Nessuno RossoBlù

La bella (e giovane) Italia


Sabato pomeriggio c'ero anche io...davanti alla tv a vedere la finalissima del Mondiale tra Italia e Serbia. Ho tifato, sofferto per le giovani azzurre, sperato fino all'ultimo in un clamoroso epilogo ma alla fine la maggiore esperienza ed il talento immenso di Maja Ognjenovic e Boskovic hanno avuto la meglio. Peccato, però la carta d'identità gioca tutta a favore del gruppo allenato dal ct Mazzanti (marchigiano di Marotta...): 23 anni l'età media di una squadra, che fra due anni ai giochi di Tokyo sarà una delle favorite anche grazie ad esperienze come la rassegna iridata.
Confesso che era da tanto, forse da quando in azzurro c'erano le "jesine", che non mi entusiasmavo così per la nazionale. Gli orari proibitivi (gran parte delle partite della prima e seconda fase si giocavano alle 6.30!) non mi hanno aiutato all'inizio, anche perché le partite non erano di chissà quale importanza. Però, man mano che il tempo passava questa Italia inanellava vittorie su vittorie, spazzando via anche colossi come la Russia e gli Stati Uniti. E il mio interesse è cresciuto. (Foto volleyball.it). Non mi sono perso la semifinale, vero capolavoro, contro una Cina che già quattro anni fa ci eliminò dalla corsa verso la finale. Oggi come allora in panchina c'era Jenny Lang Ping, un'altra ex rossoblù, seppur per quattro mesi. Allora però, non c'era Paola Egonu, mostruosa nelle sue percentuali di attacco. Volleyball.it si è divertito a paragonare il suo score nel tie break con le cinesi a quello della Togut del 2002 nella finalissima con gli Stati Uniti. Chi ha vinto? Indovinate un po'...Questo paragone con il Mondiale 2002 in Germania è stato uno dei temi ricorrenti, anche se i gruppi sono molto diversi. Quella di Bonitta era una squadra di giocatrici già affermate, quella di Mazzanti al contrario, è composta da giovani alla prima vera avventura internazionale. Su Facebook tuttavia mi ha fatto piacere che proprio le regine di Berlino - Rinieri, Togut e Leggeri su tutte - abbiano sostenuto le loro giovani eredi azzurre. Un altro aspetto che mi piace sottolineare è l'attenzione dei media. Tante volte ho criticato la Rai per il trattamento del campionato di A1 femminile, relegato al sabato sera e in alcune sere "condannato" alla differita. Stavolta Rai 2 ha fatto un grandissimo lavoro, non avendo paura di rischiare nonostante l'Italia - è giusto dirlo - non fosse tra le favorite del torneo. Gli otto milioni ed il 43% di share totalizzati da Italia-Serbia (all'ora di pranzo!) ha ripagato lo sforzo. Senza contare gli spazi nei telegiornali e sui giornali nazionali. Qualcuno ha visto la Gazzetta di sabato? E quella di domenica? Spettacolare!Come spettacolare è stato l'abbraccio di tanti tifosi, grandi e piccoli, al gruppo rientrato ieri dal Giappone. Si parla di circa trecento persone, mica quattro gatti... Credo che le parole di Cristina Chirichella, capitana azzurra, descrivano al meglio il momento: "Questa accoglienza è stata molto emozionante, una bella sorpresa. Oggi ci siamo rese conto di aver fatto qualcosa di spettacolare, finché eravamo in Giappone non potevamo davvero capire cosa avevamo smosso qui in Italia. Abbiamo fatto colpo, l'Italia finalmente si è accorta di noi, di cosa siamo in grado di fare, di chi siamo realmente. Anche i miei genitori me lo hanno scritto, era più importante creare tutto questo della medaglia d'oro". Adesso però, bisogna battere il ferro finché è caldo, lavorare per tenere accesi i media su un movimento che ha bisogno di attenzione sempre. GRAZIE AZZURRE! by Nessuno.