Nessuno RossoBlù

Come un pranzo di Natale


Sarà per la fretta o forse, perché me lo avevano detto all'ultimo momento ma non mi sono goduto completamente il ritorno alla "Carbonari", sabato scorso, quando la Pieralisi Pan ha giocato la sua prima amichevole interna contro la Clementina 2020. Si sa come vanno queste cose, uno è talmente preso dalle cose da fare, dalle foto da scattare e dagli appunti da prendere sulle nuove giocatrici, che si finisce per perdersi il momento, per non assaporare fino in fino il piatto. 
Durante i mesi duri della quarantena, quando si poteva uscire solo per "comprovati motivi di lavoro e di salute", mi ero messo a sfogliare l'album dei miei ricordi colorati di rossoblù, passando dai fasti della serie A1 alla rovinosa caduta in C, fino alla resurrezione in B2. Era stato un modo per non staccare completamente con la pallavolo e con la Pieralisi, se vogliamo anche per prendere una boccata d'aria fresca in mezzo a tutte le notizie cupe che scorrevano su tutti i media locali e nazionale. Non volevo chiudere il blog "per Coronavirus", come invece avevano fatto tante società dopo l'8 aprile, data della definitiva sospensione della Fipav di tutti i tornei. Erano state delle piccole briciole, in attesa di tornare a sedersi al "tavolo" della "Carbonari". Non avevo immaginato il mio ritorno alla "Carbonari" durante il lock-down, forse perché non sapevo neppure io quando sarebbe arrivato. Di una cosa ero certo però: che sarebbe stato bellissimo. Perché dopo oltre sette mesi di digiuno, anche una partita amichevole - nello specifico quella di sabato - ha rappresentato per me un vero pranzo di Natale, di quelli da gustarsi una portata dopo l'altra. Fino al dolce. Ci ho riflettuto solo dopo, la sera prima di coricarmi, perché certi pensieri vengono solo in quei momenti della giornata, quando fai un piccolo riassunto della giornata.Era dal 15 febbraio che non mettevo piede alla "Carbonari", da quello sfortunato derby delle Marche vinto da Corridonia per 3 a 1, con Benedetti che aveva letteralmente fatto a pezzi la difesa rossoblù. Un ko quello contro la Corplast, che sembrava definitivamente accantonare i grandi sogni rossoblù dopo un girone di andata spettacolare. Certo, poi ci sarebbe stata la vittoria della "Cercolani", in casa dell'Apav, un 3 a 0 che ha lasciato in me e probabilmente in tutto il gruppo rossoblù, un interrogativo: chissà come sarebbe finita?. Perché la sospensione della Fipav dell'8 aprile non ha permesso a Marcelloni & co di giocarsi tutte le loro carte. E a me di raccontare il finale del film. Erica Paolucci nell'intervista di settembre ha paragonato il primo giorno di raduno dopo il lungo "esilio" al giorno in cui ha iniziato a giocare a pallavolo, quando era una bambina. Io a mete fredda, posso dire di aver provato una sensazione simile sabato scorso, è stato un po' come tornare a quella lontanissima domenica di ottobre del '97, quando misi piede per la prima volta al PalaTriccoli per vedermi Monte Schiavo - Vigevano di A2. Di quel giorno ricordo assai poco a dire il vero, solo la curiosità di vedere per la prima volta una partita di pallavolo femminile dal vivo (fin lì l'avevo solo guardata in tv, il sabato pomeriggio su Rai Tre) ed in particolare Silvia Toso, giocatrice di cui mi aveva parlato una amica. Sabato alla "Carbonari" conoscevo già le attrici in campo, ero arrivato preparato ma credo di aver vissuto le stesse emozioni della prima volta. Ogni azione, ogni punto mi sembravano di una spettacolarità incredibile, tutte le giocatrici delle campionesse. L'unica cosa che mi è mancata è stato l'apporto del pubblico, gli applausi ed il calore della gente. La gara tecnicamente era "a porte chiuse". La speranza è di tornare a vivere un pomeriggio normale, senza mascherine, senza termoscanner, senza gel e con il pubblico. Per il momento, è stato già bello tornare al volley. FORZA JESI! Nessuno.