Nessuno RossoBlù

Numerologia rossoblù: 7


Se nel calcio il numero 7 è tornato popolare grazie a Cristiano Ronaldo ed al suo marchio CR7, nella pallavolo ed in particolare in quella jesina, questo numero non ha mai goduto di grandi simpatie tra le giocatrici. Tuttavia scorrendo in nomi delle atlete che lo hanno scelto, soprattutto ai tempi della serie A, mi sono accorto che andava molto di moda tra le palleggiatrici. Ercolani, Cinzia Callegaro, Vogel e Marinova: queste sono le giocatrici che tra il 2000/01 (anno della promozione in A1) ed il 2006/07 hanno vestito il numero 7 della Monte Schiavo, e guarda caso sono tutte registe. Unica eccezione, una giovanissima Giulia Beccaceci nel 2005/06.
Se le prime tre di quella lista sono state dei rincalzi se non delle meteore, Neli Marinova (nella foto LVF) ha avuto un ruolo importante nella storia del club, se non altro perché è stata la palleggiatrice che ha guidato la Monte Schiavo a due finali-scudetto consecutive, impresa che né Lo Bianco prima né Maja Ognjenovic poi, hanno eguagliato. Giocatrice molto esperta Neli arrivò a Jesi con l'etichettà di "finita", di giocatrice sul viale del tramonto per i suoi 34 anni; la regista bulgara aveva vinto uno scudetto nel 2000 con la grande Modena di Jenny Lang Ping, per poi muoversi verso Firenze e Chieri, dove formò un tandem con la connazionale Zetova. Alla Monte Schiavo dimostrò tutta la sua classe, soprattutto nel primo anno, quando la squadra non era certamente una corazzata. L'anno dopo, quando Jesi tornò ad allestire una grande formazione, fu spesso criticata dal nuovo tecnico Abbondanza, che al termine della stagione indicò lei ed il libero Zilio come le principali colpevoli del mancato scudetto. Neli se ne andò a Perugia, dove chiuse la carriera di giocatrice al termine del 2008. Tornò tuttavia, a Jesi nello stesso anno come assistente del marito Dragan Nesic, nominato coach rossoblù dopo la cacciata di Abbondanza. Nel 2007/08 il 7 finì sulle spalle di Chiara Negrini, schiacciatrice nativa di Chiaravalle ma cresciuta in Veneto. La Negrini restò a Jesi fino al 2010, anno della Decisione. Di lei si è sempre detto che era una giocatrice grintosa e di carattere, tralasciando però, le sue grandi doti atletiche e soprattutto i suoi ottimi fondamentali di seconda linea, che davano equilibrio ad una squadra dove Rinieri, Flier o Kilic, erano le stelle. L'unico difetto era il marito, che in quei tre anni ha costretto il pubblico del PalaTriccoli a sorbirsi le sue discutibili scelte musicali, come l'inno nazionale in versione house...Per trovare un altro grande numero 7 della storia rossoblù non bisogna cercare molto, giusto gli anni post Decisione: sto parlando di Giorgia Quarchioni, che indossò questo numero nei suoi tre anni jesini in B2, dal 2010 fino al 2013. Con la Pieralisi, la schiacciatrice di Recanati è cresciuta, ha vissuto esperienze molto diverse, dalla lotta per entrare nei play-off del primo anno fino a quella per evitare la retrocessione nell'ultimo. Lasciata Jesi, ha iniziato a girare l'Italia fino ad arrivare a Cutrofiano, prima in classifica nel girone Est di A2. FORZA JESI! Nessuno.