavano in salita, bloccate dalla tensione dell'evento. Ho sperato davvero che quel 25-10 fosse bugiardo...ed infatti lo era.