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Domani su Rai Sport Italia-Stati Uniti del 2002


Il 15 settembre 2002 è una data che ha cambiato per sempre il volley femminile italiano. In quella domenica pomeriggio infatti, la nazionale azzurra del ct Bonitta vinse il suo primo (e finora unico) titolo mondiale a Berlino contro gli Stati Uniti dopo cinque tiratissimi set. Domani pomeriggio alle 18 Rai Sport riproporrà proprio la finalissima contro la squadra a stelle e strisce, nell'ambito delle grandi partite delle nazionali italiane di pallavolo; la serie è iniziata con la vittoria azzurra agli Europei di Svezia nel '89, poi il Mondiale del '90 con Italia-Brasile (semifinale) e Italia-Cuba (finale). Ieri sera invece, c'era Italia-Jugoslavia, finalissima del Mondiale '98 in Giappone.
Domani pomeriggio dunque, (se non ci saranno variazioni dell'ultimo minuto) rivedremo Italia-Stati Uniti del 2002, atto finale di un mondiale che la pattuglia azzurra aveva cominciato con cinque vittorie su cinque incontri (e nessun set perso) nella prima fase, giocata a Munster; le cose per Leggeri e compagne si erano complicato nella seconda parte del torneo, quando ci si era spostati a Brema. Contro la Russia e Cuba le azzurre avevano giocato buone partite ma erano arrivate due sconfitte, che avrebbero potuto estromettere la nostra nazionale dalla zona del podio, come spesso era accaduto in passato. (foto OA Sport). Solo un quoziente set migliore dell'Olanda aveva permesso all'Italia di essere ripescata come una delle due migliori terze, ed avere un abbinamento sulla carta sfavorevole, con la rivelazione Corea del Sud, capace di battere 3 a 0 la quotatissima Cina. Nel quarto di finale invece, le azzurre passarono con un 3 a 0 perentorio sulle coreane; in semifinale ad essere battuta fu la Cina per 3 a 1, un risultato che spalancò a Leggeri & co le porte della finalissima contro gli Stati Uniti, che fino a quel momento avevano vinto tutte e dieci le partite disputate, comprese quelle con le tre big come Brasile nella seconda fase, e Cuba e Russia nell'eliminazione diretta. Nella squadra guidata da Yoshida giocavano tante giocatrici provenienti dalla serie A1 italiana: il libero Sykora e Keba Phipps, che però deve rinunciare alla finalissima per un problema fisico.Il resto è storia, come direbbero quelli bravi. Quel successo ha di fatto cambiato la storia del volley femminile italiano, ha fatto di quell giocatrici dei veri personaggi, che hanno affollato nei mesi successivi le trasmissioni sportive (e non solo quelle...) italiane. Le campionesse del mondo furono ricevute addirittura dall'allora presidente della Repubblica, Carlo Azelio Ciampi ed insignite del titolo di "Cavaliere ordine al merito della Repubblica Italiana". L'onda di quella vittoria mondiale arrivò fino a Jesi, che in estate ed in tempi non sospetti, aveva ingaggiato ben tre azzurre - il famoso trio Leggeri-Lo Bianco-Togut - che furono festeggiate con un grande evento presso il teatro "San Floriano"; inoltre alla Monte Schiavo arrivò pure Keba Phipps, battuta in finale con i suoi Stati Uniti. Da quel 15 settembre 2002 sono cambiate tante cose. Delle giocatrici in campo a Berlino sono ancora attive Francesca Piccinini e Paola Cardullo. Tutte le altre hanno smesso; c'è chi si dedica alla carriera di allenatrice giovanile come il capitano Leggeri, chi è diventata mamma come Togut e Lo Bianco, chi purtroppo se ne è andata per un brutto male (Anzanello) nel 2018. Anche la pallavolo femminile italiana è cambiata. Dopo il Mondiale, il campionato di serie A1 era diventato davvero il più importante e ricco del mondo, forse troppo per essere sostenibile. La crisi economica ed i costi saliti alle stelle spazzarono via tutto. Solo negli ultimi anni la A1 sta tornando "di moda", grazie anche ad un'altra generazione quella del ct Mazzanti, che però ha solo sfiorato l'impresa del 2002. Intanto domani pomeriggio me ne starò davanti alla tv. FORZA JESI! by Nessuno.