Nessuno RossoBlù

Una promessa è una promessa


Sono arrivato presto, molto presto. Forse troppo: mezz'ora prima dell'inizio della partita sebbene avessi già chiaro dove mi sarei seduto. Mica in un posto dove l'azione era ben visibile, no troppo facile; in uno dei più scomodi, dove la vista è ostruita dalle barriere che dividono il campo dalle gradinate. Però lì le foto vengono meglio che altrove...Appena ho messo piede alla "Carbonari" mi è preso un colpo. Quando ho visto tutte le ragazze di San Donà, alte, belle, potenti e sorridenti il primo pensiero non è stato dei più ottimisti: "Queste oggi ci asfaltano"; non mi ero ricordato che le "stangone" in gara 1 avevano vinto solo al tie break per 15-11. Mica 3-0, 25-5, 25-5, 25-5! Però, il primo set sembrava drammaticamente confermare la mia tesi; San Donà era partita a cento all'ora mentre le prilline arrancavano in salita, bloccate dalla tensione dell'evento. Ho sperato davvero che quel 25-10 fosse bugiardo...ed infatti lo era.
Piano piano la Pieralisi ha iniziato a macinare gioco, la battuta è diventata un arma micidiale per togliere certezze alle venete e la gara si è accesa. Mancava a dire il vero, ancora una stella alla festa, la nostra opposta Valeria Tallevi, rimasta fino a quel momento un po' in sordina, ben contenuta dalla tattica ospite. Poco male, ci ha pensato Martina Pirro a caricarsi sulle spalle l'attacco; un'altra prova eccellente. Il turno di battuta di Lorena Diaz ha di fatto chiuso il terzo set (da 8-5 a 16-5) e quell'inizio di quarto, 5-0 pronti via, mi avevano fatto sognare addirittura un successo per 3-1. Anche la "Carbonari" per una sera mi è sembrata meno addormentata, merito dei tamburi e del tifo, che ha sostenuto sempre le ragazze. Ma è destino che quest anno si debba soffrire e così, ecco quegli errori in ricezione e difesa che hanno fatto rientrare San Donà e condotto tutti al tie break. Qualcuno dirà che era la conclusione ovvia per una gara così equilibrata ma io se posso, eviterei sempre il quinto set, che può nascondere sempre delle trappole. Per fortuna la difesa jesina è tornata a funzionare, la ricezione pure, mentre le ospiti si sono incartate con i loro errori. Nel momento decisivo è apparsa anche Tallevi, che non ha smesso più di picchiare: il traguardo è lì vicino, sempre più vicino, fino a quando capitan Diaz non ha messo a terra l'ultimo pallone, quello che riporta tutto a San Donà, anzi a Noventa di Piave. Caduto il pallone mi sono finalmente tranquillizzato, ho scaricato la tensione, mi sono goduto la vittoria, che alle 18.15 sembrava impossibile contro una squadra più alta e più giovane. Come diceva lo striscione del 2003? "Impossible is nothing". Quindi pagherò la mia promessa, che era di andare in Veneto per gara 3; ed insieme a me ci saranno tanti altri tifosi. Credo che le prilline si meritano il nostro sostegno dopo una gara così difficile ma al tempo stesso esaltante. FORZA JESI! by Nessuno.