Nessuno RossoBlù

Un rischio chiamato B1


Nel giorno in cui l'Italia del pallone ha ricordato la vittoria del Mondiale 2006, la Pieralisi Pan ha ufficializzato una notizia che circolava da almeno un mese: il suo passaggio in B1 attraverso l'acquisizione del titolo sportivo di Pesaro, salita a sua volta in A2 grazie a Baronissi. Il club rossoblù ha annunciato la notizia con una lunga intervista al Presidente, che si è soffermato sia sulla composizione della prossima rosa, sia sulla situazione del settore giovanile, bloccato dall'emergenza Coronavirus a marzo e mai più ripartito.
In sintesi non ci saranno rivoluzioni o stravolgimenti della squadra, che resterà per larghissima parte quella della stagione 2019/20, fermata dalla pandemia al quinto posto e rimasta per quasi tutto il girone di andata davanti a tutti. Si ripartirà da coach Luciano Sabbatini al decimo anno in rossoblù (l'undicesimo campionato con la Pieralisi). Saranno tre i nuovi arrivi, tutte classe 2001 e non saranno di certo dei rincalzi ma protagoniste assieme alle altre. Il primo sarà la schiacciatrice Beatrice Spitoni, in prestito per un anno dalla Helvia Recina Macerata, società di A2. La Spitoni andrà ad arricchire un reparto dove ci saranno sicuramente Erica Paolucci, Nicol Giombini e Alice Gasparroni.Come ho avuto modo di scrivere nelle settimane scorse, non sono molto convinto di questa mossa della società, a mio parere troppo rischiosa per squadra e dirigenza. Il campionato di B1 è da sempre, un torneo di alto livello, soprattutto il girone centro-nord che vede impegnate le squadre marchigiane. Farlo con una squadra molto giovane, senza atlete esperte della categoria (le uniche che l'hanno assaggiata sono Giombini con Ancona e forse Marcelloni con Moie) lo vedo come un rischio. Per quanto Paolucci, Pomili & co abbiano fatto bene lo scorso anno in B2, non sta scritto da nessuna parte che riusciranno a ripertersi allo stesso modo in B1. Il pericolo è quello di bruciale. Fargli giocare un altro anno in B2 magari, le avrebbe rese più consapevoli della loro forza. Una volta deciso di comprare il titolo di Pesaro non sarebbe stato più saggio ingaggiare una o due giocatrici "di peso", per non soffrire troppo? In questo modo la salvezza sarebbe stata più agevole.In B1 la maggior parte delle società sono strutturate quasi come quelle di serie A. Lo scorso anno ad esempio, la prima mossa di Castelbellino fu ingaggiare un direttore sportivo, cosa impensabile per la Pieralisi, di fatto incentrata su due figure, quella del Presidente e dell'allenatore che ricopre anche il ruolo di direttore sportivo (oltre che direttore della scuola di pallavolo). Il mio auspicio è che questo salto di categoria dia a tutta la società rossoblù una nuova spinta ed un nuovo entusiasmo, a mio parere un po' appannato dopo la Decisione. C'è bisogno di gente appassionata e motivata attorno alla squadra, se davvero si vuole sognare in grande. Quelli che si fanno vedere una volta l'anno alla "Carbonari", quelli che ci stanno solo per vedere il loro nome nell'organigramma della società, possono anche fare un passo indietro. Se questo rinnovamento si realizzerà, allora questi soldi spesi per l'acquisto del titolo saranno stati davvero spesi bene. E sarà bello giocare il campionato di B1. FORZA JESI! by Nessuno.