Nessuno RossoBlù

Un sogno realizzato


Ho iniziato a pensare alla trasferta di Copertino già da luglio, quando la Fipav comunicò i gironi della B2. Vedere nello stesso gruppo la mia squadra del cuore ed una terra che amo profondamente, è stato per me un bellissimo "regalo", anche se logisticamente parlando la composizione del girone H resta una immane cialtronata. Avevo sempre sognato di vedere la Monte Schiavo giocare in Salento, purtroppo però la serie A1 si fermava al massimo a Bari e questo mio sogno era rimasto lì nel cassetto; la Decisione poi, aveva cancellato ogni residua speranza, almeno fino alla scorsa estate. Chissà se la Fipav mi ha pensato mentre metteva insieme le squadre? Comunque, io non c'entro nulla!"Pensare" una trasferta è una cosa, "organizzarla" è tutto un altro film. Quella di Copertino poi, non è così agevole: non puoi mica andare e tornare come capita di fare quando le prilline giocano a Corridonia o Offida! Così ho preso qualche giorno di ferie (venerdì e lunedì) e sono partito per il tacco d'Italia. Il Salento, ed in particolare la provincia di Lecce, è una terra bellissima che sono abituato a vivere d'estate; è il posto dove trascorro le mie due settimane di ferie in agosto. D'inverno però, mi era capitato raramente di farci un salto; grazie alla Pieralisi ho vissuto anche questa esperienza e non è andata affatto male.
E' stato bello rivedere le persone con cui solitamente passo le settimane più belle in estate; è stato un po' più complicato spiegare loro il motivo del mio blitz, qualcuno forse mi ha preso per pazzo: "Cioé tu sei venuto giù per vederti una partita di B2 femminile?" ha detto sgranando gli occhi, il gestore del bar dove faccio colazione. In effetti per imbarcarsi in un'avventura del genere uno deve essere un pazzo oppure uno innamorato perso...Domenica sono arrivato presto a Copertino, erano le 16.45, così mi sono fatto un giro per il paese di San Giuseppe. Dicono sia il protettore degli aviatori, degli studenti e dei sognatori: beh io avevo sognato una grande partita delle prilline. E così è stato. Lì nel settore ospiti della palestra "Falcone" ho sofferto e gioito. Mio padre, che era accanto a me, nel quarto, proprio mentre la Magik stava prendendo il largo, mi fa: "Mi sa che non ce la fanno a rimontare". "Forse sì ma la Pieralisi non mollerà, ne sono sicuro" è stata la mia risposta e così è andata. Un'altra grande rimonta ed un punto strappato con grande tenacia, che mi ha fatto esultare...da solo. Ero l'unico lì dentro, oltre alle giocatrici ed ai membri della "delegazione" jesina. Certo, mister Quarta ci ha aiutato molto, schierando il nuovo acquisto Scilla Basciano, in evidente ritardo di forma. Resta un po' di rimpianto per il tie break, magari si poteva lottare un po' di più ma dall'altra parte della rete c'era una squadra molto esperta e molto determinata. Forse, davvero le prilline hanno fatto il massimo. Infatti, alla fine della gara quelli che avevano vinto sembravamo noi di Jesi, mica quelli di Copertino! Il caso ha voluto che la squadra abbia finito il tie break proprio dalla parte dove c'ero io ma non arrivo a pensare che il saluto finale fosse rivolto a me. Neppure il Presidente mi ha salutato quando mi ha visto arrivare - immagino il suo pensiero: "ma questo pure qui è venuto?" - e comunque io non merito tutto questo: io sono sono uno scemo che ha preso le ferie per vedersi la sua squadra del cuore di B2.E' stato bello festeggiare con gli amici con cui condivido i sabati alla "Carbonari", a oltre seicento chilometri di distanza. La delegazione jesina comprendeva una ventita di persone, tra giocatrici, membri dello staff, il Presidente e qualche tifoso; tutti partiti alle 6 di mattina e rientrati alle cinque di lunedì. Una vera sfacchinata! Anche da questi piccoli particolari si vede che le cose sono cambiate dentro la Pieralisi. Ai tempi della serie A1 il pullman della squadra era off limts per tutti i tifosi; io dopo una trasferta a Bergamo speravo in un "passaggio" ma fui costretto a prendere il treno della notte...altri tempi. Io non ho chiesto nulla a nessuno ma anche se avessi avuto la possibilità di viaggiare con la squadra, avrei rinunciato; credo di essermi divertito di più e mi sono goduto tutto il bello del Salento in quattro giorni. Però, per Oria non farò il bis: quasi tremila chilometri in due settimane sono troppi anche per uno scemo come me. FORZA JESI! by Nessuno.