Nessuno RossoBlù

Il teatrino della serie A


C'è voluto alla fine l'intervento del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nella serata di lunedì con l'annuncio del nuovo Decreto 10 marzo 2020, per mettere fine allo squallido e triste rimpallo di responsabilità tra i vertici dello sport - Federvolley, Lega Serie A Femminile ed il ministro dello Sport - incapaci di fermare lo spettacolo nonostante le gravi difficoltà che il paese sta attraversando a causa dell'emergenza Coronavirus. 
Sabato sera, anziché affollare le vie del centro come fatto da molta gente, in maniera assai incauta come mostrato da Quelli del Massaccio, sono rimasto a casa a guardare la tv. Ammetto che non c'ero più abituato a non uscire di casa il sabato sera. Ho approfittato per vedermi la diretta su Rai Sport di Conegliano-Brescia, una "sveltina" da un'ora scarsa nel deserto del PalaVerde, perché si giocava a porte chiuse. Stesso film al  PalaEur di Roma dove su Eurosport davano Virtus Roma-Dinamo Sassari di serie A1 di pallacanestro. Anche lì non c'era anima viva. Durante la telecronaca, il giornalista Rai Colantoni aveva annunciato la partenza di Caserta verso Bergamo per evitare la sconfitta a tavolino, "punizione" della Lega Volley Serie A Femminile. Cosa era successo? Venerdì 6 era arrivata la notizia del rifiuto di Caserta ad andare a giocare a Bergamo, uno dei centri del focolaio del virus. La gara si sarebbe disputata a porte chiuse ma ciò non bastava alle campane, che avevano già disertato il match in casa di Novara; stesso atteggiamento - a mio parere molto responsabile, se la società vuole tutelare le proprie tesserate - è stato quello del presidente dell'Olbia in A2, che non ha voluto viaggiare fino a Busto Arsizio. Domenica 8 però, era arrivato il Decreto 8 marzo 2020 del Presidente del Consiglio, che aveva limitato le competizioni sportive solo a porte chiuse. Il giorno stesso è arrivata puntuale la sospensione del turno di campionato, con il presidente Fabris (nella foto facebook.com/legavolleyfemminile) che ha addirittura attaccato il Governo, colpevole di non essere chiaro quando scrive i decreti. Molte squadre avevano già raggiunto la sede di gara, sicure di giocare senza pubblico; tutte hanno dovuto fare marcia indietro e tornarsene a casa, compresa Caserta. Infine, ecco il provvedimento del Coni, che nella giornata di lunedì ha sospeso fino al 3 aprile ogni competizione, anticipando il nuovo Decreto del 10 marzo 2020, che ha imposto le attuali misure molto restrittive. Tutto questo teatrino (come anche quello del calcio) ha messo in evidenza l'incapacità dei vertici della pallavolo di assumersi la responsabilità di fermare il campionato di serie A, Lega in testa. Il paragone con la serie B è davvero umiliante per il massimo torneo nazionale. La Fipav, che organizza la B, ha fermato tutto addirittura giovedì 5 marzo fino al 15, con tanto di messaggio video del presidente Cattaneo, che ha sottolineato l'importanza di tutelare la salute dei propri tesserati. In serie A intanto si continuava a discutere, litigare e spingere per mandare avanti lo show. L'ultima parola l'ha dovuta dire uno che probabilmente, a pallavolo neppure ci ha mai giocato, Giuseppe Conte: lui si è preso la responsabilità di dire basta. Speriamo per il momento. by Nessuno.