Nessuno RossoBlù

L'energia di Raffa Calloni


Quando arrivò a Jesi, nell'estate del 2006, si capì subito che era una giocatrice diversa dalle altre, e che aveva scelto la Monte Schiavo per dimostrare a tutti che non era già finita. Raffaella Calloni (nella foto LVF) era reduce da un brutto infortunio al ginocchio ed era stata letteralmente scaricata dalla sua ex società, l'Asystel Novara club che l'aveva fatta esordire in A1. Per lei fu un tradimento e per ricominciare scelse proprio il club rivale per eccellenza. Ma la vendetta sportiva è un piatto che va consumato freddo e la brava Raffa aveva cerchiato una data sul calendario, quella del 25 aprile 2007 e non certo perché fosse animata dal sacro fuoco della Libertà. Quel giorno l'Asystel sarebbe arrivata al PalaTriccoli. 
Una regia degna del miglior Hitchcock mise le due squadre ai vertici della classifica del campionato alla vigilia di quel turno - le piemontesi prime, le jesine seconde distanziate di cinque lunghezze con tre partite ancora da giocare - e con l'Asystel decisa a chiudere il discorso primo posto. Le piemontesi all'andata avevano vinto con un netto 3 a 0. Quella novarese era una grande squadra, con tre bomber del calibro di Tai Aguero, Skowronska e Osmokrovic, l'enfant du pais Anzanello, e capace di perdere fin lì solo due gare, ad Altamura e Pesaro.C'erano oltre mille spettatori quel 25 aprile al PalaTriccoli, tutto per vedere la "vendetta" di Raffa. Eppure coach Abbondanza lasciò la Calloni in panchina all'inizio di quel suo personale derby, facendo giocare Petkova e la Monte Schiavo si fece prendere a pallonate dalle ospiti (2-8 e 12-16). Cosa fare? Il momento in cui la gara girò fu proprio l'ingresso della centrale bustocca, che diede letteralmente la scossa alla squadra. Jesi agganciò le grandi rivali sul 20-20 e proprio tre muri consecutivi di Raffa chiusero l'incredibile set a favore delle prilline, a quel punto lanciatissime verso la vittoria. I due set successivi infatti, furono un monologo rossoblù, con la Monte Schiavo oramai talmente lucida e grintosa da non farsi spaventare neppure dalla reazione novarese nel terzo. Sul 16-16 arrivò il break jesino di 9-1, che uccise la gara.Con quel successo la Monte Schiavo confermò la sua imbattibilità nel girone di ritorno e di fatto blindò il secondo posto; solamente la balorda sconfitta a Chieri tre giorni dopo, impedì alle prilline si agguantare la vetta. Raffaella Calloni chiuse quel match con appena sei punti ma anche con la grande soddisfazione di aver dimostrato alla sua ex società di non essere affatto finita, come molti a torto pensavano. Quel successo la fece entrare ancor di più nelle simpatie dei tifosi rossoblù, che in lei vedevano una giocatrice un po' pazza, forse non così tecnica, ma che in campo dava tutto per la maglia. Ed in quella stagione la sua sana follia aiutò molto la Monte Schiavo. FORZA JESI! by Nessuno.