Nessuno RossoBlù

Il balletto dei diritti


Cessioni di diritti, iscrizione al campionato, rinuncia, domanda di ripescaggio. Sono questi i temi "caldi" di questi caldi giorni tra giugno e luglio, dove più che di mercato si discute sulla partecipazione alla prossima stagione di tutte le squadre, da quelle di A1 a quelle di serie B2 femminile, Pieralisi compresa.  Il caso di Pesaro è emblematico. Le ex colibrì (adesso si chiamavano Waves, cioé onde) hanno rinunciato all'iscrizione alla serie A1 per un budget "insufficiente ad affrontare in maniera dignitosa il prossimo campionato" c'era scritto nel comunicato del 27 giugno, cioé un giorno prima della chiusura delle domande. Una scelta immagino difficile ma al tempo stesso, saggia - mi viene da dire "molto marchigiana" - di chi non vuole fare il passo più lungo delle gamba; in tempi in cui il mondo dello sport è pieno di cialtroni quella della Robur Volley è una decisione da applausi. 
Il bello è che la mossa di Pesaro rischia di rovinare i sogni di Filottrano, che era convinta di essere ripescata in A1 grazie anche all'allargamento del torneo a 14 squadre (13 più il Club Italia) e che ora, si ritrova ad essere la tredicesima, un brutto numero quando si organizza un campionato. Tra l'altro l'allargamento non era stato molto apprezzato da alcune società, soprattutto quelle che fanno le coppe europee, vista la stagione a dir poco compressa. Però, la Lardini non ha presentato la domanda per la A2 e sta portando avanti una campagna acquisti per la massima categoria. Quale sarà il finale di questa storia? Da spettatore non molto interessato ovviamente, caldeggio per l'esclusione di Filottrano dalla A1, se non altro perché è retrocessa sul campo.Anche altre piazze più vicine a Jesi hanno vissuto dei giorni di apprensione, divisi tra la speranza di una fusione e la paura di chiudere. Sto parlando di Moje di Maiolati e Castelbellino. La Polisportiva Lorella ha prima tentato di fare la fusione con la società del presidente Amburgo per potersi iscrivere serenamente alla B1, poi ha ricevuto la grazia da Filottrano, ottenendo la partnership per il VTA, che gli ha letteralmente salvato la vita: senza l'aiuto di Lardini forse Moje avrebbe chiuso baracca e burattini. Al contrario Castelbellino ha vissuto con la paura di una fusione in cui avrebbe avuto tutto da perdere, tra l'altro con una società non proprio amica. Alla fine l'ha spuntata la tenacia del presidente Amburgo e del diesse Veruska Anacleti: Castelbellino ha mantenuto la sua squadra e sembra pronta ad un campionato ambizioso.A modo suo anche la Pieralisi è stata coinvolta in questo strano balletto dei ripescaggi. La società di via Ancona era stata selezionata per completare gli organici di B1 femminile 2018/19, ciò avrebbe ovviamente costretto il Presidente a rivedere i suoi programmi ed il suo "progetto giovani". Devono essere stati giorni difficili per lui e per coach Luciano. Morale della favola, da Jesi è arrivato il "no, grazie". Raccontare questa storia oggi, 1° luglio 2018, otto anni dopo quel lontano 30 giugno 2010 quando la Monte Schiavo abbandonò in silenzio la serie A1, cedendola a Conegliano fa uno strano effetto. Per carità, rispetto la volontà della Pieralisi, che avrà fatto i suoi conti, che avrà valutato i pro ed i contro di una promozione "a tavolino" in B1. Non credo che solo a Pesaro sono seri e "marchigiani". Però, mi rimane un senso di rimpianto. FORZA JESI! by Nessuno.