Nessuno RossoBlù

Numerologia rossoblù: 6


Un tuffo nel passato, certe volte un po' nostalgico, per scoprire nomi e volti, tutti accomunati da due caratteristiche: aver indossato lo stesso numero ed averlo fatto con la maglia rossoblù. Questo è ciò che accade ogni giovedì, quando sfoglio l'album dei ricordi e comincio un piccolo viaggio alla scoperta delle prilline del passato. E' accaduto anche stavolta, per il numero 6, un numero che non ha avuto una proprietaria fissa negli oltre venti anni di storia del club di via Ancona. Forse, quella più longeva con il 6 è proprio l'attuale padrona, Alice Gasparroni, a Jesi dall'estate 2018. Ma prima di lei? 
I nomi anche in questo caso sono tanti, alcuni prestigiosi, altre vere e proprie meteore. Tra quelle più famose, o forse la più famosa (e tra le più avvenenti), è impossibile non menzionare  Carmen Turlea, approdata alla Monte Schiavo nella stagione 2004/05 ma utilizzata malissimo dal tecnico Cuccarini, che infatti, a dicembre fu esonerato e sostituito dalla leggendaria Jenny Lang Ping. L'opposto rumeno infatti, fu ingaggiato per giocare in posto 4, un ruolo ovviamente non adatto alle sue caratteristiche da bomber poco pratico con i fondamentali di ricezione. Infatti molte squadre giocarono su questa "anomalia" jesina ed ebbero vita facile, costringendo la povera Lo Bianco a correre a destra e sinistra del campo. In quella Monte Schiavo a dire il vero, c'erano ben tre opposti: la titolare Togut, la sua riserva Koleva ed appunto Turlea, più la tedesca Pachale, altro bomber non troppo amante della seconda linea. Con l'arrivo di Lang Ping, la brava Carmen finì in panchina, che gli preferì Barbara De Luca, giocatrice magari meno famosa ma ugualmente avvenente e più utile al gioco, capace di dare equilibrio: con lei in campo Jesi arrivò in semifinale scudetto, concedendosi il lusso di eliminare Novara nei quarti dei play-off partendo da uno 0-2. Una rimonta entrata nella storia rossoblù. Nell'estate del 2005 la Turlea si trasferì a Santeramo, dove impiegata nuovamente da opposto tornò a fare punti.Il 6 era sulle spalle anche di Sofia Arimattei, giocatrice semi-sconosciuta al suo arrivo alla Monte Schiavo nel 2005 ma divenuta fondamentale per la corsa verso la prima finale-scudetto della storia jesina. Approfittando dell'infortunio della titolare Mifkova, la giovane schiacciatrice romana (all'epoca aveva 24 anni) colse al volo l'opportunità e non uscì più, diventando soprattutto nei play-off una giocatrice chiave per quello splendido mese di aprile. La sua applicazione in difesa ed il servizio preciso furono fondamentali per eliminare nell'ordine, prima le campionesse d'Europa di Perugia, e successivamente Pesaro, dominatrici della regoular season.Quelli con i capelli bianchi come me, ricorderanno tanti anni fa (ma proprio tanti...) la schiacciatrice Elisabetta Gilioli, vera e propria stella della Monte Schiavo ai tempi della serie A2, quando in panchina c'era coach Maurizio Moretti ed il sogno era salire in A1. Di recente invece, si sono prese il 6 il libero Francesca Galuppi (dal 2015 al 2017) e la regista Maria Chiara Paparelli. FORZA JESI! Nessuno.