Nessuno RossoBlù

I dieci anni in rossoblù di coach Luciano


Nella storia recente della Pieralisi, il 16 ottobre è una data significativa, di quelle che segnano un vero e proprio spartiacque tra un prima ed un dopo, tra un'epoca e un'altra. Per vari motivi. Il 16 ottobre di dieci anni fa l'allora Monte Schiavo faceva il suo debutto in serie B2. Era un sebato sera e si giocava al palasport di Castelfidardo, contro un'altra decaduta del volley marchigiano, la Marche Metalli per qualche anno in A2 agli inizi degli anni 2000. Per la cronaca finì 3 a 0 per le jesine, che in squadra potevano contare su un gruppo giovane ma già di talento: c'era il capitano Marina Tiribelli, c'erano Giorgia Quarchioni (oggi in A2 a Cutrofiano), c'era Valentina Pomili, protagonista della scalata alla serie A2 dell'Helvia Recina, c'era Giorgia Chiavatti ma soprattutto in panchina c'era lui, Luciano Sabbatini.
Quella sera al palasport di Castelfidardo iniziava la sua avventura con il club rossoblù, una storia lunga proprio dieci anni esatti e ben undici campionati con la società di via Ancona. Qualcuno ha paragonato la sua gestione a quella di grandi manager del calcio, tipo Alex Ferguson, padre-padrone per oltre venti anni al Manchester United. Di certo c'è che in questi dieci anni coach Luciano non si è mai annoiato, ha vissuto di tutto, gioie e dolori, critiche, complimenti, sogni, rovinose cadute e risalite incredibili, come è abitudine in casa Pieralisi. Sabbatini era arrivato alla Pieralisi nell'agosto del 2010, era reduce dall'esonero di Loreto, società in cui era cresciuto e che aveva portato dai bassifondi della serie C fino al palcoscenico più importante, quella dell'A2. Tutto in quattro anni. Quella del 2010 era un'estate tribolata anche per la Pieralisi, era quella della Decisione, l'abbandono della serie A per la B2, campionato meno costoso e senza grandi progetti. Purtroppo di quei primi giorni in rossoblù di coach Luciano non ci sono documenti, non c'è un annuncio, una presentazione, una foto, niente di niente. La Decisione aveva spazzato via tutto e di quel periodo c'è un grande vuoto, come un ricordo di cui vergognarsi. Oltre a prendere la guida tecnica della squadra di B2, Sabbatini è da dieci anni anche direttore della scuola federale di pallavolo rossoblù, di fatto è il responsabile di uno dei settore giovanili più importanti della provincia e forse, dell'intera regione. Perché la verità è che coach Luciano ama lavorare con le giovani, ha studiato negli anni una metologia nuova, basata soprattutto sul concetto di gruppo. In questi dieci anni anche lui ha vissuto tutti gli umori della dirigenza jesina; è passato dall'indifferenza della Family dei primi anni, al rinnovato entusiasmo che ha portato il club a ritornare in B2 dopo la disastrosa retrocessione in C del 2014 e la serie D evitata nel play-out del 2015. Non a caso, il campionato dove ha più sofferto è stato quello del 2017/18, quando il Presidente allestì una formazione più esperta, con giocatrici poco adatte ai suoi metodi. Si parlò addirittura di esonero evitato dopo un derby perso al tie break in quel di Castelbellino. Dopo quella stagione, chiusa in semifinale play-off contro (sembra un paradosso) San Donà, formazione infarcita di giovani giocatrici, la Pieralisi ha avviato la svolta, affidandosi a coach Luciano ed alle sue idee, che hanno portato il club ad una salvezza tranquilla nel 2018/19 e ad un campionato soprendente, quello purtroppo non concluso a causa dell'emergenza Coronavirus. Ora una nuova sfida, quella della B1, sia per questo giovane gruppo sia per il suo timoniere, diventato col tempo una figura centrale della rinascita rossoblù. FORZA JESI! Nessuno.