Nessuno RossoBlù

Un 1° maggio in casa


Anche io ho passato il pomeriggio del 1° maggio chiuso in casa davanti alla tv, manco fosse una domenica in zona rossa. Troppo forte la curiosità di vedere la finale di Champions League femminile tra l'Imoco Conegliano e il Vakifbank di Istanbul dove gioca Maja Ognjenovic, una delle mie giocatrici preferite, nonché ex rossoblù molto amata. Troppo forte la voglia di vedere quello che al momento dovrebbe essere il confronto tra le due squadre più forti al mondo, con in campo alcune delle giocatrici più forti del mondo (in realtà manca la serba Boskovic). E soprattutto, troppo forte la curiosità di vedere se l'Imoco avrebbe chiuso la stagione senza sconfitte. Il finale della finalisima oramai lo sappiamo tutti: Conegliano ha vinto la sua prima Champions League, Paola Egonu è stata premiata come miglior giocatrice della rassegna continentale. 
Non è stato un pomeriggio buttato via, perché la partita è stata spettacolare, con tante azioni lunghe, difese al limite ed attacchi di altissimo livello tra le migliori interpreti del loro ruolo. Certo, la sfida tra l'italiana Egonu e la svedese Haak era quella più attesa per il trono di attaccante regina d'Europa, ma anche quella tra la polacca Wolosz e la serba Ognjenovic per il titolo di miglior palleggiatrice continentale (e forse, mondiale?), la brasiliana Gabi e la statunitense Hill per le schiacciatrici, la turca Aykac e la nostra De Gennaro per il ruolo di libero, e potrei continuare ancora. Quella di ieri era comunque, una finale annunciata fin dall'inizio, che ha confermato tutte le attese. (foto facebook.com/FederazioneItalianaPallavolo).Proprio quando il Vakifbank sembrava prendere il sopravvento, con quell'avvio arrembante di tie break, si è spenta la luce in casa turca e si accesa Paola Egonu, letteralmente inarrestabile. A dire il vero, è più giusto dire che si è spenta Isabelle Haak, ingestibile per i primi tre set (nel terzo in particolare, è stata devastante), poi pian piano De kruijf e Folie le hanno preso le misure. Anche la mia "pupilla" Ognjenovic non è stata impeccabile come altre volte, tanto che Guidetti l'ha tolta dal campo per ben due volte. Detto questo, l'Imoco ha fatto una partita magari non eccezionale in avvio, come era accaduto nelle finali scudetto, ma nel momento decisivo, tutte le giocatrici di Santarelli non hanno più sbagliato un colpo dimostrando di essere davvero le più forti d'Europa, non solo tecnicamente ma anche mentalmente. Io tifavo un po' per le turche, per la presenza di Maja, palleggiatrice che a Jesi non ha lasciato un gran ricordo ma ha portato in bacheca l'unico trofeo del club negli anni della serie A, la Challenge Cup 2008/09. Comunque, il successo di Conegliano è un risultato importantissimo per tutto il movimento femminile italiano, che anno dopo anno sta tornando ai livelli pre-crisi, quando Perugia e Bergamo dominavano in Europa. Va ricordato inoltre, il successo di Monza con Cev Cup.Mi è piaciuta anche al telecronaca di Marco Fantasia e Fabio Vullo, "ripescato" all'ultimo minuto per la positività di Giulia Pisani, titolare del ruolo di commentatore. Trovo giusto che Fantasia abbia fatto il tifoso, perché comunque, in campo c'erano una squadra italiana ed una straniera. L'ex regista del Messaggero Ravenna è stato puntuale e mai sopra le righe, come poteva essere Lucchetta, per fortuna relegato nel salottino. Quando è caduto l'ultimo pallone saranno state le 19.45, quasi tre ore di volley. Ma ne è valsa la pena. FORZA JESI! Nessuno.