Nessuno RossoBlù

Ricerca di normalità


Luci spente, porta sprangata, anche il centro sociale lì davanti chiuso. L'unica forma di vita sabato pomeriggio nella zona attorno alla "Carbonari" era una signora che un po' annoiata, portava a spasso il suo cane. Un'atmosfera triste, quasi malinconica se penso che di solito quel posto, il sabato pomeriggio quando gioca la Pieralisi Pan è pieno di vita e movimento. Questo è uno degli effetti di questa emergenza Coronavirus, che ha fermato tutta la pallavolo - maschile e femminile, dalla serie A fino ai campionati giovanili - per una settimana; B2 e prilline comprese. 
In realtà Marcelloni & co non si sono fermate ma hanno continuato ad allenarsi al centro sportivo "Pieralisi" in via Ancona, per non perdere il ritmo e mantenere un po' di quella normalità che questa situazione ha ovviamente tolto a tutti. E' mancata solo la partita del sabato per rendere la settimana uguale a tante altre. Un vero peccato, perché la Pieralisi sembrava essere uscita dal tunnel imboccato a fine 2019 con il ko di Bologna. A Lucrezia si era rivista la squadra delle prime giornate, intensa, concentrata e pronta a lottare: "Se giochiamo così possiamo dire ancora la nostra per le posizioni di vertice!" avevo pensato mentre tornavo a casa. Non avevo fatto i conti con questa emergenza. La domanda che mi sto facendo è: e adesso cosa succederà? Come usciremo da questa situazione? Su un punto credo siamo tutti d'accordo: la pallavolo ha dato dimostrazione di grande compattezza, a differenza del calcio di serie A, con partite giocate ed altre rinviate. A parte questo, trovo difficile immaginare uno scenario. C'è chi dice che il campionato sarà definitivamente cancellato ma mi pare una previsione abbastanza catastrofica, c'è anche chi prevede lo svolgimento di tante partite a porte chiuse fino a quando l'emergenza non sarà rientrata. Si attendono nuove disposizioni e soprattutto, le date del turno rinviato.Se mi devo basare sui documenti, il comunicato della Fipav del 26 febbraio parla chiaro: "Dal 2 marzo ripresa con la limitazione dello svolgimento a "porte chiuse" di tutti i campionati di ogni livello (Nazionali, Regionali, Territoriali) e delle attività di allenamento nelle regioni Liguria, Piemonte, Emilia Romagna, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino e Marche (queste ultime in quanto caratterizzate da sola ordinanza regionale); ad eccezione dei Comuni di Lombardia e Veneto interessati dalle misure urgenti di contenimento del contagio".Guardando all'immediato, che per la Pieralisi vuol dire trasferta a Lugo di Romagna sabato prossimo, la regione Emilia-Romagna sul suo sito internet è molto dura: "Sono sospesi eventi e competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati" recita il comunicato del 1° marzo. Successivamente è meno severa: "Resta consentito lo svolgimento di tali eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento, all'interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse. Questa misura replica nella sostanza quella già prevista la settimana scorsa, a cui ora se ne aggiunge un'altra: ai tifosi residenti nella nostra regione, Lombardia e Veneto e delle province di Pesaro-Urbino e Savona è vietata la trasferta, ovvero la partecipazione ad eventi e competizioni sportive che si svolgono nelle restanti regioni e province". Se le cose stanno così, a Lugo si dovrebbe giocare a porte chiuse. Certo, non è molto bello per una partita di B2, non è la normalità che stiamo cercando tutti; magari può essere l'inizio di un percorso che ci porterà fuori da questo delirio. FORZA JESI! by Nessuno.